martedì 31 maggio 2011

pc 31 maggio - la situazione in Nepal e la posizione della sinistra del PCNU maoista nell'intervista al suo leader. il compagno Kiran

proletari comunisti impegnato nella costruzione del PCm in Italia sostiene la rivoluzione nepalese, sostiene chi oggi si batte in Nepal per la rivolta popolare che riprenda la strada vittoriosa dei 10 anni di guerra popolare;
sostiene quindi la sinistra del PCNU maoista nella sua battaglia nel partito e nel paese contro la linea della maggioranza del gruppo dirigente del PCNUmaoista rappresentata da Prachanda e Battarai che hanno posizioni revisioniste di conciliazione con la borghesia compradora in Nepal e con l'egemonismo indiano.

per conoscere la posizione della sinistra pubblichiamo stralci dell'intervista al compagno Kiran al giornale borghese nepalese Repubblica


Il Partito in ultima analisi, seguirà la mia linea: Baidya

Kiran PUN – Republica
Il vice-presidente Maoista Mohan Baidya, che guida la linea dura nel campo del PCNU (maoista), ha registrato una nota di dissenso contro la decisione del partito di accettare le modalità decise dal Nepal Army [Esercito Nepalese] per l'integrazione dell’Esercito Popolare di Liberazione.

In precedenza, aveva già registrato il suo dissenso, quando il Presidente Dahal aveva adottato la linea della pace e della costituzione ribaltando il mandato del plenum di Palungtar.

Baidya Dahal ha accusato il presidente di deviare dal percorso rivoluzionario del partito.
Il giornalista di Republica Kiran Pun lo ha raggiunto presso la sede del partito a Paris Danda dopo la riunione della commissione permanente del partito tenuta sabato. Estratti:

Republica: Perché hai fatto mettere a verbale l’atto di dissenso? Di cosa si tratta?

Mohan Baidya: non è innaturale avere opinioni diverse in un partito rivoluzionario. Per dirla in termini concreti, il Presidente Pushpa Kamal Dahal ha deviato dal mandato e dallo spirito del plenum di Palungtar e dalla conseguente decisione del Comitato Centrale (CC). Quindi ho fatto mettere a verbale il mio dissenso.

Republica: hai fatto mettere a verbale il tuo dissenso anche durante l’ultimo comitato permanente. Perché di nuovo?

Baidya: Il contesto non è diverso neanche questa volta. La questione in ballo è l’integrazione dell’EPL. Il processo di pace e la redazione della costituzione dovrebbero andare avanti contemporaneamente. Così tante persone hanno sacrificato la loro vita per amore di una "costituzione popolare", ma non è stata data attenzione a tale riguardo. Abbiamo il sospetto che possiamo essere traditi. Per questo ha messo a verbale il mio dissenso.

Republica: Ma la maggioranza del CC è contro la tua posizione ideologica.

Baidya: Non c'è bisogno di collegare la situazione attuale con il futuro della rivoluzione. La nostra posizione è che l'integrazione dell’EPL e la redazione della costituzione dovrebbero andare avanti contemporaneamente. Il popolo lancerà automaticamente una rivolta se l'integrazione e la nuova costituzione non soddisfano le aspirazioni del popolo. La rivolta popolare è inevitabile se lo stato non riesce ad affrontare le questioni come la ristrutturazione dello Stato, la sovranità nazionale, e la fine delle discriminazioni basate sulla casta, religione, sesso e classe. Noi allora guideremo la rivolta.

Republica: Pensi che i combattenti, in particolare quelli che ti sostengono, accetteranno la decisione del partito in materia di integrazione?

Baidya: Questa è una nostra questione interna. Le questioni interne non toccano gli aspetti esterni. Ci possono essere accordi e disaccordi nel partito e il partito ha un proprio meccanismo per risolverli. Noi abbiamo messo in guardia che il partito non dovrebbe discostarsi dalla nostra ideologia e tradire il popolo.

Republica: La direzione del partito comanda la maggioranza. Se Dahal rifiuta di condurre la lotta, andrai ancora avanti?

Baidya: La lotta sarà lanciata. Sono fermamente convinto che il partito gradualmente sosterrà la mia ideologia se la situazione diventa negativa.

Republica: Le circostanze non sono a favore della tua linea di partito. Quindi, come pensi di andare avanti?

Baidya: Non voglio fare commenti al momento. Ciò dipenderà in larga misura da come la politica si sviluppa. La cosa principale è che non dobbiamo tradire il popolo e il paese. Non abbandoniamo mai il nostro spirito rivoluzionario. Continueremo a lanciare lotte per la sovranità nazionale e i problemi di sostentamento della gente, fino a quando "la rivoluzione del popolo" raggiunga la sua logica conclusione.

Republica: Ma il vostro gruppo è stato accusato di aver tentato di dividere il partito.

Baidya: Stiamo lanciando la lotta interna al partito. Quindi, è assolutamente sbagliato farci questa accusa. E’ nostro diritto dissentire. Non dobbiamo presumere che la maggioranza abbia necessariamente ragione. A volte ciò che dice la minoranza può essere vero. Non è vero che coloro che rappresentano la maggioranza sono necessariamente rivoluzionari. Possono essere opportunisti.

Republica: Pensi che il cambio di linea del Presidente Dahal sia il risultato della sua ambizione di diventare primo ministro, o che è sotto l'influenza di centri di potere stranieri? Perché pensi che abbia cambiato la sua posizione ideologica?

Baidya: Non posso dire nulla. Egli può avere la propria posizione. Quello che ha fatto ora non è giusto e ho già fatto registrare il mio dissenso.

.Republica: Si dice che il presidente Dahal mantiene sempre la sua supremazia nel partito mettendo te e il vice presidente dott Baburam Bhattarai l’uno contro l'altro. E’ vero?

Baidya: Questo non è vero, ognuno ha il proprio ruolo. Il Presidente Prachanda, Bhattarai ed io abbiamo i nostri propri ruoli. E’ naturale che il presidente abbia spesso differenze con me e Bhattarai. Sono le forze esterne che stanno cercando di provocarci. E ciò continuerà. Noi non abbiamo solo differenze, ma anche unità. E’ necessario mantenere vivo il partito.

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