L’udienza preliminare dell’inchiesta per associazione sovversiva con finalità di terrorismo (art. 270 bis c.p.) contro 12 compagni che fanno (o facevano) parte del (nuovo)Partito comunista italiano, del Partito dei CARC e dell’Associazione Solidarietà Proletaria è stata rinviata al 13 luglio. Il GUP Alberto Gamberini, infatti, non si è presentato in aula (“impegnato nei lavori inerenti le elezioni amministrative in qualità di presidente della commissione elettorale” ha detto il suo sostituto)! Però non ha reputato necessario avvisare in anticipo né gli avvocati, benché due di essi avessero già da tempo chiesto il rinvio dell’udienza perché impegnati nella discussione di altre cause e tutti gli altri (tranne uno) venissero da fuori Bologna, né i compagni inquisiti che si sono sobbarcati il viaggio (le spese e la giornata di lavoro persa) da Milano, da Firenze o anche da Napoli. Lo stesso giudice che lo sostituiva ha dichiarato che l’assenza del GUP, comunicata il giorno precedente, aveva creato non pochi problemi organizzativi per la gestione delle udienze. Gli avvocati hanno messo a verbale una protesta per questo comportamento che denota mancanza di rispetto e correttezza. E, aggiungiamo noi, l’arroganza di chi si sente forte in quanto facente parte di una casta di difensori di una classe che, per mantenere il proprio potere reso traballante dal dilagare della crisi e della ribellione popolare, deve sempre più apertamente ricorrere alla criminalità e alla violazione di ogni parvenza di legalità.
dal comunicato di nPCI
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