QUARTIERE ROM SOTTO ASSEDIO.
I NOMADI LASCIANO LA CITTA'.
"I rom? Sono spariti". Lo dice il questore di Pescara, Paolo Passamonti, confermando le voci di un’autentica paura che si è impossessata della comunità rom di Pescara. La casa del presunto assassino di Domenico Rigante, Massimo Ciarelli, arrestato ieri, sembra abbandonata: porte sbarrate e tapparelle abbassate. Per paura della rappresaglia dei tifosi, i rom sono in fuga da Pescara: le donne sono già fuori città e da giorni non portano più i figli a scuola. Molti in queste ore se ne sono andati da Pescara, altri se ne stanno rintanati a casa, e si parla insistentemente di comunità spaccata specie tra i due quartieri dove sono più insediati, Rancitelli e i Colli. "Qualcuno è andato via, qualcuno è rimasto", riferisce il capo della Mobile Pierfrancesco Muriana, "il fatto è che sono spariti". Le forze dell'ordine hanno confermato che l'attenzione resta alta e che aumenteranno i controlli nei quartieri a fini di ordine pubblico. "Ma vorrei ricordare", precisa il questore, "che sono cittadini italiani a tutti gli effetti stanziali dagli anni '40, e che non tutti sono dei delinquenti".
CORI E SLOGAN CONTRO LA COMUNITA' ROM. La manifestazione ultrà è stata confermata come una manifestazione contro la comunità rom di Pescara. Non sono mancati cori e insulti e inviti palesi alle autorità. "Gli zingari dovete emarginarli voi", si è sentito urlare. "È dal tribunale che nascono i problemi, dopo due ore stanno a casa loro", ha continuato la gente. Il fratello gemello di Domenico Rigante ha detto: "Bene le forze dell'ordine, ora devono prendere i complici se no sono guai".
CONTESTATO IL SINDACO MASCIA . I toni della manifestazione sono piano piano aumentati. A farne le spese è stato il sindaco della città, Luigi Albore Mascia, che è stato più di una volta contestato come rappresentante delle istituzioni.
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