giovedì 19 ottobre 2023

pc 19 ottobre – NATO e USA si preparano alla risposta nucleare a Russia e Cina: “Esercitazioni a Ghedi e Aviano”!

L’imperialismo USA/Nato in piena attività quotidiana verso la guerra totale nucleare con le basi italiane in prima linea.

“Non è routine”, “Stiamo adattando il pensiero della NATO all'evoluzione dello scenario strategico…”, “Quest'anno voliamo sopra il Mediterraneo…”, “Sarà coinvolto ogni aspetto del nostro dispositivo nucleare…”, “La guerra Ucraina ha reso lo scenario concreto”, “l'ipotesi di una atomica scagliata in Europa è entrata nelle discussioni operative…”

Queste sono alcune frasi estrapolate dall’articolo che riportiamo sotto pubblicato sulla Repubblica di oggi (sottolineiamo in grassetto alcuni passaggi).

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La Nato testa la risposta nucleare. Suona l’allarme a Ghedi e Aviano: “Mosca aumenta la minaccia”

Impegnati caccia italiani e americani. E i B-52 pronti a un volo transoceanico

La sirena suona sugli aeroporti di Ghedi e Aviano. Non è il normale allarme: è scattata l’emergenza nucleare. Squadre speciali prendono posizione intorno agli hangar corazzati, si schierano strumenti per impedire l’arrivo di droni e si proteggono i computer da incursioni cyber. Tutta la catena di comando, dal livello politico ai singoli ufficiali, è attivata. Sotto le ali dei caccia Tornado italiani e F-16 americani vengono caricate bombe atomiche tattiche B61A. È solo un’esercitazione e gli ordigni sono simulacri, ma tutto avviene come se si dovesse affrontare l'ora più cupa. Persino i grandi B-52 che interverranno con un volo no-stop dagli Usa alla Penisola

Non è routine. Le grandi manovre atomiche della NATO sono appena iniziate nei cieli di Tirreno ed Adriatico con 130 aerei proprio nel momento di massima tensione, con la guerra Ucraina il conflitto di

Gaza che si sovrappongono. “Come ha detto il segretario generale Stoltenberg è importante rinforzare il ruolo che lo strumento nucleare ha nella sicurezza dell'Alleanza alla luce di quello che i russi hanno fatto in Ucraina - sottolinea Jessica Cox responsabile della politica atomica della NATO -. Noi siamo più trasparenti e vogliamo ridurre ogni possibilità di equivoco. Non ci esercitiamo in uno scenario contro la Russia, ma ci addestriamo in modo realistico. Quest'anno voliamo sopra il Mediterraneo: fa parte dell'approccio a 360 gradi alla deterrenza ma è stato pianificato un anno fa”.

La guerra Ucraina ha reso lo scenario concreto: l'ipotesi di una atomica scagliata in Europa è entrata nelle discussioni operative.

“Stiamo adattando il pensiero della NATO all'evoluzione dello scenario strategico – spiega Cox -, è un processo costante che è cominciato dal 2014 quando le minacce e le capacità nucleari di Mosca sono iniziate a crescere. Valutiamo in continuazione i piani per assicurarci che la postura sia adeguata, che stia andando avanti il passaggio ai nuovi aerei F-35 e alle nuove testate B-61A. Sono modernizzazioni però avviate da anni. Certo, teniamo d'occhio in continuazione le mosse russe ma non abbiamo notato cambiamenti allarmanti. E siamo stati obbligati a valutare l'eventualità che la Russia impieghi armi tattiche in Ucraina. Io non posso fare speculazioni su come la NATO reagirebbe a un simile scenario tranne che dire che abbiamo molti modi per rispondere. Ogni risposta dipenderà però dalle circostanze e non ci occupiamo di questo nell'esercitazione”.

Proprio ieri la Duma di Mosca ha abrogato la moratoria dei testi atomici, ultimo passo di un'escalation finora solo verbale che ha visto il Cremlino più volte evocare l'arma più distruttiva: “Non credo sia una decisione importante in sé - dichiara Jessica Cox -, né Russia né Usa sono intenzionati a realizzare altri test. La mossa della Duma però dimostra un disprezzo per gli accordi internazionali: è solo un altro modo in cui mettono a rischio l'ordine mondiale (vuole dire dell’imperialismo americano innanzi tutto!ndr) Questa è la cosa più grave”.

Lo scorso mese sulla Nato Review è stato pubblicato un saggio che sostiene la necessità di potenziare l'arsenale nucleare dell'Alleanza in Europa, ad esempio con missili cruise. C'è qualcosa del genere allo studio? “Quella era solo l'opinione dell'autore. Credo però che oggi abbiamo davanti molte più minacce. La Russia sta aumentando le sue capacità, persino nel mezzo di questo conflitto sta continuando a sviluppare nuove armi: ha appena realizzato un test del suo nuovo missile a propulsione nucleare e sta schierando il Sarmat. Stiamo anche assistendo alla crescita senza precedenti dell'arsenale atomico cinese per non parlare della Corea del nord e dei timori sul programma iraniano. Insomma, il mondo nucleare è preoccupante le sfide sono in crescita. Ritengo che la Nato stia guardando a come rendere credibile ed efficace la sua deterrenza davanti a queste nuove minacce. Abbiamo preso decisioni in passato come l'introduzione degli F-35 delle bombe B61A, valuteremo come le nostre se potranno tutelare la sicurezza, mantenendo la capacità di sopravvivere e continuando ad essere credibili”.

Steadfast Noon è il nome dell'esercitazione: significa “saldamente fermi a Mezzogiorno” ossia la volontà di allontanare la Mezzanotte della guerra nucleare. “Sarà coinvolto ogni aspetto del nostro dispositivo nucleare - conclude in collegamento da Aviano il colonnello David Bunch - dalla difesa delle basi ai disturbi elettronici e all'incursione cyber, senza però armi reali. Simuleremo imprevisti per vedere la reazione sotto stress: ci saranno avversari - i rossi – agguerriti. Noi voliamo sempre in sicurezza ma qui l'attenzione è ancora più alta: tutti quelli che partecipano alla missione hanno la consapevolezza di stare fronteggiando una minaccia molto più seria”.

La Repubblica 19 ottobre 2023

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