Landini: «Il futuro di Torino non è nel libro o nel turismo. Senza industria non si creano posti di lavoro»
Ma il sindaco Lo Russo non ci sta: «La città non è solo eventi e non è solo industria. Noi abbiamo bisogno di posti di lavoro stabili. Che possono venire da tutti questi settori»
«Il futuro di Torino non è nel libro o nel turismo. Inutile girarci attorno, senza auto senza industria sarà difficile creare posti di lavoro». Parco Peccei, periferia Nord di Torino, sotto gli ombrelloni rossi usati come scudo contro l’anticipo d’estate, i delegati, lavoratori e amici della Cgil applaudono il segretario Maurizio Landini.
Il leader della Cgil è a Torino per parlare di salario minimo, di precari, di pace, ambiente e di futuro per una città ancora sospesa tra industria ed eventi. «Le grandi questioni nazionali sono assenti dai tavoli del governo, l’auto è una di queste, l’altra è quella del salario minimo. Capisco le esigenze degli imprenditori che chiedono il taglio del cuneo fiscale ma è ora di aiutare i lavoratori».
Dopo essersi confrontato con i rappresentanti di Acli, Anpi, Fridays for future, Landini dialoga con il sindaco Stefano Lo Russo, sul tema delle risorse del Pnrr. Il primo cittadino però non ci sta alla visione fabbricocentrica di Landini: «La città non è solo eventi e non è solo industria. Noi abbiamo bisogno di posti di lavoro stabili. Che possono venire da tutti questi settori». Sul tema della precarietà, invece, l’intesa è totale: «Ci sono tre milioni di precari in questo paese e non c’è un salario minimo. Se queste sono le basi della crescita non ci sarà mai vero sviluppo sociale».
La Sala Rossa approva mozione per sostenere la candidatura di Torino quale sede della futura struttura Diana della Nato
Il Consiglio comunale ha approvato, nel pomeriggio, una mozione che impegna sindaco e Giunta a
sostenere e facilitare la candidatura di Torino a diventare sede europea della futura struttura del Defence innovation accelerator for the North Atlantic (DIANA).Il progetto consiste nella realizzazione di una rete federata di centri di sperimentazione e acceleratori d’innovazione con il compito di supportare la NATO e i paesi alleati nel proprio processo di innovazione. La rete prevede due centri, uno negli Usa e uno in Europa, che hanno l’obiettivo di sostenere le aziende votate all’innovazione nello sviluppo di tecnologie, in cooperazione tra settore privato e realtà militari.
Per il presentatore del documento, il capogruppo della Lista civica per Torino, il centro dovrebbe essere inserito all’interno della futura Città dell’Aerospazio, a fianco del Business incubation center dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA).
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