mercoledì 26 ottobre 2022

pc 26 ottobre - Da Draghi a Meloni tutto per la guerra imperialista voluta per gli interessi dei padroni. I numeri dei costi scaricati sui lavoratori e masse

Da un lato il massacro delle popolazioni civili in Ucraina, il rapido peggioramento delle condizioni delle masse nel nostro paese a cui i governi dei padroni hanno scaricato crisi economica, pandemia e ora i costi della guerra voluta dai padroni, dall'altro lato fiumi di denaro per la rapina delle risorse energetiche e delle materie prime, per la nuova spartizione del mondo, e, mentre bombardano le popolazioni civili, già pensano ai profitti della ricostruzione. Questo è il loro mondo che vogliono mantenere in piedi ed il nuovo governo Meloni è nato per essere al loro servizio. 

Rovesciare questo governo è il compito principale dei proletari, dei comunisti. Con l'Assemblea Proletaria Anticapitalista abbiamo cominciato.



da money.it

Finora dall’Occidente sarebbero stati spesi, o messi in preventivo, almeno 1.000 miliardi di dollari.

Assai salato sarebbe il conto anche per l’Italia, con il nostro Paese che entro la fine anno potrebbe aver avuto quasi 200 miliardi di spese in più a causa dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.

Per l'Italia imperialista "il costo complessivo per la guerra in Ucraina potrebbe arrivare entro la fine dell’anno alla cifra monstre di 180 milioni. Al conto però mancano i 14 miliardi stanziati dal decreto Aiuti ter licenziato a settembre, che si sono sommati ai circa 50 miliardi dei due provvedimenti precedenti per mitigare l’aumento del costo del gas, oltre ai 25 miliardi che dovrebbero essere la dotazione dell’Aiuti quater, nuovo pacchetto di misure che sarà il primo atto ufficiale del governo Meloni; in più ci sono i vari bonus e i tagli al prezzo della benzina che sono stati prorogati.

Stando all’Ukraine support trucker, da quando è scoppiata la guerra l’Italia finora ha elargito all’Ucraina 150 milioni di aiuti militari e 510 milioni di aiuti finanziari, contro i 52 miliardi di dollari totali degli Usa; inoltre lo scorso luglio il nostro Parlamento ha deciso di aumentare la spesa militare di 1,2 miliardi l’anno.

Poi ci sono gli effetti indiretti, come la contrazione del Pil tanto che l’Italia stando al Fmi nel 2023 dovrebbe entrare in recessione. Sempre il Fondo Monetario Internazionale ha stimato per il Belpaese una inflazione al +7% nel 2022 e del +9% per il 2023.

Altra voce sono gli aiuti comunitari all’Ucraina, con Ursula von der Leyen che nelle scorse ore ha annunciato 1,5 miliardi di aiuti mensili a Kiev. Briciole queste in confronto a quanto costerà la ricostruzione del Paese ora martoriato dalla guerra: la Banca Mondiale ha parlato di 350 miliardi, ma altre analisi hanno ipotizzato una cifra doppia. Da tempo a riguardo si parla di un Piano Marshall da parte dell’Occidente che si è “spartito” le varie zone dell’Ucraina da ricostruire: all’Italia spetterà il Donetsk, ora in buona parte in mano alla Russia.

Tra crollo del Pil, lo spettro della recessione, aiuti all’Ucraina, crescita delle spese militari, aumento dell’inflazione e delle bollette per non parlare del caro-carburante, la guerra sembrerebbe poter avere un effetto ancora più devastante del Covid per le nostre tasche, tanto che in meno di un anno i costi sembrerebbero essere superiori ai 191,5 miliardi che incasseremo complessivamente dal Pnrr".


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