lunedì 4 novembre 2024

pc 4 novembre - Dal blog dello Slai cobas per il sindacato di classe - PER TUTTE LE MORTI DEL PROFITTO...

Il vecchio muro di contenimento di sassi e cemento che per anni ha retto il peso della collina ora è gravato del peso del cantiere della metropolitana leggera, poi le forti piogge che hanno allagato gli scavi, a giugno la zona è stata interessata da una grossa inondazione, ripetuta in modo più grave ed esteso a settembre che ha pesantemente messo sott’acqua e fango auto case negozi cantieri con danneggiamenti alle strutture immediati e potenziali...

La morte di Valentin Forian Palade di 44 anni, residente a Brescia e fino al mese scorso in un cantiere veneto, ha messo in moto le domande del giorno dopo che portano al fatto di come fosse possibile per Valentin lavorare da solo in quella posizione e condizione.

Ma nei media sono appunto gli interrogativi del giorno dopo, quelli che accompagnano la tragedia. Agitata nella maggior parte della stampa questa parola suona come una campana a morto, trasformata in un sinonimo di ‘fatalità’. Il dramma vero è quello che colpisce le famiglie, il dolore che

investe gli amici, i conoscenti e i lavoratori in generale perché il profitto uccide un loro fratello di classe.

I muri non crollano da soli, gli operai non vengono investiti da materiale inanimato, ma come un'ancora di salvezza tutti quelli coinvolti, dai padroni ai sindacalisti si buttano sui tecnici del servizio Psal di Ats che sta indagando 'per accertare le reali cause e se fossero applicate tutte le misure di sicurezza’. E intanto ci dicono le statistiche un altro cantiere diventerà una tomba, un altro operaio sarà colpito da un pezzo di metallo...

Nel cantiere TEB di Ponteranica, che è quello per la metropolitana leggera, verso la val Brembana, l’impresa Milesi Sergio spa di Gorlago con cantieri importanti ovunque, grazie alla propria competenza professionale, grazie alla propria struttura è stata in grado di aggiudicarsi l’appalto. Ma l’intervento in cantiere non viene eseguito dalla Milesi. Contrattando una percentuale sui lavori da fare le è possibile passare l’incarico alla EFFE 81 di Cenate Sotto, di dimensioni ridotte che a sua volta, trattenendo una parte dei guadagni può passare il lavoro, cioè sub appalta il cantiere alla Watch B.V. di Roma, società di somministrazione che recluta muratori e come precari li invia finalmente nel cantiere. Ma farà fronte alle paghe e ad ogni altra esigenza con il contratto che abbiamo visto essere stato decurtato dai due prelievi precedenti. Quindi?

Posto che il salario, obbligatorio per legge e verificabile anche a posteriori venga dato ai lavoratori, su quali voci un padrone farà leva per recuperare il suo margine di profitto? In altre parole, il ‘padroncino’ ultimo anello della catena non accetta di essere il più fesso e la sua parte del guadagno la vuole, contrae il più possibile gli stipendi, usa per se l'ingegneria fiscale o punta ai condoni, taglia i costi che a cantiere finito non lasciano traccia. Come le spese a tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori sempre un bersaglio degli sciacalli della catena degli appalti e dei padroni in generale, in quanto risultano nei bilanci aziendali come spese improduttive, spese che si possono evitare, con un po di rischio. Quello a cui spingono volutamente e in maniera criminale i lavoratori.

E Valentin Florian Palade a lavorare sotto quel muro così non ci doveva proprio stare, ma è l’altra faccia della guerra quotidiana ai lavoratori, prima il lavoro ad ogni condizione, con la catena degli appalti parte di questo sistema di sfruttamento.

Un sistema coperto o rivendicato dalla stampa, ma gestito e influenzato dal governo e dalle sue misure. Il governo garantisce per i borghesi la gestione dei loro interessi. Meloni segue, nelle misure che liberalizzano il lavoro, tagliano le risorse, i governi precedenti ma lo fa con un’adesione totale ai profitti dei padroni, ci mette del suo, della sua natura moderno fascista. Oggi il discorso manifesto della Meloni rivolto ai padroni con il ‘lasciamoli fare senza leggi o decreti’, con tanta evidenza sottovalutato tra le fila dei lavoratori e delle loro organizzazioni risuona più lugubre che mai. Calderone proprio ieri ha rivendicato in aula gli appalti, Salvini dietro una surreale lotta alla burocrazia ha spinto il decreto che ha messo nero su bianco la copertura legale, l’impunità per gli appalti a cascata, 'classicamente è un mandante'. Perchè ‘a cascata’ vuol dire che il soggetto che segue subisce le condizioni economiche del padrone precedente, che questo meccanismo è a priori malaffare, una truffa legalizzata perché tutto finisce, con buona pace dei dirigenti Teb, della sindaca di Bergamo che hanno espresso il loro peloso cordoglio, e dei sindacati confederali che ad ogni giro invocano tavoli istituzionali ignorando di essere la principale forza organizzata del paese, a colpire sempre più duramente i lavoratori.

Proprio a Bergamo e in questo cantiere vista l’importanza che ha, Cgil Cisl Uil rivendicano il Protocollo sulla legalità che hanno sottoscritto in Prefettura da poco tempo, nonostante quanto avvenuto. Agitano il Protocollo come una medaglia quando anche il Protocollo è servito a dare copertura a chi ha portato nel cantiere i lavoratori somministrati. Protocollo che ha assegnato il ruolo di comparsa nel cantiere agli stessi sindacati confederali, che partecipano alla gestione dei lavoratori in senso responsabile verso gli interessi della produzione, cioè ‘dell’avanzamento del cantiere, dei suoi obiettivi, del rischio penali, del maltempo...’ anziché conflittuale, contro le pericolose condizioni di lavoro, i diritti negati, la precarietà del posto di lavoro. Non è un caso che invece di uno sciopero Cgil Cisl Uil abbiano chiesto all’impresa un incontro per approfondire i fatti.

In questa guerra a senso unico dove i lavoratori sono i soli ad essere colpiti, noi siamo perché ci sia la ribellione operaia contro padroni e governo. Serve l’iniziativa autonoma dei lavoratori nelle fabbriche, a partire dalle grandi fabbriche e a seguire gli altri luoghi di lavoro, ma con lo spirito della battaglia nazionale che attraversi la classe, le masse popolari i settori solidali, le associazioni, fino ai tecnici che possono essere conquistati, dentro una Rete Nazionale per la Salute e la Sicurezza nei posti di Lavoro e nel Territorio, capace di dare sostegno forza e prospettiva alle lotte, troppe volte isolate, che fanno fatica a partire, che comunque anche su questo terreno con generosità ci sono.

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