martedì 11 ottobre 2022

pc 11 ottobre - Padroni e guerra - Dal volantino diffuso alla Marcegaglia di Ravenna dallo Slai cobas sc

MARCEGAGLIA

LOTTA E UNITA’ DI CLASSE CONTRO I PIANI PADRONALI

E L’ECONOMIA DI GUERRA!

Marcegaglia, dopo i “risultati eccezionali nel 2021”, dopo la pandemia, con le quotazioni dell’acciaio alle stelle e con i conseguenti profitti legati alla vendita, oggi, con la feroce competizione tra capitalisti, acutizzata dalla guerra in Ucraina, è intenzionata a ridurre la produzione con le fermate nei fine settimana, con la sospensione straordinaria dell'intera produzione a novembre, con tagli di posti di lavoro, in particolare nell’appalto, con l’imposizione di ferie forzate. La presidente e ad di Marcegaglia Holding ha detto che i problemi dei costi delle materie prime e dell’energia sono cominciati prima della guerra: “Il gas è andato da 10 a 100 prima della guerra e anche i prezzi delle materie prime erano ai massimi prima della guerra. La guerra ha solo acuito e reso duraturi questi effetti, tanto più per un settore, come quello in cui operiamo noi, il siderurgico, che dipende molto da Russia e Ucraina”.

Ma ora i padroni vogliono l’economia di guerra scaricata sugli operai e sulle loro famiglie per difendere i profitti. A questa guerra il governo Draghi prima, e quello di destra che si sta formando ora, ci hanno trascinato per rispondere ai piani di spartizione del mondo e di accaparramento delle materie prime dei padroni, dietro l’appoggio al criminale presidente ucraino ci sono i mercati, le Borse, i profitti, su cui

governi e media asserviti lanciano il fumo della loro propaganda ideologica con falsi principi (democrazia contro autocrazia e balle varie) che significa più armi al governo ucraino, più morte e distruzione, più corsa agli armamenti, una politica che per lavoratori e per le masse si tratta di attacco al salario, all’occupazione, di precarietà, di razionamenti, di speculazioni, di extraprofitti, mentre l’azione del governo Draghi è stata tutta per i padroni. Il nuovo governo di destra continuerà l’opera di difesa degli interessi dei padroni italiani.

La catena dell’approvvigionamento, con la guerra, si è spezzata, la Russia non è più il principale fornitore ma, comunque, Marcegaglia si è garantita grandi volumi di stoccaggio di materie prime necessarie al suo ciclo produttivo, mantenendo i livelli di prima della guerra di 350 mila tonnellate al mese con i nuovi fornitori dall’Asia, Giappone, Australia. Mentre i profitti i padroni se li sono assicurati, per gli operai questo significa cassintegrazione in arrivo, licenziamenti, intensificazione dello sfruttamento e aumento del rischio-sicurezza nei reparti.

Quei profitti “straordinari” dello scorso anno intanto sono stati realizzati sullo sfruttamento degli operai e non è esagerato dire “sulla pelle degli operai”: c’è stata la morte annunciata sul lavoro di Bujar Hysa, c’è stato un netto peggioramento delle condizioni di sicurezza con pericolosissime cadute di pinze, carroponti nel reparto zinco-verniciatura e coils che solo per fortuna non hanno causato vittime mentre nessun investimento è stato fatto per la messa in sicurezza degli impianti. Una condizione aggravata oggi dalla guerra in corso che colpisce i salari che non bastano più contro carovita, carobollette.

Le fermate annunciate colpiranno tutti, operai dipendenti e dell’appalto, così come avanzerà sempre di più il fascismo padronale con la complicità dei confederali collaborazionisti. I sindacati di base presenti, al solito, agiranno “sulla difensiva” e non riusciranno a fermare l’attacco padronale.

Ora è più che mai necessaria la lotta con scioperi e blocco della produzione e con l’unità degli operai all’interno della fabbrica e con le altre realtà operaie in lotta a livello nazionale. Non una “normale” lotta sindacale, non una lotta occasionale, ma una lotta continua condotta da un nuovo risveglio operaio, per cambiare tutta la condizione operaia e ribaltare i rapporti di forza in fabbrica e nella società.

L’Assemblea Proletaria Anticapitalista del 17 settembre a Roma, promossa dallo Slai Cobas per il sindacato di classe, è stata una prima risposta di classe che ha cominciato ad unire gli operai rappresentanti di lotte con altre realtà di lotta esterne alla fabbriche. Gli operai della Marcegaglia di Ravenna devono sostenere questo percorso, non ci sono altre strade se si vuole rispondere agli attacchi dei padroni, isolati non possono riuscire, bisogna uscire dalla frammentazione e da logiche esclusivamente aziendaliste, bisogna unire le forze del sindacalismo di base per cambiare veramente questa situazione!

Slai Cobas per il sindacato di classe-Ravenna

email: cobasra@gmail.com 3398911853

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