Centinaia
di persone si sono ritrovate, ieri, a piazza Sant’Oronzo a Lecce per
discutere contro la costruzione del gasdotto Tap. L’opera andrà a
devastare il territorio salentino con lo sdradicamento di migliaia di
ulivi secolari. Il gasdotto farà parte del corridoio energetico che
porterà in Europa il gas dall’Azerbaigian. Gli abitanti delle zone in
cui è prevista l’opera e provenienti da tutto il Salento sono in
presidio permanente, ormai da settimane, da quando sono arrivati i mezzi
per delimitare il territorio e partire con i lavori. Un’opera
fortemente voluta dall’Unione Europea che ha in programma di visitare i
lavori entro Aprile.
L’assemblea di
ieri si è espressa contro la costruzione di un’opera giudicata senza se e
senza ma “inutile” e ha rilanciato sulle assemblee che vengono
organizzate quotidianamente al presidio No Tap di San Basilio. Questa
mattina, infatti, centinaia di persone si sono ritrovate davanti al
cantiere per bloccarne l’accesso con sassi ed elettrodomestici. Sono
state costruire delle barricate come nei giorni scorsi,
che hanno impedito, insieme alla presenza fisica di tanti e tante,
l'avanzamento dei lavori. Oggi, inoltre, il presidio è stato raggiunto
da una delegazione del movimento No Tav in solidarietà con il Salento in
lotta contro l’ennesima opera inutile del nostro paese.
Come
dimostra l’inchiesta pubblicata da L’Espresso dietro la costruzione del
Gasdotto Tap si nascondono diversi interessi loschi di aziende private
che hanno già ricevuto diversi finanziamenti pubblici. L’opera è
considerata di interesse strategico dai Governi Monti, Letta e Renzi e
perciò al di sopra di qualsiasi parere territoriale, dalla Regione ai
Comuni dove dovrebbe sorgere il gasdotto.
Il
Movimento No Tap denuncia da anni l’imposizione di un’opera non voluta
dal territorio perchè altamente nociva per l’ambiente. In queste
settimane ha dimostrato una grande determinazione che sta trovando
consenso e solidarietà in tutto il territorio nazionale.
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