ROMA - "Il piano presentato nei giorni scorsi non era una novità per nessuno, sono una persona che si assume le sue responsabilità ma con gli attacchi subiti da tutte le parti, da destra e sinistra, anche la mia forza viene meno. Ritiro il piano e spero che cosi si possano esorcizzare le tensioni". E' quanto avrebbe affermato l'amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, secondo quanto riferiscono fonti sindacali. Parole accolte dalla "soddisfazione" del ministro Romani e dagli applausi del lavoratori fermi vicino l'arco di Costantino a Roma. "E' un primo risultato, la battaglia continua", ha detto il segretario generale della Fiom di Genova Franco Grondona. E, rivolto allo schieramento di polizia che ha impedito alla manifestazione di arrivare al Colosseo, ha aggiunto: "Saluto e ringrazio anche le forze dell'ordine che volevano farci il trappolone ma se la sono presa....". Un riferimento alla decisione delle forze dell'ordine di bloccare i manifestanti a meta' tra il Circo Massimo e il Colosseo, stretti tra due cordoni di sicurezza. Polemico anche il sindaco di Genova, Marta Vincenzi: - "Oggi abbiamo dimostrato molta più responsabilità del Questore e delle forze dell'ordine".
comunicato
La vera rivolta operaia di questi giorni ha costretto il governo e Fincantieri a fare un passo indietro, la lotta paga.
Ma sbaglierebbero gli operai a pensare che è finita, è solo una ritirata tattica in attesa di tempi migliori e di un logoramento.
Il piano fincantieri verrà ripresentato con i suoi caratteri di dismissione, piu sfruttamento, meno diritti.
Ora però hanno fatto marcia indietro.
Una indicazione per tutte le fabbriche in lotta!
Proletari comunisti
da repubblica
Il piano prevedeva la chiusura degli stabilimenti di Sestri Ponente e Castellamare di Stabia, nonché il ridimensionamento di Riva Trigoso. Secondo le indiscrezioni la via per accantonarlo erano le nuove commesse pubbliche nel settore militare e gli incentivi ai privati per l'ammodernamento delle flotte. Adesso, dopo il ritiro, si aprirà la trattativa. Già nei prossimi giorni si apriranno due tavoli regionali, in Campania e in Liguria. "Se non ci saranno soluzioni condivise non ci sarà la chiusura di nessuno stabilimento" dice il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani.
Operai in strada. La riunione si è svolta all'Eur, nella sede distaccata del ministero per lo Sviluppo Economico, e non nel centro di Roma come previsto inizialmente. Lo spostamento, dovuto alla presenza di numerose delegazioni straniere arrivate nella capitale per la festa del 2 giugno, ha suscitato polemiche tra sindacati e lavoratori, che hanno accusato il governo di voler nascondere la loro protesta. Nella capitale sono arrivati circa 2.000 operai 1, da Genova e da Castellammare di Stabia, ma anche da Palermo, Porto Marghera, Trieste, Monfalcone e La Spezia. Dopo la notizia del ritiro del i manifestanti si sono avviati verso la Piramide Cestia dove il coreto si è sciolto.
Stop al blocco del cantiere. Lo stop ha avuto, come prima immediata conseguenza, la fine - dopo 260 ore consecutive - del blocco della portineria del cantiere di Riva Trigoso a Genova. "Una Caporetto per l'amministratore delegato Giuseppe Bono - commenta Sergio Ghio, responsabile Fiom per il Tigullio - che ha ufficialmente ritirato il nefasto progetto di ridimensionamento della Fincantieri. Ovviamente non abbasseremo la guardia ma certamente ora si ripartirà a discutere del futuro della Fincantieri su basi non calate dall'alto ma con nuovi presupposti di investimenti e di certezza dei posti di lavoro".
(03 giugno 2011)
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