La mattinata era iniziata presto con Radio Popolare che alle 7,10 ha mandato un sintetico ma preciso servizio e breve intervista a rappresentanti dello Slai cobas per il sindacato di classe. Poi altri giornalisti, e giornali locali come Martesana che hanno dedicato ampio spazio alla lotta. Si è cominciata ad esprimere anche la solidarietà di esponenti politici come quella di un consigliere della Provincia, Massimo Gatti-lista civica ex RC che si è messo a disposizione.
L'incontro in prefettura è stato chiaramente un risultato dei blocchi fatti ininterrottamente per quattro giorni, che hanno costretto il prefetto a riconoscere lo Slai cobas come rappresentante effettivo dei lavoratori in lotta; ma siamo totalmente diffidenti circa l'impegno assunto ieri, per cui la Prefettura avrebbe contattato il nuovo appaltante per sottoporgli le richieste dello Slai cobas e verificare la disponibilità ad un tavolo con noi.
Lo Slai cobas ha detto che darà solo un giorno di tempo per questa verifica, dopo se l'azienda non risponde la lotta riprenderà con le forme dure con cui si è svolta finora.
Ma anche oggi gli operai non stanno fermi. Sono in massa al Comune di Vignate a fare pressione sul sindaco, mentre vanno avanti alcuni adempimenti di tutela legale.
La giornata di ieri, è stata ricca di aspetti significativi che riguardano lo stato d’animo dei lavoratori. Già la presenza del 90% degli operai, cosa che non c’è stata neanche nei momenti più alti del blocco se non nella giornata di sabato, ha mostrato un rafforzarsi del legame con lo slai cobas, ma anche una maggiore determinazione ad andare fino in fondo. Insieme ad un atteggiamento più “classista” che ha visto forme di solidarietà tra lingue-usi-costumi diversi fra loro, ma che la lotta di classe unisce.
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