Cari compagni,
scusate il disturbo che reco con questo messaggio. Non me ne avrò naturalmente a male se non potrete rispondermi.
Da piccolo sognavo di arrivare a 18 anni per votare il Partito Comunista Italiano, che poi è stato sciolto, e quindi ho cominciato a votare il PRC da quando ne ho il diritto. Da adolescente tentai con un compagno anziano di aprire un circolo nella mia zona e da allora ho spesso portato la tessera del PRC in tasca, in maniera continuativa ormai da molti anni.
Non mi è sempre piaciuta al 100% la linea del partito (non ho per esempio condiviso le misure prese contro Ferrando e Turigliatto), ma non ho mai vacillato nel mio appoggio ad esso, convinto del bisogno di unità dei comunisti.
Il primo aprile dell'anno appena trascorso, ho letto però quest'articolo di Ugo Boghetta, membro del Comitato Politico Nazionale:
http://rifondazionebiella.it/node/2215
Di esso condividevo la sostanza, eccetto l'atteggiamento troppo tranchant verso il movimento No Global, fino ad "Anche sul tema immigrazione"... ma da lì in poi... No, non era, come pensai in un primo tempo, un pessimo pesce d'aprile. Quest'articolo ha meritato a Boghetta di entrare tra gli idoli della rete neofascista "rosso"-bruna, da Azione Culturale a Movimento Zero a L'intellettuale dissidente, che hanno dato grande eco a quell'articolo.
Si badi bene, è ovvio che un comunista, per definizione antimperialista e quindi nemico dello sfruttamento imposto al Terzo Mondo, punta alla rimozione delle cause delle migrazioni, ma non è forse guerra fra poveri o meglio, se scritto da un politico di professione, guerra contro i poveri, dire che le frontiere servono quando si parla di chi si sposta da dove i profitti del capitale transnazionale sono generati a dove sono travasati, lamentandosi del fatto che gli immigrati siano causa di "conflitti culturali, religiosi, comportamentali" e vadano a costituire un esercito di riserva, come Marx definiva i disoccupati anche oriundissimi (a differenza di ciò che fanno i "rosso"-bruni che nei membri di tale esercito industriale di riserva additano il nemico quando sono stranieri), dichiarando che la propria patria non è il mondo intero? Si noti che Boghetta stava parlando di immigrazione, mica di frontiere giustamente chiuse a trattati che avvantaggerebbero iniquamente paesi più sviluppati del nostro come il TTIP o di sovranismo monetario .
Non pago di essere entrato in cotanto Olimpo, egli continua a far sparate che lo ergono a superstar di immondezzai come questo:
https://www.facebook.com/177243485687414/photos/pb.177243485687414.-2207520000.1467406956./973141516097603/?type=3&theater
(in tale post si dice che migrare è un delitto se chi migra è colpevole delle bombe occidentali e della povertà causata anche da secoli di rapina colonialista; ora, i colpevoli di ciò non migrano affatto e se ne stanno qui in Europa occidentale e Nordamerica nelle loro tiepide case, o meglio ville, quindi il post di Boghetta o ha qualche problema di sintassi o parla di una categoria di migrazioni che non esistono, ma ovviamente l'italiano razzista medio interpreta la sintassi ambigua del post secondo il suo pensiero legaiolo).
Sul versante no-euro (che come ho detto personalmente condivido) Boghetta auspica, a differenza di Brancaccio, un'alleanza ampia interclassista con le "destre costituzionali":
http://www.campoantimperialista.it/index.php?option=com_content&view=article&id=3641:2016-05-23-07-34-02&catid=78:italia
Mi si perdoni la fonte, ma non è mia la colpa se Boghetta si circonda di personaggi come Pasquinelli (per chi non fosse a conoscenza delle posizioni, a dir poco di destra, di Pasquinelli credo che sia sufficiente questo a farsene un'idea: http://sollevazione.blogspot.it/2016/05/immigrazione-di-massa-e-suicidio.html ).
L'articolo tormentone della rete neofascista "Contro il sinistrismo" di Boghetta, in cui si esprimono posizioni che Lenin in "Capitalismo e immigrazione operaia" definiva reazionarie, ha ricevuto il plauso (come si nota sotto questo post: https://www.facebook.com/marcosferini/posts/10208943852944309 ) di non pochi dirigenti del PRC, come Simone Gimona (segretario provinciale PRC Bologna), Michele Gabriele de Luisi (coordinamento nazionale Giovani Comunisti), Luciano Canneva (collegio garanzia regionale ligure PRC), Nicolò Martinelli (responsabile organizzazione dei Giovani Comunisti), Riccardo Gandini (responsabile comunicazione provinciale di Parma dei Giovani Comunisti)...
Un dirigente regionale ligure del PRC, convinto di avere le idee di Boghetta dalla propria parte, riduce il gruppo FB di un circolo genovese del PRC ad una discarica di post come questi:
https://www.facebook.com/groups/280607759886/permalink/10154364674959887/
https://www.facebook.com/groups/280607759886/permalink/10154100687974887/
mentre l'amministratore del gruppo, segretario del circolo, nonché dirigente regionale, avvalla (coerentemente con la stima che ha per Fusaro: https://www.facebook.com/vittorio.toscano/posts/10209888359317060?pnref=story ) la pubblicazione di tutto ciò.
Il problema non è ovviamente confinato a Genova e Fabrizio "Pierreci" da Civitavecchia ne è un esempio lampante:
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=297448743965301&set=a.163708414006002.1073741827.100011005334647&type=3&theater
Si noti tra i mi piace il nickname del de Luisi del PRC precedentemente citato e di Nicolò Monti del PCI dei Comunisti Italiani.
Neanche in tema di lotta contro la discriminazione degli omosessuali i nostri dirigenti si mostrano immuni dall'affinità ideologica con l'estrema destra, tant'è che Boghetta e Gimona, dal sito provinciale bolognese del PRC, arrivano persino a scagliarsi contro la fantomatica "lobby gay":
http://www.prcbologna.it/2016/06/13/viale-del-tramonto/
che si riferisce probabilmente all'ARCI Gay, ma sorge spontaneo chiedersi se neanche riferirsi ai crimini sionisti come opera di una fantomatica "lobby giudaica" costerebbe l'espulsione a chi raduna uno stuolo di ammiratori razzisti ed omofobi.
Tutto ciò mi fa sentire di appartenere ad un organismo che non ha le difese immunitare contro un ammasso crescente di cellule mutate e sto cominciando a guardare altrove. Non al ribattezzato PCI dei Comunisti Italiani, il cui segretario provinciale dell'Ogliastra Giovanni Enne, altro ammiratore di siti come Azione Culturale, sostiene, su chi fugge da dove i profitti del capitale imperialista vengono generati a dove affluiscono, le posizioni del PD contro i migranti economici, ponendosi però addirittura alla destra di esso nelle critiche al "buonismo" delle "anime belle" della giunta Pigliaru:
https://www.facebook.com/notes/giovanni-enne/immigrazione-spunti-per-una-riflessione/10152932969992155/
e arrivando al punto di considerare lucido e corretto un delirio da Nouvelle droite sull'"invasione" dei "negri" come questo:
https://www.facebook.com/giovanni.enne/posts/10208580752828883?pnref=story
Mentre l'apparentemente più pacato (non è questo forse "buonismo", ma nel senso di ipocrisia invece che di "eccesso" di solidarietà?) dirigente romano del PCI Nicolò Monti (candidato a Roma con la Sinistra per Fassina) disapprova addirittura i corridoi umanitari auspicando che li si aiuti (solo) a casa loro (ma se "è molto facile per i datori di lavoro offrire meno diritti e salari più bassi senza trovare resistenza" significa che l'Italia e l'Europa non sono socialiste e se non sono socialiste non vedo come possano decidere di avere tanta magnanimità di aiutarli davvero, e "stringere accordi commerciali" che non siano come gli attuali regional trade agreements):
http://www.marx21.it/internazionale/pace-e-guerra/25494-un-altro-punto-di-vista-sullimmigrazione.html
Che fare se persino in partiti come Rifondazione e Comunisti Italiani e liste legate a Sinistra Italiana e ad essi, fino a ieri creduti baluardi compatti contro il razzismo fomentato da chi ha interesse a mettere i penultimi contro gli ultimi, si manifestano tali tendenze, se votandoli si rischia di far eleggere personaggi complici tanto quanto Salvini und Kameraden della diffusione dell'ideologia su cui si fonda l'Olocausto mediterraneo di Frontex?
Trovo ciò terribile e ancor più terribile trovo che in questi partiti la base non insorga contro dirigenti che sposano posizioni xenofobe e, come Boghetta, arrivano ad organizzare conferenze in cui parla Fausto Biloslavo (con la sua associazione Indipendenza e Costituzione: https://www.facebook.com/photo.php?fbid=1153213061381926&set=a.630963033606934.1073741826.100000797283987&type=3&__mref=message_bubble ), che i dirigenti autenticamente antirazzisti non provvedano a farli espellere, che non si versino litri di inchiostro, anche digitale, per denunciare e criticare tali infiltrazioni ideologiche.
Nel vostro partito come ci si comporterebbe verso dirigenti che si esprimessero in questi termini?
Un saluto a pugno chiuso,
Davide
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