La lunga campagna elettorale per elezioni comunali a Palermo, che si sta svolgendo “stile anni ’80” come ha detto un imprenditore che ha denunciato qualche anno fa i suoi estortori, ha trovato il suo primo “risultato” (per adesso) nell’arresto di un candidato di Forza Italia per voto di scambio che insieme a una larga coalizione di centrodestra che comprende Cuffaro e Dell’Utri, sostiene Lagalla, insieme all’imprenditore mafioso Sansone.
Già, come si sa, c’erano stati Cuffaro e dell’Utri a
riscaldare l’ambiente con le loro dichiarazioni di aperto sostegno a Lagalla, e,
quindi, da questo punto di vista non si può certo parlare di “ombra sulle
elezioni” come ha detto qualcuno, anzi, come affermano Lagalla (!) e Schifani
si tratta di trasparenza, ma di quella trasparenza che mette a nudo ciò
che a Palermo, e non solo, conoscono tutti, e cioè come parte della borghesia
in città sia “mafiosa” o come la mafia sia “politica”.
L’intreccio mafioso, quindi, di Politica-Amministrazione-Imprenditori
non è né inquinamento né eccezione.
Certo non sono tutte rose e fiori, esistono all’interno di questi gruppi contraddizioni, e questo lo esprime bene la considerazione che i mafiosi hanno dei politici definiti una “manciata di cornuti”! “che ci tengono” ad avere il “pesce fresco, buono” e ai quali bisogna “comprarlo” perché per esempio
Polizzi è “uno che può servire… veramente per noi tutti…”; noi tutti, dice il mafioso Sansone che “abbiamo tutte le carte in regola…”. E per questo invitava i suoi a “mettersi al firrio e radunare i parrocchiani” per raccogliere i voti.E la contraddizione adesso si allarga proprio al risultato
delle elezioni, perché l’arresto è stato comunque una bella botta per il
centrodestra che pensava ad una vittoria facile facile… e la “pubblica opinione”
ne terrà conto, ma non si può parlare, come fanno certi giornali, di “terremoto
che ha colpito la politica e in particolare Forza Italia e il centrodestra che
ha il suo candidato a sindaco Lagalla…”: Micciché, rappresentante di Forza
Italia in Sicilia, facendo sempre il pesce in barile, ci “ha messo la faccia” e
ha dichiarato che la candidatura di Polizzi è stato un suo errore e ha “invitato”
la sua candidata che faceva coppia con Polizzi a dimettersi!
Tutto questa “riattivazione” di politici e gruppi mafiosi, (riattivazione tra virgolette perché Palermo è solcata da fiumi di droga, il pizzo e le intimidazioni non si sono mai fermati, ed è ripreso pure alla grande perfino il contrabbando di sigarette) è dovuta essenzialmente come ripetono oramai un po’ tutti, tranne che il centrodestra, perché: “Al Meridione è stato destinato il 40 per cento delle risorse, per un importo di circa 34 miliardi di euro. Il piano contempla inoltre la privatizzazione dei servizi pubblici locali.” Parole dell’ex magistrato Scarpinato. Tra questi fondi del Pnrr, ai quali vanno aggiunti quelli della normale programmazione europea, solo per il settore sanità sono previsti circa 900 milioni. E la sanità era l’assessorato di Cuffaro e di Lagalla.
Per i borghesi benpensanti e per i politici che concorrono a
queste elezioni questo modo di fare “politica” è un problema di “questione
morale”, come l’associazione antimafia “Libera” che “si interroga sullo stato
di salute della politica”! Ci vuole coraggio a dire queste fesserie a 30 anni
dalle stragi di Capaci e via D’Amelio!
Questo è, in parte, il quadro che hanno davanti i proletari
e le masse di questa città le cui condizioni di vita e di lavoro sono brutte e
continueranno a peggiorare, perché, come è facile intuire, in questo caso non si
tratta solo di scegliere ogni tanti anni quale membro della classe borghese
dominante dovrà mal rappresentare il popolo in parlamento, ma anche quale delinquente
della classe dominante…
Opporsi a tutto questo si può, non certo con le elezioni ma con
l’organizzazione e la lotta di classe e di massa!
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