L’imperialismo USA/Nato in piena attività quotidiana verso la guerra totale nucleare con le basi italiane in prima linea.
“Non è routine”, “Stiamo adattando il pensiero della NATO
all'evoluzione dello scenario strategico…”, “Quest'anno voliamo sopra il
Mediterraneo…”, “Sarà coinvolto ogni aspetto del nostro dispositivo nucleare…”,
“La guerra Ucraina ha reso lo scenario concreto”, “l'ipotesi di una atomica
scagliata in Europa è entrata nelle discussioni operative…”
Queste sono alcune frasi estrapolate dall’articolo che
riportiamo sotto pubblicato sulla Repubblica di oggi (sottolineiamo in
grassetto alcuni passaggi).
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La Nato testa la risposta nucleare. Suona l’allarme a Ghedi e Aviano: “Mosca aumenta la minaccia”
Impegnati caccia italiani e americani. E i B-52 pronti a un volo transoceanico
La sirena suona sugli aeroporti di Ghedi e Aviano.
Non è il normale allarme: è scattata l’emergenza nucleare. Squadre speciali
prendono posizione intorno agli hangar corazzati, si schierano strumenti per
impedire l’arrivo di droni e si proteggono i computer da incursioni cyber.
Tutta la catena di comando, dal livello politico ai singoli ufficiali, è
attivata. Sotto le ali dei caccia Tornado italiani e F-16 americani
vengono caricate bombe atomiche tattiche B61A. È solo un’esercitazione e
gli ordigni sono simulacri, ma tutto avviene come se si dovesse affrontare
l'ora più cupa. Persino i grandi B-52 che interverranno con un volo no-stop
dagli Usa alla Penisola
Non è routine. Le grandi manovre atomiche della NATO sono appena iniziate nei cieli di Tirreno ed Adriatico con 130 aerei proprio nel momento di massima tensione, con la guerra Ucraina il conflitto di
Gaza che si sovrappongono. “Come ha detto il segretario generale Stoltenberg è importante rinforzare il ruolo che lo strumento nucleare ha nella sicurezza dell'Alleanza alla luce di quello che i russi hanno fatto in Ucraina - sottolinea Jessica Cox responsabile della politica atomica della NATO -. Noi siamo più trasparenti e vogliamo ridurre ogni possibilità di equivoco. Non ci esercitiamo in uno scenario contro la Russia, ma ci addestriamo in modo realistico. Quest'anno voliamo sopra il Mediterraneo: fa parte dell'approccio a 360 gradi alla deterrenza ma è stato pianificato un anno fa”.La guerra Ucraina ha reso lo scenario concreto: l'ipotesi di una atomica scagliata in Europa è entrata nelle discussioni operative.
“Stiamo adattando il pensiero della NATO all'evoluzione dello scenario strategico – spiega Cox -, è un processo costante che è cominciato dal 2014 quando le minacce e le capacità nucleari di Mosca sono iniziate a crescere. Valutiamo in continuazione i piani per assicurarci che la postura sia adeguata, che stia andando avanti il passaggio ai nuovi aerei F-35 e alle nuove testate B-61A. Sono modernizzazioni però avviate da anni. Certo, teniamo d'occhio in continuazione le mosse russe ma non abbiamo notato cambiamenti allarmanti. E siamo stati obbligati a valutare l'eventualità che la Russia impieghi armi tattiche in Ucraina. Io non posso fare speculazioni su come la NATO reagirebbe a un simile scenario tranne che dire che abbiamo molti modi per rispondere. Ogni risposta dipenderà però dalle circostanze e non ci occupiamo di questo nell'esercitazione”.Proprio ieri la Duma di Mosca ha abrogato la moratoria
dei testi atomici, ultimo passo di un'escalation finora solo verbale che ha
visto il Cremlino più volte evocare l'arma più distruttiva: “Non credo sia una
decisione importante in sé - dichiara Jessica Cox -, né Russia né Usa sono
intenzionati a realizzare altri test. La mossa della Duma però dimostra un
disprezzo per gli accordi internazionali: è solo un altro modo in cui
mettono a rischio l'ordine mondiale (vuole dire dell’imperialismo americano
innanzi tutto!ndr) Questa è la cosa più grave”.
Lo scorso mese sulla Nato Review è stato
pubblicato un saggio che sostiene la necessità di potenziare l'arsenale nucleare
dell'Alleanza in Europa, ad esempio con missili cruise. C'è qualcosa del
genere allo studio? “Quella era solo l'opinione dell'autore. Credo però che oggi
abbiamo davanti molte più minacce. La Russia sta aumentando le sue
capacità, persino nel mezzo di questo conflitto sta continuando a sviluppare
nuove armi: ha appena realizzato un test del suo nuovo missile a
propulsione nucleare e sta schierando il Sarmat. Stiamo anche assistendo
alla crescita senza precedenti dell'arsenale atomico cinese per non parlare
della Corea del nord e dei timori sul programma iraniano. Insomma, il mondo
nucleare è preoccupante le sfide sono in crescita. Ritengo che la Nato stia
guardando a come rendere credibile ed efficace la sua deterrenza davanti a
queste nuove minacce. Abbiamo preso decisioni in passato come l'introduzione
degli F-35 delle bombe B61A, valuteremo come le nostre se potranno tutelare la
sicurezza, mantenendo la capacità di sopravvivere e continuando ad essere
credibili”.
Steadfast Noon è il nome dell'esercitazione:
significa “saldamente fermi a Mezzogiorno” ossia la volontà di allontanare la
Mezzanotte della guerra nucleare. “Sarà coinvolto ogni aspetto del nostro
dispositivo nucleare - conclude in collegamento da Aviano il colonnello
David Bunch - dalla difesa delle basi ai disturbi elettronici e all'incursione
cyber, senza però armi reali. Simuleremo imprevisti per vedere la reazione
sotto stress: ci saranno avversari - i rossi – agguerriti. Noi voliamo sempre
in sicurezza ma qui l'attenzione è ancora più alta: tutti quelli che
partecipano alla missione hanno la consapevolezza di stare fronteggiando una
minaccia molto più seria”.
La Repubblica 19 ottobre 2023
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