Imperia, giro di vite della questura: pregiudicati stranieri scortati fino ai loro Paesi d’origine
Imperia - Giro di vite sull’immigrazione clandestina e sui rimpatri di soggetti pregiudicati e socialmente pericolosi. Su impulso del neo questore di Imperia, Cesare Capocasa, si sono strette le maglie intorno al crimine diffuso con particolare attenzione ai decreti di espulsione: in particolare, nell’ultima settimana, sono stati rimpatriati nei rispettivi Paesi di origine sette stranieri, irregolari sul territorio nazionale, tutti pluripregiudicati. Sono stati scortati e “consegnati” alle autorità del loro Paese d’origine: dopo Genova la Questura di Imperia è la più coinvolta in questo tipo di attività.In questa ultima operazione chiamata “Sempre in guardia”, nei dettagli, un tunisino di 45 anni,
pregiudicato per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, porto d’armi, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni, al termine della carcerazione, è stato scortato a Tunisi; un cittadino macedone di 31 anni, specializzato in furti perpetrati all’interno delle abitazioni, più volte espulso, è stato accompagnato a Skopje dal nucleo di poliziotti specializzati in scorte all’estero della Questura di Imperia e per 10 anni non potrà più rientrare in Italia.
Sono stati rimpatriati e scortati a a Bucarest, dopo aver scontato la loro condanna, tre cittadini romeni specializzati in rapine e furti: uno di questi, nato nel 1996, in Italia dal 2008 senza fissa
dimora, pluripregiudicato per furto aggravato, rapina e ricettazione, già allontanato per motivi di pubblica sicurezza nel 2015, è stato imbarcato sul volo diretto nel suo Paese d’origine. Infine, un cittadino albanese, poco più che ventenne, che aveva fatto ingresso in Italia del tutto sprovvisto di visto. Era stato respinto dalla polizia di frontiera ed era rientrato in Albania. Pochi giorni dopo, aggirando il divieto di reingresso, era riuscito ad arrivare attraverso l’Austria ma, intercettato mentre cercava di piazzare auto usate da rivendere sempre in Albania, è stato accompagnato a Genova e imbarcato su un volo per Tirana.
E ancora un ragazzo tunisino privo di documenti, espulso e accompagnato presso il Centro di permanenza e identificazione di Torino, in attesa di essere rimpatriato a Tunisi. «Per tale attività - spiega il questore Cesare Capocasa - sono stati impiegati più di 30 agenti. Un grande impegno che ha consentito di allontanare dal nostro territorio pericolosi soggetti specializzati nei tipici reati predatori, che incidono pesantemente sulla percezione di sicurezza dei cittadini
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