La giornata di lotta contro la guerra di sabato 21 ottobre ha visto nella manifestazione alla base di Ghedi una buona partecipazione dal punto di vista numerico, in particolare dei lavoratori organizzati dal Sicobas, alcune delegazioni di sindacati di base Sgb e Usb e Slai Cobas per il sindacato di classe, segno di una battaglia che può e deve avanzare all’interno dei posti di lavoro e nelle fabbriche, ma anche nelle realtà coerenti del movimento contro la guerra che erano presenti in maniera ridotta con alcune realtà pacifiste della zona che aprivano il corteo e con una parte di anarchici antimilitaristi più visibili.
Abbiamo portato e rappresentato nella manifestazione le posizioni proletarie e comuniste di classe, antimperialiste, internazionaliste incarnando lo slogan unitario di convocazione Uniamo le nostre forze contro le loro guerre, contro Meloni governo dei padroni……Forte e sentita è stata per tutta la manifestazione la solidarietà alla Palestina e alla resistenza delle masse e che è stata scandita dall’inizio alla fine, (anche se su questo, in particolare nello spezzone TIR/si cobas, non si è sentita la voce contro lo stato fascista e nazi-sionista di Israele e il governo imperialista italiano complice….)
La delegazione di proletari comunisti e di una rappresentanza di operai dei magazzini della logistica ha cercato di fare la sua parte in ogni fase della manifestazione per rappresentare il legame tra la lotta contro la guerra imperialista e il sostegno alle guerre popolari e di liberazione, dalla Palestina all’India, passando per la questione centrale per entrambi gli aspetti che è la lotta al nostro imperialismo, al ruolo del nostro stato imperialista, oggi rappresentato dal governo moderno fascista Meloni….
Sin dall’inizio al concentramento i cartelli e le locandine, incentrate sulla guerra imperialista si può fermare solo se avanza la guerra popolare e al sostegno della resistenza palestinese per fermare il genocidio terrorista di Israele, affisse e diffuse circa 300 copie, hanno attirato i proletari e lavoratori anche con brevi spikeraggi, tra cui la presenza anche di ragazzi e ragazze giovanissimi che hanno contribuito con slogan per tutto il corteo ad un incessante sostegno alla Palestina fino alla vittoria per cercare di unire tutto il corteo su questa parola d’ordine.
Non sono mancati in vari momenti in particolare per le vie del paese di Ghedi nostri interventi con il megafono incentrati sulla giornata nazionale di lotta del 21 ottobre contro la guerra e le basi che univa in questo giorno da Ghedi a Coltano, da Palermo a Taranto, e il legame con la lotta della Palestina che indica anche la necessità di alzare il livello della guerra di classe anche in Italia.
Senza giustizia nessuna pace contro le condizioni di sfruttamento e l’attacco alle condizioni di vita e di lavoro dei proletari serve una nuova resistenza degli oppressi contro gli oppressori.
Il nostro intervento finale molto sintetico (che è stato qualche modo osteggiato fino alla fine da una parte degli organizzator) riassume quanto detto sopra e il senso che abbiamo voluto portare all’interno di questa giornata e manifestazione: :rafforzare la coscienza di proletari e operai in lotta della necessità di alzare il livello dello scontro per opporre effettivamente la guerra degli oppressi alla guerra degli oppressori.
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