martedì 17 giugno 2014

pc 17 giugno - NOTAV - la santa inquisizione si estende in Liguria e non risparmia neanche Grillo

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Divelti 200 metri di recinzione del cantiere per il Terzo Valico lo scorso 5 aprile

Una cinquantina di No Tav - Terzo Valico, il movimento che si oppone alla realizzazione della nuova linea ferroviaria ad alta velocità Genova-Milano, è indagata dalla Procura di Alessandria. Tra loro una quindicina sono liguri.

La Procura li accusa di aver partecipato, lo scorso 5 aprile ad Arquata Scrivia, agli scontri in cui vennero divelti quasi duecento metri della recinzione del cantiere di località Rodimero, alla periferia di Arquata.

Le tensioni si verificarono al termine di una manifestazione contro il Terzo Valico a cui presero parte circa duemila persone. Al grido di "riprendiamoci la nostra terra", i No Tav - Terzo Valico raggiunsero le recinzioni del cantiere e solo una carica di alleggerimento delle forze dell'ordine impedì loro di entrare nell'area del cantiere.

Nel parapiglia, un manifestante, esponente del comitato locale No Tav, venne ferito da una manganellata alla testa. Buttato a terra e colpito da una manganellata, ma soltanto di striscio, anche il senatore del Movimento 5 Stelle, Marco Scibona.


No Tav, 4 mesi a Grillo 
perché "si dimostrò sprezzante" con i carabinieri 

Il giudice Rocci motiva la sentenza di condanna  del leader del Movimento 5 stelle, condannato per essere entrato nella baita abusiva dei militanti contro l'alta velocità, rompendo i sigilli
Quando entrò nella baita abusiva dei No Tav in Val Clarea, rompendo i sigilli, Beppe Grillo si dimostrò "sprezzante degli avvertimenti" ricevuti dal comandante dei carabinieri di Susa.Lo scrive il giudice Elena Rocci, del tribunale di Torino, nel motivare la condanna del leader del Movimento 5 Stelle a quattro mesi di carcere.







 


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