domenica 23 ottobre 2022

pc 23 ottobre - 1 - Contro il nuovo governo dei padroni - Ministeri e ministri del governo Meloni: il peggio del peggio

E' nato il nuovo Governo dei padroni, in continuità con i precedenti, ma in peggio. Le politiche che dichiara di voler portare avanti facevano già parte del Governo Draghi, ma ora rilevano chiaramente, senza alcuna mistificazione "sociale", le loro caratteristiche reazionarie, fasciste, dentro la logica della fase attuale di crisi/guerra del sistema del capitale.  

Non si tratta affatto di un "governo nuovo" e "giovane": la maggiorparte dei ministri già faceva parte di precedenti esecutivi o dei sottoboschi ministeriali; Salvini, Berlusconi e i loro uomini e donne si conoscono fin troppo bene; la stessa Meloni è da una vita in parlamento. E anche dal punto di vista anagrafico la media supera i 60 anni; 
non si tratta affatto di un governo che unisce capacità politiche e professionali: i ministri sono frutto di una spartizione delle poltrone, fatta a suon di "coltelli" fino all'ultimo minuto; vi sono aspetti clamorosi di incompatibilità tra interessi personali di alcuni Ministri e ruolo nel governo, fino a forme anche di nepotismo (il Min. Lollobrigida è cognato della Meloni);
Si tratta di un'accozzaglia di personaggi, con curricula indecenti (vedi alcune note sotto). 
Questo governo non è forte. Continuerà a sviluppare al suo interno lo scontro tra fazioni e interessi personali; così come la contraddizione tra natura fascista e mediazione con politica nazionale e soprattutto europea/internazionale.
Infine, tutta la sottolineatura che viene data da tutti (centro, "sinistra", destra) di una donna per la prima volta alla presidenza del consiglio, non è affatto un "valore aggiunto"; dimostra semplicemente la verità storica che le donne non possono combattere insieme la stessa battaglia, che la classe distingue gli individui più che il sesso. D'altra parte guardando alle ministre donne tutte schifosamente reazionarie, i cui scopi sono "Dio, patria, famiglia" e "mio tornaconto", contro la maggioranza delle donne, non ci dispiace certo che ce ne sono anche qui poche.  

IL CAMBIAMENTO DI NOMI DI MINISTERI

Alcuni nomi dei ministeri sono cambiati, per rendere esplicita l'indicazione del tipo di politica reazionaria, cattolica-integralista, nazional-sovranista di questo governo. 

- Il MiSe (Ministero dello sviluppo economico) è cambiato in "Ministero delle imprese e del Made in Italy", per dichiarare apertamente che non di sviluppo economico generico deve occuparsi ma del sostegno ai padroni in una logica nazionalista, corporativa. Nessuna illusione, quindi, della fine che faranno tutte le decine e decine di vertenze per licenziamenti, chiusura di fabbriche, delocalizzazioni depositate presso l'ex MiSe.

Con la stessa logica nazionalista/sovranista il "Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali" è diventato "Ministero dell'Agricoltura e sovranità alimentare"  

-  Il "Ministero delle pari opportunità e della famiglia" ora è diventato il "Ministero della Famiglia, Natalità e Pari opportunità" - potevano aggiungere "dell'attacco all'aborto" e sarebbe stato completo. Le "Pari opportunità" - chiaramente non tenute in conto nemmeno dal governo Draghi - oggi significativamente vengono poste all'ultimo e il loro senso è solo di "conciliazione" tra ruolo in famiglia e sul lavoro. Il centro dell'azione di questo Ministero sarà: spronare - con forti ricatti morali, più ostacoli alle possibilità sanitarie di abortire, nuova legge sui diritti dell'embrione e qualche elemosina temporanea alle donne - a più nascite; insieme a campagne ideologiche cattolico-fasciste sulla famiglia tradizionale, sul ruolo di "madre" della donna, e contro ogni differente "famiglia" (i diritti delle Lgbt + saranno ignorati o repressi).  

- Il "Ministro dell’Istruzione" ora è diventato il "Ministero dell'Istruzione e del Merito". Questa aggiunta è indicativa dell'intervento selettivo che questo governo vuole imporre nelle scuole. Con questa aggiunta siamo tornati indietro di più di 50 anni, in cui vi erano i "figli di papà" che andavano avanti e gli altri figli di lavoratori che dovevano restare indietro, tagliati, e il cui "merito" era calcolato a suon di soldi . 

I MINISTRI "GIUSTI" AL LORO POSTO "GIUSTO" - I più emblematici 

Matteo Salvini con l'incarico di Vicepremier, ma soprattutto di Ministro delle "Infrastrutture e mobilità sostenibile" che comprende i Porti, anche senza l'Interno potrà tornare a bloccare in mare gli immigrati; d'altra parte ha il suo uomo nel Ministero degli Interni.

Matteo Piantedosi Ministro degli Interni è stato prefetto di Roma e capo di gabinetto di Salvini, suo

braccio destro nella stesura dei decreti Sicurezza e della guerra agli sbarchi dei migranti.

Guido Crosetto Ministro della Difesa è l'esempio più lampante di incompatibilità. E' presidente della Federazione aziende italiane per l'aerospazio, la difesa e la sicurezza (AIAD) di Confindustria; è presidente di "Orizzonte Sistemi Navali", impresa creata come joint venture tra Fincantieri e Leonardo e specializzata in sistemi ad alta tecnologia per le navi militari e di gestione integrata dei sistemi d’arma. Come ministro della Difesa porterà, quindi, ancora più avanti gli interessi delle imprese italiane nelle guerre imperialiste e i suoi profitti.

Marina Calderone Ministra del Lavoro, un altro caso eclatante incompatibilità. E' presidente del consiglio nazionale dell'ordine dei Consulenti del lavoro. "Negli ultimi decenni non c’è professione che abbia contribuito ad abbassare diritti e salari più dei consulenti del lavoro", avendo "come unico obiettivo la riduzione del costo del lavoro con qualsiasi mezzo". Sarà il ministro dei tagli al salario, ai posti di lavoro, e per la liberalizzazione delle norme di sicurezza e sugli appalti "su un tema delicatissimo come gli appalti e i risvolti sulla sicurezza sul lavoro. Il Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti sul lavoro ha presentato vari interpelli proprio al ministero del Lavoro per rendere più flessibile la normativa che tutela i lavoratori e la sicurezza in tema di appalti e sulla congruità". Ancora sul conflitto di interessi: "All’Inps c’è il marito Rosario De Luca che fa parte del Cda in quota centrodestra... l’Inps è sottoposto alla vigilanza del ministero del Lavoro e se Marina Calderone diventasse ministro dovrebbe vigilare sulle «attività del marito" (da Il Manifesto)

Giuseppe Valditara Ministro dell'Istruzione e del merito. I suoi "meriti" li ha conquistati passando dalla Lega ad AN. I primi passi in politica li ha fatti a fianco della Lega: nel 1993 è nel consiglio direttivo della Fondazione Salvadori con alla presidenza Gianfranco Miglio, storico ideologo della Lega Nord, pert scrivere la bozza di Costituzione federale. Questa vicinanza con Miglio spiega l'impostazione ideologico-culturale che porterà nell'istruzione. Dopo gli esordi nel partito di Umberto Bossi si avvicina ad Alleanza nazionale. Da settembre 2022 è consigliere politico di Matteo Salvini. 

Eugenia Roccella Ministra del Ministero della famiglia, della natalità e della pari opportunità, è decisamente per un NO all’aborto, un SI alla “famiglia naturale” - è un'organizzatrice dei convegni oscurantisti del "Family day", nel primo dichiarò: "siamo tutti nati nel grembo di una donna, generati da un atto di amore tra un uomo e una donna". E' contro i diritti lgbt+ e le unioni civili, l’eutanasia e il fine vita. Ha fatto dichiarazioni negative sulla pillola abortiva Ru486, definita “aborto a domicilio, e sulla fecondazione assistita. 

Carlo Nordio Ministro della Giustizia. Si è fatto un nome nel periodo Tangentopoli, attaccando i magistrati di tangentopoli, a difesa della casta politica e affaristica, favorevole a "mettere una pietra sopra" con una "soluzione politica"; già da allora è per la separazione delle carriere e per la responsabilità civile diretta dei magistrati; è per il semipresidenzialismo. Sulle brigate rosse venete ha condotto diverse indagini tra gli anni Ottanta e Novanta. E' stato contro il disegno di legge "Zan", parlando di un parallelo tra omosessualità e pedofilia.

L'opposizione a questo governo si deve esprimersi in modo coraggioso, determinato e visibile da subito e deve misurare tatticamente e strategicamente l’azione del nuovo governo e la sua marcia verso una dittatura del capitale ancora più aperta che sarà di tipo oggettivamente e soggettivamente moderno fascista.

Occorre attrezzarsi adeguatamente per cercare di contrastare sin da subito e con ogni mezzo necessario, questo nuovo/vecchio comitato di affari della borghesia.  

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