giovedì 13 giugno 2024

pc 13 giugno - Contro il G7 della guerra in Puglia le ragioni dell'opposizione proletaria, popolare, antifascista, antimperialista e delle resistenze e delle guerre popolari

da Controinformazione rossoperaia del 12/06


 E’ cominciato il Vertice G7 che si tiene in Puglia il 13/14/15. Si tratta di un raduno dove via via non ci sono solo i capi di Stato di governo che costituiscono il G7, vale a dire Stati Uniti, Francia, Germania, Gran Bretagna. Canada, Giappone e naturalmente Italia, a questo Vertice sono stati invitati anche i capi di governo e di alcune realtà che hanno un peso importante nello scacchiere mondiale. Citiamo innanzitutto Erdoğan, citiamo innanzitutto Modi. Progressivamente si sono aggiunti anche Lula, e gli attuali gestori della politica europea, Von der Leyen e Michelle, il rappresentante dell'ONU Gutierres, i capi di Stato dell'Arabia Saudita, degli Emirati arabi fino, a quanto pare, anche il rappresentante della Tunisia, ma con un parquet che è in aggiornamento ora per ora.

È inutile però nascondere che il centro del G 7 è l'Ucraina e quindi l'ospite d'onore a questo G7 è Zelensky. Ed è l'Ucraina il centro anche della discussione.

A guardare il programma presentato ufficialmente ieri e presente sulla stampa locale e nazionale tutti i temi saranno trattati. E a questi temi vengono dedicati mezz'ora, un'ora, a temi considerati di grandissima importanza e centrali si riducono a mezz'ora, tre quarti d'ora, per di più ad approvare documenti già in generale preparati.

Sull'Ucraina, invece, si fa sul serio e si crea un canale che va dal Vertice di Puglia alla Conferenza internazionale per la pace in Ucraina che si tiene a Ginevra subito il giorno dopo il Vertice, per di più si tiene con una presenza di un numero di paesi ancora maggiore di quelli del Vertice. Si tratta di un Vertice fondato quindi essenzialmente sulla guerra, su come intensificare e avanzare nella guerra inter-imperialista mondiale a partire dallo scenario decisivo della guerra interimperialista per interposta persona in Ucraina.

Due sono le questioni che al G7 verranno obiettivamente ratificate, sono quelle dell'intervento diretto dei paesi imperialisti Usa/NATO nel conflitto diretto, con forniture gigantesche di armi d'attacco alla Russia dal suolo ucraino e con una progressiva preparazione attraverso addestratori, istruttori, a una presenza diretta delle truppe imperialiste in Ucraina. E’ evidente che questo è un'azione che porta verso l'intensificazione della guerra, verso la trasformazione sempre di più della guerra in quello che è apparsa l'inizio, l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, in quella che è andata avanti dopo, guerra tra imperialismo occidentale Usa/NATO e tutti i governi europei e Russia, parte di una guerra globale che ha come obiettivo la Cina e che tocca tutti gli altri scenari del mondo e in particolare lo scenario asiatico del Pacifico per quanto riguarda la contesa sulla Cina. Oggi diventa invece guerra diretta. Non che finora in realtà non ci siano state presenze dirette o coperte delle truppe dell'imperialismo americano; non che non ci siano stati atti di guerra apertamente costruiti, ricordiamo l'attentato che ha bloccato l'oleodotto Nord Stream; non che non ci sia un utilizzo sistematico di tutti gli strumenti tecnologici che hanno offerto, oltre alla montagna di armi, la possibilità all'Ucraina di reggere, sempre meno però, l'urto dell’azione dell'imperialismo russo: tutto questo c'è stato, ma si lavora per un salto di qualità. Ed è interno a questo salto di qualità l'elemento fondamentale dell'utilizzo degli asset russi presenti nei paesi occidentali per finanziare la guerra attraverso un espediente tecnico che sarebbe un prestito americano di 50 miliardi con il quale si offre copertura alla appropriazione indebita certamente degli asset russi presenti in Occidente, utilizzati direttamente per finanziare la guerra alla Russia: è chiaro che questo è un atto di guerra della stessa natura dell'invio delle armi di attacco sul territorio russo e della presenza di truppe. Quindi segnano una marcia irreversibile e una attività preparatoria di una fase più alta del conflitto mondiale.

Tutto questo trova in questo G7 la sua ratifica, in questo senso costituisce un passo importante su questa strada.

Il genocidio in corso a Gaza non è al centro del G7, anche se ne parlerà e se ne parlerà in chiave di sostegno al piano Biden/USA che in generale questi paesi condividono, un piano che ha diverse sfumature, un piano lungi da fermare il genocidio lo vuole legittimare e lungi da mettere fine all'occupazione, all'annessione della Striscia di Gaza, all'esodo del popolo palestinese dalla sua terra, lo vuole governare. E su questo generalmente vi sono poi tutti gli altri temi che saranno accennati e per i quali il Vertice è occasione di una sorta di confronto che serva ad fare avanzare su tutti i tavoli la guerra e tutto ciò che con la guerra va avanti, l'economia di guerra, l’Intelligenza artificiale in funzione della guerra, la divisione di sfere di influenza.

Il fatto che si tenga in Italia e che ci sia il governo Meloni trova il suo spazio la questione del cosiddetto ‘piano neocoloniale Mattei’, volto all'immigrazione e alla situazione nel Mediterraneo.

Naturalmente questo Vertice viene giusto a ridosso delle elezioni europee, e quindi vi sono due soggetti in questo vertice di estrema importanza, vale a dire la Francia e la Germania che presentano dei capi di Stato e di governo che sono ‘anatre zoppe’, azzoppate dal risultato elettorale e con una notevole probabilità che non parteciperanno più a molti vertici, anche se Macron continua a dire che lui non si dimetterà e Scholz si è guardato bene di cercare - come Macron - subito la ratifica parlamentare interna del risultato negativo.

Ma tutta l'ondata di destra che attraversa le elezioni europee obiettivamente indebolisce sul piano tattico la stabilità dei governi imperialisti europei e quindi rende più difficile che le decisioni prese in questo tavolo possano trovare quella marcia armonica verso la loro realizzazione. Ma si tratta di una convulsione passeggera perché nessuna delle forze dell'opposizione di destra all'interno dei governi europei non intende difendere interessi diversi dall'imperialismo e intende sviluppare una politica che sia differente nella marcia verso la guerra per una nuova ripartizione del mondo, anche se la visione di questa ripartizione può essere, con alcune particolarità, differente per gli attuali governi europei.

Fondamentale in questo Vertice, è la presenza di alcuni capi di Stato che sono la fascia intermedia tra l'imperialismo occidentale/NATO, con il Giappone incluso e i contendenti dello scontro interimperialista in questa fase. E su questo fondamentali sono la presenza di governi come quello di Erdogan e soprattutto quello di Modi E’ chiaro che non ci sarà, è in altre sedi che sta avanzando il processo di compattare questo fronte con l'imperialismo USA/NATO/Giappone e che questi paesi aspirano a essere anch'essi delle potenze, a partecipare al tavolo della ripartizione. Nel loro orizzonte, la Turchia è al centro ai confini di Russia, Medioriente, Europa. E l'India chiaramente fronteggia il gigante cinese, oltre che essere ai confini della Russia. Quindi è evidente che non si può fare una guerra senza che sia definita la collocazione tattica e strategica di questi due paesi nei diversi scenari del mondo, ed è questo lo scopo della loro presenza.

A fronte della concentrazione di tutto il mondo imperialista e dei governi più reazionari del mondo, dimenticavamo che sarà presente probabilmente anche il Presidente ultra reazionario dell'Argentina. Ma, come si dice, ogni giorno si aggiunge una figurina all'album dei governi peggiori del mondo, sia per la loro natura di governi imperialisti sia per la loro politica all'interno e sia nel loro rapporto tra questi paesi e i proletari e i popoli oppressi del mondo, che sono pur sempre la maggioranza dell'umanità e che pagano un costo altissimo e un costo ancora più alto pagheranno con l'avanzamento della guerra.

Questi governi sanno bene che proletari e popoli del mondo non accetteranno pacificamente questa loro marcia. Rivolte, proteste e persino la protesta passiva dell'astensionismo all'interno della quasi totalità dei paesi imperialisti, Italia compresa, danno il segno che le masse non ci stanno. Non ci stanno informative con rivolte, lotte anche nel cuore dei due paesi che citavamo prima.

In Turchia si sviluppa l'opposizione delle forze progressiste, comuniste, antimperialiste e in particolare, l'intera questione dell'opposizione dei partiti e organizzazioni rivoluzionarie in Turchia e lo stretto legame con il movimento di liberazione curdo o in India la grande guerra di popolo in corso, guidata dal partito comunista maoista che raccoglie una fetta sempre più di milioni di persone che si oppongono al regime di Modi, come pure all'imperialismo nel suo insieme.

E quindi chi contro questo vertice sta organizzando la protesta, l'opposizione, sta rappresentando tutte le regioni di questo mondo, l'opposizione alla guerra, l'opposizione alla reazione, l'opposizione alla devastazione climatica e ambientale, l'opposizione alla gigantesca questione dell'immigrazione, l'opposizione antifascista, antimperialista, l'opposizione alla ribellione dei proletari e popoli che pagano con genocidi, fame e miseria in tutto il mondo.

Indipendentemente dal numero, quest'opposizione al G7 rappresenta effettivamente gli interessi della maggioranza proletaria e popolare del mondo.

I governi imperialisti, il loro Stato, nel nostro caso ancor più lo stato imperialista italiano, il governo Meloni, sanno tutto questo. Mettono su un apparato militare gigantesco, assolutamente sproporzionato rispetto alla effettiva numeri e determinazione, organizzazione delle proteste, ma l'imperialismo sa bene che dietro queste proteste, dietro queste presenze, vi sono le ragioni di un'opposizione gigantesca, che la marea montante dei proletari e dei popoli del mondo che sicuramente venderanno cara la pelle e faranno di tutto per fermare la marcia verso la guerra, il fascismo, la miseria, la distruzione climatica ambientale e che quindi gli Stati imperialisti vogliono dare una prova di forza della loro potenza repressiva. Ma lo fanno a casa loro, lo fanno nel distretto di una regione militarizzata e trasformata in una vetrina asservita, in maniera volgare, agli interessi dell'imperialismo e del governo Meloni che si fa da tramite. Qui possono probabilmente ostentare tutta questa forza, ma questa forza è davvero una forza nei confronti di ciò che si sviluppa in tutti i paesi del mondo e anche in parte nel nostro paese, la grande solidarietà alla Palestina, il latente conflitto sociale a fronte dei piani dei governi che scaricano la guerra e la crisi sulle condizioni di vita dei proletari e dei popoli?

Per questo noi consideriamo la nostra presenza in questo Vertice come la ‘voce dei senza voce’ in questa occasione, cioè di coloro che non sono riusciti a realizzare una presenza massiccia, proletaria e popolare, dei movimenti antifascisti, antimperialisti, dei movimenti ambientalisti, che avrebbe trasformato questo Vertice in una giusta battaglia. Una giusta battaglia che fa paura all'imperialismo ai suoi governi e ai suoi Stati. Questa battaglia in questi termini non ci sarà. Siamo lontani da Genova 2001. Ma questo non vuol dire che tutti gli elementi potenziali di questa battaglia non ci siano e che non emergeranno in queste tre giornate del vertice.

La gigantesca militarizzazione con l'uso di portaerei, è ben descritta ma solo parzialmente per quanto riguarda l'Italia, ma teniamo conto che tutti i paesi, prima di tutto l'imperialismo americano, agisce in questa occasione come uno Stato nello Stato, portando le proprie truppe, la propria portaerei, i propri aerei, i propri servizi di sicurezza, considerandosi al di sopra e di più rispetto agli apparati repressivi di sicurezza definiti dai paesi in cui il Vertice si tiene, in questo caso in Italia.

Nel recente decreto legge approvato proprio alla vigilia di questo Vertice si parla di 25,6 milioni di euro utilizzati per questi tre giorni. Si parla di 7 mila fino a 10 mila uomini armati delle varie forze dell'ordine accampate con un'occupazione selvaggia di struttura alberghiera e non solo nell'area del Vertice. Si parla di copertura aerea offerta addirittura dai missili SampT, destinati alla guerra in Ucraina subito dopo la fine del Vertice, come contributo italiano alla partecipazione diretta alla fase attuale della guerra in Ucraina.

Perfino questo gigantesco apparato che vorrebbe essere controllore di tutto, compreso l'assurdo numero di divieti, zone rosse, che vogliono praticamente non solo impedire che arrivino i manifestanti realmente a protestare, ma che vessano l'intera popolazione della zona in cui c'è il Vertice, che viene cacciata da casa propria o sequestrata, considerata come prigioniera nelle loro stesse case. Ebbene, tutto questo apparato così ostentato poi scade nel ridicolo quando viene attrezzata una super nave di crociera per ospitare nel porto di Brindisi una parte delle cosiddette truppe repressive e, nello stesso tempo, proprio per il sistema con cui si decidono queste cose che come sempre è pieno di corruzione, è pieno di cose vendute a prezzi tripli di quelli che realmente sono, questa nave chiamata ‘magica’ addirittura viene fortemente denunciata come una vera e propria truffa, “agenti trattati come topi”, “video shock dalla Mykonos Magic l'alloggio delle scorte, una topaia, bagni rotti, camini, meduse, niente aria condizionata”.

Diremmo ben gli sta alle truppe mercenarie utilizzate a difesa degli interessi dei potenti, dei governi, dei ricchi, dei signori della guerra a cui tocca un trattamento da servi, schiavi, che dimostra quello che realmente sono. Al di là di tutto, però, dimostra come tutto questo sistema, come tutto l'ambaradan delle discussioni mostrano un imperialismo in crisi, un imperialismo morente, rappresentante di un mondo che non offre alcun futuro all'umanità ma un futuro di guerra, un futuro di devastazione ambientale, un futuro di miseria, rapina, un futuro di cancellazione dei livelli minimi della stessa democrazia borghese con regimi fascisti dittatoriali fino a matrice razzista, un sistema razzista, dei morti in mare, un sistema ben concentrato oggi nel genocidio in corso di donne e bambini in Palestina.

Bene, auguri, diciamo ai grandi del mondo. Ogni Vertice non è una tappa del rafforzamento ma una manifestazione evidente del vostro indebolimento strategico e della necessità che il movimento proletario e popolare vi spazzi via per dare via vita a quello che realmente sia un altro mondo possibile.

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