martedì 31 maggio 2011

pc 31 maggio - Palermo.. 'io sono l'istituzione'... 'lei è un tipo pericoloso' ..la lotta dei precari delle cooperative a Palermo

Una cronaca illuminante di come lo Stato tira dentro e utilizza il sindacalismo confederale per contrastare la lotta dei precari autorganizzati.

Dopo lo sciopero generale del 6 maggio, a conclusione della contestazione fatta ai dirigenti della Cgil lungo tutto il corteo che si è svolto a Palermo, i lavoratori, i precari, le disoccupate organizzati nello Slai Cobas per il sindacato di classe, recandosi in prefettura con un corteo improvvisato per
dare un segnale concreto della lotta intesa non come una mera sfilata, avevano strappato un incontro con il prefetto per la settimana successiva in merito a tutte le lotte in corso.

Questo incontro che si è tenuto l'11 maggio con un folto presidio di lavoratori e lavoratrici sotto la prefettura. I delegati delle Coop Sociali scuola e Policlinico, degli Ata, delle disoccupate hanno avuto un accesissimo scambio di battute con il vice prefetto che frapponeva costantemente "se", "ma" "forse" davanti alla definizione di una calendarizzazione per l'apertura di tavoli tecnici necessari alle varie lotte che è stata perentoriamente ribadita dicendo che il mancato impegno da parte loro avrebbe scatenato una campagna contro il prefetto e la prefettura in generale.

La lotta e la determinazione dello Slai cobas per il sindacato di classe ha dato un primo risultato perché dopo una settimana siamo stati convocati per l'apertura del primo tavolo tecnico riguardante le precarie e precari delle Coop Sociali, assistenti ig/personale agli studenti disabili nelle scuole superiori, con la convocazione dei rappresentanti della Provincia Regionale di Palermo e della Regione Siciliana.
Punto all'ordine del giorno l'avvio di un percorso volto a definire gli obiettivi e le tappe per la continuità lavorativa dei precari a scadenza di appalto a giugno..
La prima "sorpresa" appena arrivati è stata la presenza all'ingresso della prefettura di alcuni sindacalisti Cgil, Uil, Cisal, che con la questione dei precari ad oggi non c'entrano quasi niente, non hanno mai fatto nulla di serio né per lotte né per rappresentatività né per proposte concrete, ma anzi proprio in questa fase giocano solo sporco per dividere i lavoratori e creare una sterile e dannosa guerra tra poveri.
Sin da subito il clima si è acceso in particolare con i sindacalisti Cgil e Uil a braccetto davanti la prefettura, presi subito di mira dai precari "parassiti, amici dei padroni, noi lottiamo e costruiamo e voi vorreste approfittare delle riunioni che noi otteniamo con la lotta … ma ve la vedrete con noi…!"Mentre i poliziotti cercavano invano di calmare gli animi, il delegato Cgil dopo un meschino tentativo di attaccare la coordinatrice dello Slai dicendo "ma brava invece di unire dividi… però poi venite alle nostre manifestazioni come quella del 6 maggio…" al quale gli è stato risposto ad alta
voce che sì che eravamo presenti allo sciopero del 6 maggio ma per contestare dirigenti sindacali venduti come lui, fischiato al corteo a più non posso da numerosi precari coop ex Cgil, e per dare un segnale di vera lotta ai lavoratori presenti, si è allontanato con il delegato Uil fino a quando non c'è
stata la chiamata per l'incontro.

I precari Slai decidono comunque di entrare e chiedere però una riunione separata.

Nel frattempo erano arrivati una cinquantina di operai della Fincantieri con striscioni che dopo un'assemblea al mattino in fabbrica avevano deciso di scendere in corteo in città sull'onda delle forti proteste degli operai Fincantieri di Genova- Sestri Levante e di Castellammare di Stabia contro il
rischio di massicci licenziamenti e chiusura delle fabbriche e che dopo avere bloccato alcuni punti nevralgici di Palermo si sono diretti in Prefettura dove al loro arrivo i portoni di ingresso sono stati quasi chiusi, protetti da un folto cordone di poliziotti e agenti digos.
I precari Slai cobas per il sindacato di classe hanno raggiunto gli operai e dato loro la solidarietà chiedendo della loro situazione e informandoli della loro.

Dirigendosi poi all'incontro, giunti nella grande sala dove già erano seduti al tavolo il vice prefetto, i dirigenti della Provincia e Regione e di lato i delegati Cgil, Uil e Cisal, la delegazione dei precari Coop ha subito posto con fermezza al vice prefetto Massocco la questione del tavolo separato
visto il diritto pieno che quel tavolo fosse dello Slai Cobas per il sindacato di classe unico promotore di esso.
A questa ferma proposta il viceprefetto comincia ad alzare la voce e con fare sprezzante e verbalmente violento dice che non se ne parla proprio perché non può perdere tempo, che il tavolo o si fa così o nulla, che gli altri sindacati ci devono stare perché così vuole la norma… gli si risponde con lo stesso tono e per le rime dicendo che i lavoratori saranno informati di come vengono trattati a pesci in faccia dalla Prefettura, che questa riunione come l'abbiamo costruita la sciogliamo e che ce ne andiamo ma ci rivedremo in seguito… è qui che il viceprefetto, perdendo totalmente il lume della ragione e gridando che con lo Slai Cobas per il sindacato di classe non avrebbe fatto più alcun incontro se fossimo usciti dalla stanza, si alza dal tavolo e con il dito alzato in senso minaccioso si scaglia contro i dirigenti dello Slai Cobas sc urlando come un ossesso più volte "io sono
l'istituzione", e poi, rivolto al coordinatore, "lei è un elemento pericoloso".
Scoppia il parapiglia, il viceprefetto e il dirigente Slai a faccia a faccia, entrambi con il dito alzato, i precari tutti attorno contro il vice prefetto, i rappresentanti della Provincia e Regione impietriti sulle loro poltrone, i delegati Cgil, Uil e Cisal rintanati nelle loro sedie con le facce all'improvviso molto serie, i poliziotti e gli agenti digos, che erano lì per gli operai Fincantieri, che accorrono, ma non sanno che fare… mai vista una cosa del genere.

Uscendo dalla stanza i precari Coop hanno subito iniziato a denunciare pubblicamente l'accaduto lungo il viale della prefettura circondati dagli agenti Digos e dai poliziotti della prefettura alquanto sorpresi e in difficoltà per il comportamento del vice prefetto."Denunceremo il vice prefetto", "siete voi che istigate la violenza nei lavoratori, che li esasperate, non vi lamentate se poi la lotta si inasprisce" e via di seguito per tutto il tempo mentre alcuni operai della Fincantieri incuriositi dalla protesta dei precari si sono avvicinati per chiedere cosa stava succedendo.

A quel punto la coordinatrice Slai Cobas ha chiesto ai poliziotti di essere ricevuta dal Prefetto, informata che lo stesso non era disponibile ha insistito per essere ricevuta subito dal Capo di gabinetto. Dopo qualche minuto, mentre la protesta dei precari fermi all'interno dell'atrio della prefettura continuava, un poliziotto ha informato la coordinatrice che il Capo di Gabinetto era
disponibile ad incontrarla subito insieme ad uno dei precari.

"Scortate" da un poliziotto la coordinatrice e una tra le delegate dei precari Coop si sono recate di nuovo all'interno della palazzina nella stanza del Capo di Gabinetto, la Dott.ssa Trio, la quale al loro arrivo, essendo già al corrente di tutto, si è subito scusata a nome della Prefettura in generale e del "collega" Massocco per quanto successo adducendo diverse motivazioni "certo non è stato un comportamento consono alla nostra istituzione ma dovete capire che siamo sotto pressione in questo periodo, oggi si sono aggiunti gli operai Fincantieri…". Alle nostre proteste per la presenza di sindacati al tavolo che non hanno alcun diritto di esserci mentre lo Slai Cobas sc, unico sindacato maggiormente rappresentativo dei precari coop assistenti igienico personale agli studenti disabili, ha dovuto decidere di non presiedervi per coerenza in protesta contro l'illegittimo comportamento del vice prefetto, il Capo di gabinetto ha risposto che lo Slai non sarebbe stato escluso da nulla ma che subito avrebbe concordato con il vice prefetto un nuovo incontro con le parti, vista la delicatezza della questione lavorativa dei precari legata alla delicata questione dei disabili.
E' iniziata così una serie di scambi telefonici tra la Dott.ssa e il vice prefetto Massocco, interrotto più volte mentre era al tavolo, per concordare un nuovo incontro.
Con un'ultima telefonata la Dott.ssa ci ha annunciato che stava salendo il Dott. Massocco in persona. Giunto nella stanza, visibilmente a disagio prima ha chiesto scusa alla coordinatrice e alla delegata Slai Cobas per il suo comportamento "non so cosa mi sia successo…" e poi le ha informate del nuovo incontro ufficiale fissato per il 9 giugno alle ore 16,00.
A quel punto la coordinatrice e la delegata Slai Cobas sono scese a raggiungere gli altri precari che raccontavano che i sindacalisti Cgil e Uil in particolare all'uscita dalla palazzina hanno pensato bene di tenersi alla larga da loro camminando dall'altro lato del viale e con lo sguardo rivolto altrove.

LA LOTTA NON SI FERMA…

Precarie e precari Coop Sociali (scuola)
organizzati nello Slai Cobas per il sindacato di classe

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