Ma i lavoratori, le lavoratrici, mentre resistono e lottano ogni giorno devono pensare a mettere fine a questo sistema
Salutiamo positivamente l'ennesima condanna a 12 anni del padrone assassino, l'industriale svizzero dell’Eternit, Schmidheiny, condannato a 12 anni di carcere per i morti legati all’amianto.
Questa sentenza, che è inferiore a quella fatta alcuni anni fa, è comunque una sentenza che punisce questo padrone assassino per la morte accertata di 392 persone, vittime dell'esposizione al minerale, del territorio di Casal Monferrato. Questo signore dovrebbe pagare 50 milioni di euro di risarcimento al comune di Casale, 30 milioni allo Stato italiano e centinaia di milioni ai familiari delle vittime.
Però, è inutile dire che questo processo si conduce ormai da anni e queste condanne non hanno avuto alcun riscontro nella pena effettiva che il padrone assassino merita, protetto dallo Stato svizzero, dallo Stato tedesco e, in tutte le maniere, protetto da una serie di processi, di udienze, di avvocati, che non hanno potuto, però, nascondere il fatto - E questa sentenza ratifica un fatto.
Non si può che condividere la soddisfazione delle vittime, di quelle che comunque vivono ancora e dei loro familiari. Non abbiamo alcuna certezza che la giustizia e i risarcimenti saranno realmente eseguiti a favore delle vittime.
L'unica giustizia è la giustizia proletaria, compagni operai e proletari, una giustizia che sanziona ed esegue le sentenze quando colpiscono i lavoratori e le masse popolari, colpevoli solo di lavorare per una fabbrica che produce morte e dentro un sistema in cui i controlli, e tutto il resto, sono elusi.
Salutiamo la sentenza ma temiamo che ancora non ci siamo e saremo ancora davanti a lungo iter di una giustizia negata che richiederà ancora la mobilitazione, sia giuridica sia attiva, di familiari e vittime e di tutti coloro che li sostengono.
Per i lavoratori, quando non c'è la morte, c’è lo sfruttamento selvaggio e se si ribellano allo sfruttamento selvaggio ci sono le cariche poliziesche, le denunce: è quello che sta avvenendo a Campi Bisenzio al magazzino di ‘Mondo Convenienza’.
Da giorni c’è uno sciopero di autisti e facchini organizzati dal Si.Cobas, che da anni sono costretti a lavorare con contratti che producono il cosiddetto “lavoro povero”: il contratto pulizie Multiservizi. Sembra una condanna per i lavoratori questo contratto invece che una tutela dei diritti! Quando senti “Multiservizi” senti sfruttamento, precarietà, mancanza di diritti, e questo nella logistica come nell'appalto all’ILVA, come nelle pulizie delle scuole, degli asili. Ovunque arriva questo contratto è sicuro che i lavoratori sono sfruttati, schiavizzati e i loro diritti sono negati. In questo caso turni tra le 10 e le 14 ore al giorno per sei giorni alla settimana, con straordinari non pagati, in un meccanismo di
appalti e subappalti che ha lo scopo solo di abbassare il costo del lavoro, spremere chi si spacca la schiena a trasportare mobili in tutta la zona con problemi di salute e di sicurezza.‘Mondo Convenienza’ siederà sul banco degli imputati a Bologna e a Ivrea, accusata di sfruttamento, caporalato e razzismo e, invece di essere condannata per questi reati, messa in condizioni di non nuocere, continua normalmente come se niente fosse. E i lavoratori lavorano con una paga base di 1180 € lordi, 6,80€ lordi l'ora.
Padroni che, chiaramente, non vogliono nessun salario minimo a 10 € all’ora e il maledetto governo al loro servizio, il governo Meloni, esattamente questo dice: va bene così, niente salario minimo garantito, 6,80€ lordi all’ora, per un lavoro pesante in cui i lavoratori non arrivano a fine mese, schiacciati anche da inflazione e dal carovita!
Ebbene quando i lavoratori finalmente si organizzano e lottano - col sindacalismo di base e di classe, perché i sindacati confederali sono complici di questo supersfruttamento - ecco che per loro intervengono le forze dell'ordine dello Stato, la repressione.
Quindi, invece che colpire i padroni che conducono questo tipo di sfruttamento, vengono colpiti i lavoratori che si ribellano.
E a Campi Bisenzio ne stiamo vedendo di tutti i colori: la questura di Firenze ha un emesso un foglio di via contro Sarah e Luca, coordinatori del Si.Cobas, che è stato poi ritirato grazie agli scioperi; e ora, ai lavoratori che stanno scioperando per tutto questo e non accettano di fermarsi finché non ci saranno risultati concreti, la risposta è la violenza. Sono giorni che assistiamo a pesantissime cariche, i reparti antisommossa hanno invaso lo spazio del presidio, distrutto il gazebo, alzato i manganelli contro gli scioperanti. “Violenza contro chi sta manifestando pacificamente per i propri diritti”, dice il SI Cobas.
E perché è avvenuto questo intervento? Perché i lavoratori stanno impedendo il sistema di crumiraggio organizzato dell’azienda che vuole comunque andare avanti e vuole levare di mezzo questi lavoratori in lotta. L’intervento della celere è avvenuto immediatamente dopo che un furgone crumiro ha tentato di investire i lavoratori in presidio. Volevano il morto come a Novara! Come Adil! Vogliono tanti Adil per piegare i lavoratori, il sindacato che li organizza e dare un segno a tutti i lavoratori in lotta.
Un'azione pianificata di padroni e Stato richiede la solidarietà proletaria ovunque. Invitiamo i lavoratori e tutti coloro che ci ascoltano a mandare messaggi di solidarietà. Intanto si possono mandare allo Slai Cobas psc, a slaicobasta@gmail.com, li inoltreremo direttamente a questi lavoratori che potranno sentire il calore anche di un messaggio che gli viene dalla classe operaia.
Però bisogna fare molto di più.
Bisogna pensare di mettere fine alla violenza di Stato. Resistendo ma anche organizzando strategicamente la violenza proletaria, la violenza rivoluzionaria, perché alla violenza dello Stato non servono le parole e le denunce, serve colpirne uno per educarne cento, anche dal punto di vista dei proletari e delle masse popolari.
Solidarietà! Unità di lotta! Giù le mani dalla lotta dei lavoratori!
Ci sono cose che sembrano lontane dalla vita quotidiana dei lavoratori e invece sono molto vicine. Attualmente vi è, per esempio, il governo, il governo Meloni, fascisteggiante. Meloni-Salvini, Berlusconi lasciamolo perdere: una patetica figura di lacchè del fascismo e del razzismo pur di conservare i milioni che si è guadagnato con le truffe e la corruzione.
Ebbene questo governo non vuole i controlli della Corte di Conti.
Si dirà: e a noi cosa ci importa? la Corte dei Conti non è pure un organo dello Stato borghese? Controlli? E allora di che controlli parliamo?
Ma questo governo non li vuole perché vuole mano libera nella gestione di tutto, nella gestione degli appalti - vedi il nuovo codice degli appalti - nella gestione dei fondi degli alluvionati e in tutto il resto, vuole fare i c**** che vuole, vuole inserire questi soldi nel sistema di corruzione e di costruzione del consenso per trasformare questo governo in regime e non vuole tra le palle nessuno, neanche la Corte dei Conti e i suoi controlli.
Ci tocca essere dalla parte della Corte dei Conti in questa controversia miserabile perchè, giustamente si dice, il governo consente a mafia e corrotti di sguazzare nel fango dell'illegalità, rimuovendo i pochi argini che c'erano: e questo lo vogliono fare per il piano per l'alluvione, per il piano Pnrr, per gli appalti pubblici, per le stronzate del ponte sullo Stretto. E a questo serve il codice degli appalti poi per cui bypassare ogni controllo di sicurezza, riempire cantiere di morti, permettere il ricatto, il super-sfruttamento, negli appalti.
Ebbene, questo è questo governo. In continuità con i vecchi governi ma con un segno particolare: l'odio verso i proletari, il sindacato, i diritti, perché il fascismo è cancellazione dei diritti e questo governo è fascista dentro e fuori e i suoi ministri lo sono, al servizio dei padroni a cui, finchè gli serve per i profitti, il fascismo gli va bene, poi fanno di tanto in tanto i democratici.
Dobbiamo rovesciare questo governo, lottare su ogni posto di lavoro, difendere ogni piccola cosa, dal salario alla salute e sicurezza.
Ma dobbiamo ancora una volta pensare che dobbiamo mettere fine a questo orrore senza fine: dobbiamo ricostruire il sindacato di classe, la forza politica rivoluzionaria espressione della classe operaia e delle masse popolari che “pensi in grande”.
Resista in piccolo, resista in ogni buco, di posto di lavoro, di territorio, ma “pensi in grande”, pensi che questo sistema deve essere abbattuto.
Lo Stato Borghese si abbatte e non si cambia!
I governi dei padroni si rovesciano con la lotta di massa, con tutti i mezzi necessari, per un governo operaio, uno Stato operaio, una società nelle mani dei lavoratori che ci liberi da sfruttamento, schiavismo, cancellazione dei diritti, repressione, disastri ambientali, guerra…….
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