Il quotidiano francese l’Humanité ha pubblicato qualche giorno fa un appello dal titolo inequivocabile – “Impegniamoci attivamente per porre immediatamente fine al genocidio e alla guerra di occupazione in Palestina” – firmato da oltre 1300 ricercatori e accademici in Francia.
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Noi sottoscritti, accademici, ricercatori, studenti e personale amministrativo che lavorano nell’istruzione superiore e nella ricerca, lanciamo questo appello a sostegno dei palestinesi e in particolare dei colleghi e degli studenti che soffrono a causa della guerra israeliana e in risposta al recente appello unificato per la giustizia e la libertà lanciato dagli istituti di istruzione superiore palestinesi.
Approviamo e accogliamo il lancio del movimento Scholars Against the War in Palestine (SAWP) e chiediamo un cessate il fuoco immediato, incondizionato e permanente.
Facciamo appello a tutti i colleghi e gli studenti a unirsi a noi nell’opporsi attivamente alla distruzione di Gaza e in particolare delle università palestinesi e agli attacchi sistematici alla comunità accademica palestinese nel suo complesso.
Ci opponiamo alle gravi violazioni dei diritti umani e della libertà accademica da parte di Israele, alla guerra genocida in corso a Gaza e agli arresti e alle detenzioni arbitrarie, in particolare di studenti e personale palestinese nelle università della Cisgiordania. Denunciamo inoltre le campagne di intimidazione e violenza contro i palestinesi nelle università israeliane.
La distruzione sistematica del sistema educativo in Palestina è una dimensione centrale della guerra di Israele alle infrastrutture civili e sociali palestinesi.
Questa distruzione fa parte di un progetto storico e continuo di pulizia etnica e frammentazione che da 75 anni priva il popolo palestinese dei suoi diritti più elementari, tra cui il ritorno dei rifugiati palestinesi nella loro terra d’origine.
L’attacco di Israele al sistema educativo palestinese mira a rafforzare un sistema di dislocazione ed espropriazione, attaccando la vita culturale, intellettuale e politica del popolo palestinese.
L’obiettivo è chiaro: impedire al popolo palestinese di vivere, svilupparsi, studiare e insegnare nelle sue terre ancestrali ed escluderlo dalla libera e piena partecipazione alla comunità accademica internazionale.
Come accademici, ricercatori, studenti e personale amministrativo, ci opponiamo con la massima determinazione alla brutalità di questi attacchi, riconoscendo che l’istruzione non è solo un diritto umano fondamentale, ma anche un pilastro cruciale per la conservazione dell’identità, del patrimonio e della vita civile del popolo palestinese.
Le università francesi sono indirettamente complici della distruzione del sistema educativo palestinese. Molte di esse hanno accordi di cooperazione con aziende coinvolte nell’occupazione militare, nel colonialismo e nell’apartheid di Israele.
Questo tipo di collaborazione con aziende che ignorano e/o traggono profitto dalle violenze subite dal popolo palestinese solleva questioni politiche ed etiche cruciali sul ruolo delle nostre istituzioni di istruzione superiore nel perpetuare sistemi di oppressione, colonialismo e violenza (esempi qui, qui e qui).
Di fronte a questa complicità, abbiamo espresso la nostra solidarietà con il popolo palestinese sia a livello locale che nazionale, organizzando comitati per la Palestina ovunque, nonostante il clima di repressione e restrizione della libertà accademica in Palestina.
Questo slancio di solidarietà all’interno delle nostre comunità universitarie dimostra l’impegno a una condotta etica e il rifiuto di essere spettatori passivi del genocidio in corso. Dobbiamo continuare e intensificare la nostra pressione sul governo francese per chiedere un cessate il fuoco immediato e permanente da parte di Israele.
Esortiamo i nostri colleghi a rinnovare la tradizione universitaria di solidarietà internazionale contro il colonialismo, l’apartheid e il razzismo. Li invitiamo ad affermare collettivamente il loro impegno a incarnare i principi universali di giustizia e libertà che sono cari alla nostra professione.
La solidarietà attiva del mondo accademico francese contro la guerra genocida perpetrata da Israele contro i palestinesi è tanto più urgente in quanto il governo francese sta dimostrando ed esprimendo un sostegno incondizionato al governo israeliano nonostante gli appelli al cessate il fuoco e agli aiuti umanitari.
Per questo, invitiamo tutti i colleghi e gli studenti ad aderire alla nostra campagna e a:
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Intensificare la pressione per porre fine alla guerra genocida a Gaza e unirsi al movimento internazionale che chiede un cessate il fuoco immediato, incondizionato e permanente.
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Sollecitare le nostre università ad agire attivamente contro il regime di apartheid di Israele: identificare gli investimenti, i contratti o gli accordi di cooperazione con le aziende che finanziano Israele e organizzarsi per denunciarle. Chiedere l’interruzione di ogni cooperazione con le aziende che sono complici dei crimini di Israele contro il popolo palestinese.
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Difendere il diritto all’istruzione dei palestinesi: denunciare la distruzione del sistema educativo e le restrizioni alle libertà accademiche e politiche in Palestina. Chiedere la fine delle restrizioni alla libertà di movimento di accademici e studenti palestinesi. Chiedere la rimozione degli ostacoli che impediscono ad accademici e studenti di frequentare le lezioni e di impegnarsi in attività accademiche. Sostenere il diritto degli accademici internazionali di visitare e collaborare con i colleghi palestinesi.
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Stabilire legami accademici con università e accademici palestinesi per combattere l’isolamento internazionale dell’istruzione superiore palestinese. Promuovere scambi, progetti comuni, programmi di borse di studio e partnership che contribuiscano positivamente al sistema educativo palestinese.
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Sostenere e partecipare al boicottaggio accademico delle istituzioni accademiche israeliane che sono complici della violazione dei diritti dei palestinesi: Astenersi dal partecipare a collaborazioni, conferenze o partenariati con istituzioni israeliane, di ricerca e statali che sostengono o contribuiscono all’occupazione e alla pulizia etnica dei palestinesi finché Israele non rispetterà il diritto internazionale e i principi universali dei diritti umani.
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Difendere la libertà di espressione: resistere a qualsiasi tentativo di stigmatizzare o mettere a tacere il personale accademico e amministrativo e gli studenti delle università francesi impegnati in campagne di solidarietà con la Palestina. Utilizzare lo spazio universitario per parlare di Palestina, in particolare durante la Settimana dell’Apartheid di Israele.
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