Nel terzo fine settimana di ottobre si sono tenute le elezioni presidenziali in Argentina; il risultato è che si andrà al turno di ballottaggio tra il peronista Sergio Massa – attuale ministro dell’Economia – che ha ottenuto il 36,7 per cento dei voti validi, ed il candidato di estrema destra Javier Milei, che ne ha incamerato il trenta per cento.
Proprio quest’ultimo, guida una coalizione dal nome – che sfida il senso del ridicolo – La Libertà Avanza, il cui programma è la completa negazione di qualunque concetto espresso nella ragione sociale della sua alleanza: basta leggere alcune righe di ciò che esprimono due quotidiani italiani di fede politica opposta, l’Opinione delle Libertà ed il manifesto.
La prima testata, accanita sostenitrice del Milei, scrive «è apertamente contrario all’aborto, vorrebbe abolire la Banca centrale e crede fortemente nel libero mercato e nella proprietà
privata. Se dovesse vincere il libertario e antiperonista Javier, l’Argentina svolterebbe decisamente, lasciandosi alle spalle anni di socialismo dirigista che l’ha portata alla fame a dispetto delle immense risorse di cui è dotata».Queste poche righe fanno capire che, dietro la bandiera della “libertà a tutti i costi”, si nasconde spesso un bieco oscurantista travestito da libertario che, come da vocabolario Treccani, dovrebbe essere «chi, considera e proclama la libertà totale di pensiero e di azione come massimo valore nella vita individuale, sociale e politica, da salvaguardare e difendere contro tutto ciò che tende a limitarla (sinon. spesso di anarchico)».
Il secondo giornale, dal canto suo, è più preciso nel delineare la coalizione di estrema destra: «a quarant’anni esatti dalla fine della dittatura dei generali, in molti temevano la vittoria al primo turno di una forza che annovera tra le sue fila nostalgici e apologeti delle juntas dei militari, e che difende un progetto ancor più neoliberista di quello imposto a sangue e fuoco dopo il golpe del 1976».
Quali siano le aspirazioni a cui tende il Milei viene spiegato poco più avanti: «l’autoproclamato “anarco-capitalista” propone di abolire il welfare, adottare il dollaro come moneta nazionale, “incendiare” la Banca Centrale ed eliminare i diritti conquistati dalle donne e dalle minoranze negli ultimi anni, considerandoli “privilegi”»: ogni commento ulteriore è superfluo.
Bosio (Al), 26 ottobre 2023
Stefano Ghio - Proletari Comunisti Alessandria/Genova
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