venerdì 10 giugno 2022

pc 10 giugno - Stellantis Mirafiori è il tempo della lotta non della conciliazione!

Si è cominciato la scorsa settimana a Mirafiori con lo sciopero su linea 500 elettrica: "Condizioni di lavoro insopportabili, siamo rimasti troppo pochi". Gli operai lamentano condizioni di lavoro troppo pesanti lungo la linea della 500 elettrica. "Gli organici sono ridotti al lumicino per le tantissime fuoriuscite e la cassa integrazione che sta continuando"

Lo sciopero ha avuto un’altissima adesione e tutta la linea di montaggio è stata bloccata. "Tutti i nodi iniziano ad arrivare al pettine. Non è possibile andari avanti in questo modo, tra la cassa integrazione – che comunque sta continuando – e la produzione che quando va un minimo al rialzo, subito fa aumentare a dismisura i carichi di lavoro che diventano insopportabili per gli operai Lotta quindi sfruttamento e carichi di lavoro 

Ma  la Fiom indirizza la lotta 'sul rilancio contro la gestione scellerata per un piano complessivo', dice infatti: "Mirafiori va rilanciata, non serve continuare ad andare avanti con questa gestione scellerata, serve un piano complessivo,..".

La lotta è continuata ieri: i lavoratori hanno dato via a una nuova protesta per attirare l'attenzione su condizioni di lavoro che ritengono pesanti. 
Una protesta che arriva proprio il giorno successivo la visita dei vertici del Gruppo in fabbrica,
la Fiom cerca di conciliare  "Facciamo un appello al buon senso - dicono Edi Lazzi, segretario generale della Fiom Cgil di Torino e Gianni Mannori, responsabile di Mirafiori per la Fiom-Cgil -. Le persone non fanno sciopero se non ci sono forti motivazioni. Per arrivare a questo punto vuol dire che l’elastico è stato tirato troppo da parte dell’azienda che a questo punto deve convocare i rappresentanti sindacali e discutere con loro le soluzioni da adottare. Non è possibile andare avanti in questo modo, serve dialogo e confronto per trovare punti di equilibrio in grado di rispondere positivamente alle esigenze di produzione, ma anche a quelle legittime delle lavoratrici e dei lavoratori".

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