Giorgia Meloni: "Prima lavoro femminile e incentivi alla natalita'... poi il tema immigrazione".
Non vi permettete di attaccare, respingere i migranti, le migranti usando noi donne; non vi permettete di mettere in contrapposizione il lavoro delle donne e i diritti dei migranti!
Non vi permettete di usare le donne, i nostri corpi, come macchine per la riproduzione per la "tenuta del nostro (vostro) sistema economico e sociale", NOI vogliamo che il vostro barbaro sistema di sfruttamento, oppressione, negazione dei diritti, razzista, sessista, vada in malora, e vogliamo rovesciarlo!
Questo governo Meloni mostra sempre più la sua natura fascista. L'avevamo detto fin da subito: usera' per questo migranti e donne.
Siamo non alla "sostituzione etnica" ma alla "pulizia" etnica, condita da razzismo, populismo reazionario, nazionalismo.
Siamo ai premi per fare figli di mussoliniana memoria, condita con il "made in Italy", perchè questi bambini siano bianchi, italiani, futuri produttori per il capitale e futuri corpi per la guerra imperialista.
Si usa la demagogia e l'ipocrisia sulla questione del lavoro alle donne, solo per attaccare il lavoro (schiavista), l'accoglienza dei migranti e delle migranti; ma in realta' si vuole che le donne facciano più figli, si pesano le donne per quanti figli fanno: ne fai uno, non basta, se ne fai almeno due ti "azzero le tasse" (dice il porco Giorgetti).
Improvvisamente siamo diventate una "grande riserva inutilizzata che è il lavoro femminile", mentre questo governo, come i precedenti, permette che chi lavora venga licenziata, chi ha un lavoro stabile diventi precaria, che i padroni possano discriminare nelle assunzioni, nel salario, nelle condizioni di lavoro; mentre scarica taglio dei servizi sociali, della sanita', assistenza familiare tutto sulle donne; ma ora, peggio dei precedenti il governo Meloni, e i suoi orrendi ministri, messi li' per parentela o per spartizione di poltrone, condisce tutto questo con una propaganda nazionalista: affermare il "marchio Italia".
NON IN NOSTRO NOME! Diciamolo forte il 25 aprile!
Noi donne ci uniremo ancora più strettamente ai migranti, alle lavoratrici migranti per farvi la "guerra".
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