Ventimiglia, torna la frontiera dal 10 al 30 maggio, per il G7 di Taormina
Due migranti nel bagagliaio di un’auto scoperti alla frontiera di VentimigliaVentimiglia si prepara a vivere altri giorni di passione, in vista del G7 di Taormina e delle conseguenti misure di controllo adottate per l’occasione. Dopo la decisione unilaterale della Francia della scorsa estate, legata all’emergenza terrorismo, di interrompere gli accordi del trattato di Schengen e ristabilire i controlli di frontiera, toccherà anche all’Italia.
Con un controllo sistematico dei documenti, in ingresso e uscita, per almeno una ventina di giorni: dal 10 al 30 maggio prossimo.
Lo ha annunciato ieri Raffaele Cavallo, dirigente della polizia di frontiera di Liguria, Piemonte e Valle D’Aosta, che alla presenza anche del procuratore Grazia Pradella, ha posto l’accento sul ruolo d’eccellenza dei poliziotti del dirigente Martino Santacroce e più in generale sul presidio di confine e il coordinamento con la polizia francese, rimarcato dal dirigente del centro di cooperazione Andrea Carabei e dal colonnello Pastore che da oltre un anno e mezzo con i suoi soldati dà manforte a polizia e carabinieri ai valichi.
Ed è una premessa non indolore per Ventimiglia. Perché se è vero che i controlli, a campione, ci sono già, ristabilire la frontiera, in termini di attese e rallentamenti, avrà sicuramente il suo peso.
«Ventimiglia rappresenta un modello virtuoso», ha ribadito Cavallo, a sottolineare l’efficienza dei poliziotti di confine. I quali, del resto,parlano con l’obiettività dei numeri: 139.225 persone identificate nel 2016, di cui 90.667 extracomunitari. E dati in crescita anche per quanto riguarda l’aspetto repressivo: se l’anno scorso ci sono stati 210 arresti, nei primi tre mesi a finire in manette sono già state 70 persone.
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