sabato 4 giugno 2011

pc 4-5 giugno - FINCANTIERI: LE REAZIONI POLITICHE

Venerdì 3 giugno Fincantieri annuncia, davanti all'evidenza di una grossa mobilitazione operaia in corso a Roma, il ritiro dello schifoso piano industriale che prevedeva 2.551 licenziamenti, la chiusura degli stabilimenti di Castellammare di Stabia (NA) e Genova Sestri Ponente, ed il drastico ridimensionamento del sito di Riva Trigoso (GE).
Subito il mondo politico ne approfitta per fare a gara nel salire il più velocemente possibile sul carro del vincitore: si assiste ad un susseguirsi di dichiarazioni trionfali di vittoria degli operai, grazie al sostegno di questo o quel partito.
Il Governo ha la faccia di tolla di presentarsi alla stampa e far dichiarare, all'assai poco onorevole forzitaliota genovese Roberto Cassinelli: "Governo determinante per il ritiro del piano industriale che avrebbe causato alla Liguria un danno inaccettabile, con conseguenze drammatiche per i lavoratori".
Se qualcuno se ne fosse scordato, si tratta proprio dello stesso esecutivo il cui presidente del Consiglio dei ministri invitava la Fiat ad andarsene dall'Italia qualora gli operai di Mirafiori avessero respinto il ricatto dell'infame extracomunitario canadese; evidentemente allora le conseguenze sui lavoratori non interessavano il Padrino di Arcore ed il suo clan: sono lieto che abbiano cambiato idea, almeno all'apparenza.
I diversamente concordi del partito sedicente democratico mostrano soddisfazione, e si dichiarano pronti - per bocca del segretario genovese Victor Rasetto - a "discutere un piano serio di rilancio della cantieristica"; non ho dubbi che l'ignobile ad di Fincantieri, Giuseppe Bono, non avrà difficoltà ad accontentarli, purché si faccia come pretende lui: come ampiamente previsto, ecco che sta per arrivare il modello Fiat.
Il capo dei rinnegati di Sel, Nichi Vendola, si accoda alle dichiarazioni dei sedicenti democratici, esigendo "dal governo B. una politica industriale nel settore della cantieristica".
Il Pastore valdese, dal canto suo, dopo aver espresso - così come Vendola del resto - la propria soddisfazione "per il ritiro del piano e per la vittoria degli operai", chiede il "rilancio dell'intero comparto delle costruzioni navali".
Un po' fuori dal coro dei giubilanti è, infine, la voce di Csp: il segretario Marco Rizzo esprime soddisfazione per la vittoria degli operai, "come si vede solo la lotta paga", ma contemporaneamente invita i lavoratori a non fidarsi, mancando allo stato le garanzie per il futuro.

Genova, 04 giugno 2011

Stefano Ghio - Comitato promotore Circolo Proletari Comunisti Genova

Nessun commento:

Posta un commento