Per il presidente di Leonardo, Luciano Carta: “la situazione geostrategica sta ora portando molte nazioni europee ad accelerare ed assumere impegni ancora più importanti: il ‘totem’ del 2% sarà superato in molti Paesi”.
Per il presidente Fincantieri e già presidente del Comitato militare dell’Ue, Claudio Graziano, sul tema della Difesa “abbiamo l’urgenza di una sovranità nazionale dal punto di vista industriale, nell’ambito di un’autonomia strategica europea, e di una maggiore collaborazione; sembrano due cose in contrasto, ma non lo sono”, e per coordinare queste due priorità parallele “sarà necessaria una forte azione politica”.
Per quanto riguarda il nostro Paese, come sottolineato dal generale Portolano, il comparto produttivo nazionale è “uno dei più importanti del sistema-Paese”. Per il generale, inoltre, in questo momento storico, con la crisi generata dal conflitto in Ucraina, c’è la necessità di riflettere “sull’ammodernamento dello strumento militare, anche nel campo dell’innovazione tecnologica”.
Secondo l’amministratore delegato di Mbda Italia, Lorenzo Mariani “è giusto pensare a un prima e a un dopo il conflitto in Ucraina, e il dopo deve essere strutturato in modo tattico e strategico”, e in questa proiezione, l’industria della Difesa può rappresentare “un importante strumento di politica economica, visto l’impatto sul Pil e sull’occupazione e, grazie all’export, può essere anche uno strumento di politica estera”.
Per Serafini la strada che l’Europa dovrebbe intraprendere per dotarsi di queste capacità “è la collaborazione con partner transatlantici, accanto ad un percorso europeo”.
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