sabato 21 ottobre 2023

pc 21 ottobre - in Tunisia per la Palestina - corrispondenza


In Tunisia è in corso una mobilitazione massiccia a favore della Palestina, in particolare dopo il criminale bombardamento israeliano all'ospedale di Gaza, martedì sera.

La settimana scorsa il sindacato unico tunisino UGTT aveva organizzato una manifestazione a Tunisi raccogliendo 5.000 persone, era seguita un'altra manifestazione il giorno dopo nella capitale ed in diverse città del paese.

Lunedì alcuni militanti avevano sanzionato il muro esterno del centro culturale francese con scritte quali "Macron assassino" e a sostegno della lotta del popolo palestinese, erano stati fermati dalla polizia ma dopo un paio d'ore rilasciati apparentemente senza alcuna accusa.

Martedì sera invece, poche ore dopo che la notizia si è diffusa, una folla di centinaia di persone ha

raggiunto dapprima il teatro municipale di Tunisi nel corso principale della città, l'Avenue Bourghiba, in seguito si è deciso di dirigersi davanti la sede dell'ambasciata francese a poche decine di metri.

Mentre passavano le ore i manifestanti continuavano ad affluire e ad assediare le transenne disposte dalla polizia a difesa dell'ambasciata. Slogan contro Francia e USA sono stati scanditi, con la richiesta di espellere gli ambasciatori di questi due paesi. Circa 10.000 persone sono rimaste ad assediare l'ambasciata sino a mezzanotte.

Mercoledì 18 ottobre è la giornata che ha registrato un primo salto qualitativo nelle proteste contro l'aggressione sionista a Gaza. A Tunisi e in tutte le principali città del paese si sono svolti enormi cortei. Nella capitale sin dal mattino gli studenti delle scuole medie accompagnati dai loro insegnanti si sono diretti verso l'ambasciata francese, così come i liceali e gli universitari partiti in corteo dalle rispettive scuole e facoltà anche da quartieri periferici, e a partire dalla tarda mattinata si sono aggiunti anche lavoratori.

Difficile stimare la partecipazione in quanto per tutta la giornata sino a mezzanotte vi è stato un continuo ricambio tra manifestanti che dopo ore in piazza rientravano ma con un ricambio di altri manifestanti che arrivavano. Probabilmente intorno alle 12:30 al culmine della partecipazione con un'Avenua Bourguiba paralizzata da un'estremità all'altra, vi erano in piazza 20.000 persone.

Contemporaneamente nel primo pomeriggio, una cinquantina di manifestanti nel quartiere residenziale di Lac ad una decina di kilometri di distanza hanno manifestato davanti l'ambasciata americana.

Una nuova generazione di giovani e giovanissimi, nati e cresciuti nella Tunisia del post Rivolta Popolare del 2010/2011, adesso scende in piazza per la Palestina e contro il sionismo e l'imperialismo, incominciando a formarsi politicamente nella Tunisia che due anni fa ha archiviato la "transizione democratica" (leggi la restaurazione del vecchio regime in forme nuova una volta sconfitta la Rivolta con la convocazione dell'Assemblea costituente del 20 ottobre 2011) e che adesso è retta dal regime Saied.

Kais Saied, presidente della repubblica e capo del governo de facto, ha formalmente accettato la proposta della piazza di promulgare una legge di criminalizzazione della normalizzazione con il sionismo ed incaricato il Parlamento di redigere una proposta di legge, ha inoltre salutato le manifestazioni di ieri e rafforzato un'inedita posizione per la Tunisia di sostegno esplicito alla Resistenza palestinese, anche se nelle stesse ore, i manifestanti che davanti l'ambasciata francese provavano a rimuovere le transenne venivano respinti dalla polizia e alcuni di loro fermati per qualche ora.

All'indomani dell'aggressione sionista in Palestina, il Coordinamento dell'Azione Congiunta per la Palestina in Tunisia ha stilato un programma in cinque punti (che riportiamo sotto) contribuendo alla mobilitazione e alle proteste in senso anti-imperialista, trasmettendo consapevolezza sul ruolo dei paesi imperialisti a sostegno del sionismo e dirigendo il movimento verso le ambasciate di USA, Regno Unito, Germania e Francia (momentaneamente dimenticandosi a torto dell'Italia).

Venerdì 20 ottobre è previsto alle 13:00 un nuovo sit-in davanti all'ambasciata statunitense.

Seguiranno aggiornamenti.

Programma del Coordinamento dell'Azione Congiunta per la Palestina in Tunisia:

In questo momento storico, non arrenderti. Né per tristezza e impotenza. Alzati, è tuo dovere partecipare alla battaglia. In Tunisia puoi fare quanto segue:

1- Partecipare ai movimenti di protesta contro i paesi partecipanti all'aggressione (segue sulla nostra pagina, il programma dei movimenti davanti alle ambasciate di Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Germania... );

2- Spingere per la promulgazione della legge di normalizzazione con il nemico sionista. Sostieni la petizione popolare della campagna tunisina per il boicottaggio e l'antinormalità: https://urlr.me/b24QY

3- Partecipare alle campagne di raccolta fondi in natura (medicinali, alimentari, ecc.) organizzate dalla Mezzaluna Rossa tunisina con l'aiuto di organizzazioni affiliate alla resistenza;

4 – Formati. Fatevi domande sulla storia della vicenda (esempio: i libri di Joseph Masad e Ilan Babi, i romanzi di Ghassan Kanfani, Radwa Ashour, ecc.) e discutete con i bambini e i giovani della vostra famiglia. Questa è un'opportunità per educare una nuova generazione e prepararla per il suo ruolo futuro nel conflitto con il nemico;

5- Se conosci lingue straniere, anche tu puoi contribuire alla battaglia mediatica sui social network contro la propaganda sionista e anticoloniale.

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