Ogni anno il 7 novembre noi ricordiamo la Rivoluzione d'Ottobre, la grande rivoluzione che portò gli operai al potere sotto la guida del Partito Comunista, il partito bolscevico di Lenin. La celebriamo perché in tutto il nostro lavoro abbiamo lo stesso obiettivo, mentre sviluppiamo la propaganda e l’agitazione, l’organizzazione delle lotte dei lavoratori, nel movimento contro la guerra imperialista, in solidarietà con i popoli oppressi - oggi la Palestina -, nei movimenti contro la repressione, contro lo Stato che con il suo apparato militare, con la polizia attacca le lotte dei lavoratori, degli studenti, dei movimenti; quando siamo a fianco dei migranti nella lotta contro il razzismo, per l'accoglienza, la solidarietà, il diritto d'asilo; nel movimento delle donne quando lottano contro l'attacco al diritto d’aborto, ai loro diritti, contro la doppia oppressione che le donne, in particolare le donne lavoratrici, subiscono nel nostro paese, come in tutti i paesi.
In tutte queste lotte noi portiamo sempre le stesse parole d'ordini che hanno caratterizzato la Rivoluzione d'Ottobre: la Rivoluzione come unica soluzione, la conquista del potere politico da parte della classe operaia, il programma socialista per risolvere i problemi dei proletari e delle masse originati dal sistema imperialista e capitalista, la Rivoluzione per il potere operaio, costruendo, durante queste lotte, gli organismi del potere operaio che nella Russia di Lenin furono i Soviet, ripresi nel nostro paese nella forma dei consigli di fabbrica e dei consigli di quartiere, dei consigli in tutti i luoghi in cui vivono i proletari e le masse popolari.
Oggi, in tutti i movimenti, il grande lascito dell'Ottobre, la grande esperienza storica rappresentata dalla Rivoluzione proletaria e socialista nella Russia di Lenin, serve per orientare le lotte, elevare la coscienza in esse e, in particolare, dell'avanguardia, dare un fine al movimento reale di lotta su tutti i campi.
Questo è più che mai necessario oggi: l'imperialismo e il capitalismo a livello mondiale e in ogni
paese avanzano verso una nuova guerra imperialista che potrebbe avere i caratteri nucleari, visto che ormai non solo si sdogana l'idea che vada usata la bomba nucleare in caso di necessità, ma si diffonde la logica che ogni paese deve avere armi adatte a combattere questa guerra, compreso il nucleare.La guerra imperialista come prospettiva è ben presente nel mondo di oggi e non solo attraverso le guerre che hanno raggiunto uno stadio molto avanzato, come l'attuale guerra in Ucraina, dove si scontrano la Russia che ha occupato l'Ucraina, la Russia imperialista e l'intero mondo imperialista a guida USA, comprendente l'Europa e tutti gli Stati che nel mondo sono dentro questa alleanza imperialista e capitalista.
L'epoca delle crisi e delle guerre porta necessariamente, all'interno dei paesi, la reazione. I governi dei paesi imperialisti e capitalisti o dei paesi impegnati nella prospettiva di una guerra imperialista diventano sempre più autoritari, dittatoriali o, come diciamo noi, moderno fascisti, secondo le caratteristiche dell'epoca e del proprio paese.
Tutto questo viene scaricato sulle masse popolari, sul proletariato e sugli sfruttati all'interno dei paesi imperialisti, sui proletari e i popoli oppressi nei paesi dominati e oppressi dall'imperialismo.
Questa è la situazione mondiale che è sotto gli occhi di tutti. Il messaggio di Lenin che noi facciamo nostro e cerchiamo di incarnare nel nostro lavoro politico, sociale, nel nostro sforzo di organizzare il proletariato a partire dalla sua avanguardia per condurre questa lotta e questa battaglia, che Lenin nella Rivoluzione d'Ottobre ci indica con un'analisi scientifica di essa, è quello che l'unica soluzione ai problemi che l'imperialismo e il capitalismo nella sua fase di crisi, guerra, reazione, miseria e oppressione dei popoli è la Rivoluzione, mondiale, che non è una parola d'ordine che possa esistere senza che in ogni paese i proletari, gli sfruttati, le masse popolari lottino per rovesciare la propria classe dominante e realizzare la Rivoluzione nel proprio paese - e quindi nel nostro caso l'Italia - insieme a sostenere tutte le lotte rivoluzionarie dello stesso tipo che si svolgono in tutto il mondo.
Diciamo oggi che esistono a livello mondiale e all'interno di ogni paese, quindi compreso il nostro, le condizioni oggettive per la Rivoluzione. E queste condizioni oggettive sono date dalla impossibilità di avanzare in una soluzione alternativa sui temi economici, politici, sociali, senza che cambi e si rovesci la classe dominante, il suo Stato e i suoi governi. Questa condizione oggettiva esiste in tutti i paesi.
Fa specie sentire anche un sindacalista confederale – che certo tutto è tranne un rivoluzionario – parlare, nella giornata di ieri, della necessità della “rivolta sociale”. Ma questa rivolta sociale richiede che i proletari e i popoli la realizzino all'interno di ciascun paese e certamente le linee e la direzione delle organizzazioni sindacali confederali sono stati finora tutto tranne che organizzatori della rivolta sociale, e i proletari e le masse hanno pagato tutto questo con il peggioramento delle loro condizioni di vita, dei salari, del lavoro, della salute, dei servizi sociali.
Questo dimostra che le condizioni oggettive ci sono. Mancano le condizioni soggettive, vale a dire la coscienza delle masse della necessità della Rivoluzione, coscienza delle masse che è a base dell'organizzazione rivoluzionaria delle masse in grado di farla realmente questa Rivoluzione come fatto di massa, con tappe che l'avvicinano fino al suo esito finale.
Noi lavoriamo essenzialmente sulle condizioni soggettive.
La prima condizione soggettiva è la costruzione dell'organizzazione dei rivoluzionari, del Partito rivoluzionario. Quando si parla di partito rivoluzionario vuol dire che le avanguardie proletarie, le avanguardie dei giovani, delle donne, dei militanti dell'opposizione politica e sociale, scelgono di costruire un'organizzazione rivoluzionaria, un Partito come quello di Lenin, in un’epoca, certo, molto diversa da quella di Lenin; un Partito che organizzi l'avanguardia innanzitutto della classe operaia e del proletariato. Oggi questa avanguardia della classe operaia e del proletariato è molto ridotta per cause che qui non siamo ad analizzare. Però è da questo che bisogna partire: organizzare l'avanguardia proletaria come organizzazione rivoluzionaria. Perché è il Partito dell'avanguardia operaia che svolge all'interno delle lotte la funzione di elevare la coscienza di classe, la coscienza rivoluzionaria di tutti i settori popolari che nella società hanno interesse alla Rivoluzione.
Ma la costruzione del Partito richiede una formazione teorica e politica. Questo è dell'altro anello che abbiamo preso nelle nostre mani, formazione teorica e politica alla luce della scienza rivoluzionaria del proletariato, il marxismo-leninis-maoismo, che è quella che ci hanno insegnato e che storicamente ha definito questa società e i mezzi per combatterla e superarla: innanzitutto l'opera di Marx. Oggi costruire il Partito per fare la Rivoluzione, una Rivoluzione simile alla Rivoluzione d'Ottobre in tempi e in modi differenti dato che siamo in una situazione differente, è il primo problema da risolvere.
L'altra arma è l'opera di Lenin. Su questo noi stiamo facendo un lavoro da tempo attraverso lo studio dei principali opuscoli che caratterizzano le opere di Lenin, che sono state alla base della vittoria della Rivoluzione d'Ottobre.
Abbiamo realizzato un opuscolo “Sulla guerra imperialista (posizione dei proletari e azione dei proletari nella guerra”. Oggi che parliamo di tendenza alla guerra imperialista mondiale e vediamo come tutti i governi marciano in questa direzione. E’ chiaro, quindi, che la lotta contro la guerra assolve sempre più un ruolo determinante nella lotta dei comunisti, e gli scritti di Lenin sulla guerra - perché la Rivoluzione d'Ottobre è avvenuta nel contesto di una guerra imperialista mondiale - sono lo strumento attraverso il quale educhiamo e facciamo comprendere, e comprendiamo noi stessi, quale azione devono svolgere i proletari e le classi oppresse, i movimenti di opposizione ai governi, agli Stati imperialisti, l'opposizione generale, proletaria e popolare alla guerra, seguendo e studiando gli insegnamenti di Lenin e applicandoli alla realtà.
Anche prima dell'opuscolo sulla guerra ne avevamo realizzato un altro “Sull'imperialismo, fase su prima del capitalismo. Questo opuscolo è fondamentale e ci permette realmente di fare una radiografia dell'attuale sistema imperialista mondiale, delle sue caratteristiche e del modo come esso si forma e si sviluppa. Senza un'analisi dell'imperialismo e del sistema imperialista, delle sue caratteristiche, senza un'analisi del nemico e del perché i governi, gli Stati e gli uomini che li rappresentano e fanno quello che fanno, è molto difficile riuscire anche a lottare contro la guerra imperialista.
Se diciamo che il primo problema che i proletari e le masse sfruttate hanno per trattare la contraddizione tra una situazione oggettiva che domanda la Rivoluzione - nel nostro paese come nel sistema mondiale - e una situazione soggettiva ancora debole, quali caratteristiche ha il Partito della Rivoluzione, come si forma, come agisce nella classe operaia, nelle lotte dei lavoratori, nei movimenti di lotta a livello mondiale così come nel nostro paese, è la questione principale.
Lenin ha tracciato la questione del Partito in un fondamentale opuscolo, il “Che fare?”. Non solo i militanti della nostra organizzazione, ma tutti quelli che hanno gli stessi obiettivi rivoluzionari hanno bisogno di utilizzare il “Che fare?” proprio per individuare le caratteristiche dell'organizzazione dei rivoluzionari necessaria oggi, le caratteristiche cioè del Partito e i lati forti e i lati deboli su cui esso si deve concentrare e, in particolare, comprendere attraverso quali mezzi e modi si eleva la coscienza di classe dei lavoratori dal livello della lotta economica, a livello della lotta politica e alla prospettiva della Rivoluzione.
Insieme al “Che fare?” abbiamo realizzato un opuscolo “Sui sindacati, gli scioperi e l'economismo” in cui Lenin si occupa proprio dell'anello fondamentale della lotta di classe che è lo sciopero. Lo sciopero, oltre che il primo livello dell'opposizione degli operai e dei lavoratori al loro sfruttamento, all'attacco dei padroni, ai soprusi, alla loro mancanza di diritti nelle fabbriche, nei posti di lavoro, è anche l'anello fondamentale, il primo livello, dell'azione dei proletari, è la base di tutto il resto su cui l'opuscolo traccia sia la dinamica e lo sviluppo degli scioperi e come intervenire, agire su di essi per allargarli e renderli vincenti, sia come all'interno di questi scioperi far maturare e sviluppare la coscienza di classe dell'avanguardia operaia per farne l'avanguardia generale rivoluzionaria del proletariato, il punto di riferimento dell'intero movimento di opposizione sociale e politica al sistema.
Infine, proprio in occasione di questo anniversario dell'Ottobre, comincia un ciclo di Formazione Operaia centrata su “Stato e rivoluzione”, un'opera fondamentale, monumentale di Lenin, perché senza comprendere a fondo la natura dello Stato è difficile pensare che si possa combatterlo, individuare anche le forme tattiche e strategiche di questo combattimento.
Quindi usare le opere di Lenin nell'anniversario della Rivoluzione d'Ottobre è l'indicazione che ci sentiamo di dare. Studiarle, usarle, sia leggendo direttamente i libri di Lenin sia utilizzando i nostri opuscoli che interpretano, nello sforzo di adeguarli alla realtà del nostro lavoro necessario in questo paese, per farli diventare armi reali della lotta proletaria, della costruzione del Partito per la Rivoluzione.
Ritornando al punto di prima. Diciamo a tutti: esiste una soluzione differente ai problemi generali che il sistema mondiale sta vivendo?
Esiste una soluzione differente ai problemi che in ogni paese viviamo sui posti di lavoro, nella società? Esiste una soluzione differente per fermare la guerra imperialista che avanza e il riarmo e la militarizzazione che in ogni paese accompagna questa guerra?
Esiste una situazione differente per combattere i governi reazionari, dittatoriali che si vanno costruendo in ogni paese, a partire dal più grande di tutti e più importante nel sistema imperialista, gli Stati Uniti d'America, nei giorni in cui viene eletto Trump, che è una sorta di modello, espressione di quel concentrato della scelta della borghesia imperialista del comitato d'affari di cui ha bisogno, di carattere dittatoriale, fascista, che si riflette anche nel nostro paese attraverso la marcia reazionaria, incarnata in questo momento dal governo di stampo fascista rappresentato dalla Meloni?
Esiste un modo diverso per cambiare radicalmente la vita dei proletari, per eliminare lo sfruttamento, l'oppressione, la mancanza di lavoro, di servizi sociali, la disoccupazione?
Esiste un modo diverso per costruire una nuova società, alternativa a questa che mostra sempre di più il suo volto barbarico in ogni aspetto della società?
Secondo noi non esiste. E quindi secondo noi i proletari e le masse di questo devono prendere coscienza. La Rivoluzione non è solo l'unica soluzione, ma è anche il mezzo perché si cambi sia la società sia le persone per renderle adatte a un avanzamento generale.
Allora se la Rivoluzione è l'unica soluzione, la costruzione del Partito rivoluzionario, la via della Rivoluzione d'Ottobre applicata ai nostri tempi, l'opera monumentale di Lenin che ha guidato, formato fino alla vittoria questa Rivoluzione è l'arma necessaria oggi, perché si possa realmente fare il primo passo, il passo decisivo, verso la Rivoluzione.
Ricordarlo oggi è un compito elementare e un dovere - oltre che chiaramente un piacere - perché essa dimostra che questo mondo si può cambiare.
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