Come era facile prevedere il processo di Taranto contro i padroni assassini e i loro complici è e sarà una guerra giudiziaria, perchè i padroni, imputati e non, questo processo non lo vogliono, non lo vogliono fare a Taranto, e non vogliono condanne e risarcimenti per la famiglia Riva e gli altri 50 imputati.
Lasciamo alle cronache e ai comunicati dello Slai cobas sc e della Rete nazionale per la sicurezza e salute sui posti di lavoro e sul territorio, che escono nel blog Tarantocontro, le notizie dettagliate e i primi commenti e indicazioni.
Nella prima udienza i padroni hanno ottenuto due risultati, un primo rinvio della udienza preliminare e della presentazione delle parti civili al 16 settembre, e hanno portato a casa anche i risultati della forte intimidazione: il processo non si può fare a Taranto a causa del clima di coinvolgimento generale della cittadinanza, delle manifestazioni ecc. Tutti, infatti, hanno acconsentito a non fare manifestazioni, tranne gli organismi che organizzano i lavoratori Ilva, lavoratori cimiteriali, cittadini dei tamburi che hanno fatto un presidio per essere presenti al processo e per trasformarlo come è giusto che in un processo popolare, come l'Eternit oltre l'Eternit - hanno subito divieti e spostamenti, ma la prima iniziativa l'hanno fatta
netta chiara, visibile rispetto al gregge lamentoso, belante e accucciato.
Ma questo è parte della guerra giudiziaria e di classe, dentro e fuori il tribunale, che è appena incominciata e che riserverà interessanti pagine per tutti... a partire dal nuovo appuntamento del 16 settembre.
proletari comunisti
20 giugno 2014
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