In Libia il governo italiano è di casa a dare man forte ad un accordo che condanna ancora di più
migliaia e migliaia di uomini, donne, bambini alle morti in mare o alla detenzione e alle violenze dell'esercito libico nei campi di
concentramento,
Hanno affermato: "Il governo
italiano e quello libico di unità nazionale hanno firmato un accordo che ha l’obiettivo di
ridurre il flusso di migranti che da anni cercano di raggiungere
l’Italia dalle coste libiche, approfittando (notare la
"finezza" del termine - ndr) della guerra civile in corso
nel paese... L’accordo prevede nuovi aiuti del governo italiano
alle autorità libiche che si occupano di accoglienza e contrasto
all’immigrazione clandestina, nel tentativo di ridurre il traffico
illegale via mare".
Una collaborazione, quindi, che sui migranti, torna molto utile all'Italia per mettere con forza le sue grinfie in questo paese.
Siamo alla parodia dell'accordo Ue con la Turchia di Erdogan, dato lo spessore sia della Libia ma soprattutto dell'Italia, ma anche questa parodia porterà all'aperta violazione di ogni minimo diritto umano, per i diritti invece dell'imperialismo.
Le imprese italiane forniscono il
«supporto tecnico e tecnologico agli organismi libici incaricati
della lotta contro l’immigrazione clandestina», o vendono medicine e attrezzature mediche, facendo così tornare nelle tasche
del capitalismo italiano i finanziamenti dati dal governo italiano
alla Libia; a questo flusso di profitti si aggiungono gli utili
derivanti dalla formazione del personale, formato in Europa, con
attrezzature fornite dall’Italia.
Oggi
più che mai la solidarietà non basta se non è strettamente legata
ad alzare la lotta contro il nostro imperialismo, il nostro governo.
E in questo necessario elevamento dello scontro i migranti nel nostro
paese non sono da "difendere" ma possono essere una vera
leva, forza per la rivoluzione proletaria in Italia e in Europa.
PS
La aberrante condizione in cui in Libia i migranti sono tenuti rinchiusi, torturati, sottoposti a mille sevizie, violenze, stupri per le donne, nei campi di detenzione in Libia, paragonabili solo ai lager nazisti, o sfruttati fino alla morte (leggi report della giornalista e scrittrice Flore Murard-Yovanovitch pubblicato ieri in questo blog) grida tutta la sua vergogna, la sua condanna eterna ai governi locali, agli Stati, paesi imperialisti che hanno provocato tutto questo con le loro guerre, e che sono gli "utilizzatori finali" di questo sfruttamento, oppressione, violenza dei popoli,
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