domenica 22 ottobre 2023

22 ottobre - Contro la guerra imperialista a Palermo il 21 ottobre nel cuore dei quartieri proletari e popolari, contro i padroni assassini al servizio della guerra/Leonardo


Centinaia di manifestanti ieri, 21 ottobre, giornata nazionale di mobilitazione contro la guerra imperialista, le basi militari, le fabbriche del profitto di guerra, al corteo promosso dal movimento No Muos in unità e collegamento con la altre manifestazioni a Ghedi, Pisa, Taranto, che ha attraversato le vie dei quartieri proletari e popolari Oreto-Guadagna di Palermo per protestare in questo caso anche contro la presenza, nel quartiere Guadagna, della fabbrica di morte Leonardo, fabbrica di alta tecnologia per sistemi/dispositivi bellici e spaziali nelle mani dello Stato italiano!
Al concentramento abbiamo diffuso il volantino e diverse copie della controinformazione rossoperaia, presenti sindacati di base come l'USB, il Cobas Confederazione, la Cub e lo Slai Cobas sc con una delegazione di lavoratori e lavoratrici che già nella giornata precedente del 20 avevano portato nello sciopero un forte messaggio contro la guerra imperialista, così diverse realtà politiche e sociali, i giovani del Fgc...
Alcuni pacifisti hanno contestato la parola d'ordine del nostro striscione dicendo che sarebbe assurdo rispondere alla guerra imperialista con la guerra del popolo, abbiamo solo detto "i palestinesi, i curdi, i popoli oppressi come in India che dovrebbero fare allora subire e aspettare bellamente che il "confronto/dialogo" tra gli Stati imperialisti che sono i fautori della guerra al servizio del Capitale li liberino?",


I popoli in rivolta scrivono la storia No Muos fino alla vittoria

Il proletariato non ha nazione internazionalismo Rivoluzione 

Governo Meloni, governo della guerra e dei padroni

La guerra imperialista si può fermare solo se avanza la guerra popolare


Forte e costante solidarietà  dall'inizio alla fine del corteo al popolo Palestinese che resiste e lotta contro contro lo stato di Israele nazisionista







Quindi il corteo è partito ed ha positivamente convolto in buona parte gli abitanti del quartiere abbastanza incuriositi e sorpresi di questa presenza anche molto colorata dalle bandiere delle diverse organizzazioni politiche e sindacali di base con al centro un bandierone in solidarietà con la Palestina in questo momento sotto le bombe assassine dello stato nazisionista di Israele.
Abbiamo parlato mentre si dava il volantino con diversi proletari che erano d'accordo sulla gravità della guerra e che vedendo per esempio il nostro cartello contro il governo Meloni denunciavano che la Meloni che ha le ville di milioni di euro fa solo parole, spende i soldi per la guerra e non dà niente alle popolazioni di quartieri popolari come la Guadagna dove "manca tutto e dove non viene mai nessuno", diceva una donna" sanno venire solo quando vogliono il voto... "
Una bella disponibilità delle persone lungo i marciapiedi a interloquire con i manifestanti che di fatto invece contrastava con alcuni grossi centri commerciali che avevano chiuso i cancelli presidiati dai vigilanti.
Sui palazzi lungo le strade sono state proiettate diverse scritte contro la guerra, le bombe, di appello alla lotta.






Il corteo quindi tra diverse fermate è arrivato alla fabbrica Leonardo che si trova nel cuore della Guadagna, militarizzata con una più che massiccia presenza di polizia al suo interno e con gli elicotteri a controllare contemporaneamente dall'alto il corteo durante tutto il percorso,. Un'azione di denuncia davanti ai cancelli della fabbrica il cui ingresso è stato macchiato di rosso a simbolo del sangue di tutte le vittime massacrate dalle armi dei padroni assassini mentre sull’insegna della Leonardo si proiettava una scritta con la parola ASSASSINI.

I lavoratori e le lavoratrici Slai Cobas sc passando davanti alla fabbrica hanno gridato " ma quale libertà ma che democrazia questo è uno Stato di polizia"






Quindi il corteo ha ripreso il percorso attraversando al contrario il quartiere, tante le persone ai balconi dei palazzi che facevano foto e video per arrivare nuovamente al luogo del concentramento dove ci sono stati alcuni interventi finali tra cui quello del compagno di proletari comunisti.


Un passo in avanti nel percorso di lotta contro la guerra imperialista che si deve rafforzare ed estendere, ma certamente deve avanzare la comprensione sulla necessità di lottare contro l'imperialismo di casa nostra, oggi rappresentato dal governo Meloni, su cui la denuncia in questo corteo non è stata sufficiente.
Così occorre chiarire anche che se costruire l'unità di azione e di lotta contro l'aggravarsi della guerra imperialista nel mondo è urgente e non rinviabile, questo però non vuole dire unirsi genericamente e acriticamente con tutti e il contrario di tutto: la presenza tollerata in questo corteo di alcuni personaggi rossobruni con becere posizioni sovraniste e sostenitrici dell'imperialismo russo, che solo i compagni di proletari comunisti hanno contestato con forza, non è accettabile.

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Il volantino diffuso

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