giovedì 20 aprile 2023

pc 20 aprile - Verso il 25 aprile Palermo

Contro il Governo Meloni fascista al servizio dei padroni e del Capitale, della guerra imperialista, razzista, sessista

Giù le vostre nere mani dal 25 aprile e dalla Resistenza! 

Assemblea lavoratori, lavoratrici... giovedì 20 aprile dalle ore 16,00 presso la sede dello Slai Cobas sc Via M. Cipolla 93 Palermo 

Invitiamo a partecipare

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Il 25 aprile non è una ricorrenza, oggi non è come gli altri anni

Il governo Meloni attualmente in carica, massimo rappresentante dell’imperialismo italiano e della guerra imperialista, sta avanzando nell’attacco della condizione di vita dei lavoratori, lavoratrici, proletari, masse popolari:

questo governo mentre sostiene in tutte le forme i padroni di questo Paese che non si devono disturbare e anzi devono essere sempre più liberi di sfruttare operai e lavoratori, la legge vergognosa sugli appalti rientra pienamente in questa logica, scatena la guerra ai lavoratori abbassando di fatto i salari, a disoccupati e poveri attaccando il reddito di cittadinanza mentre scarica ogni giorno sempre di più l’economia di guerra contro proletari e masse popolari

questo governo emana leggi razziste contro i migranti e i loro diritti basilari, è il mandante delle morti dei migranti in mare, migranti che scappano da guerra e miseria, e fa accordi criminali con paesi come la Libia sancendo di fatto la tortura contro i migranti incarcerati nelle prigioni/lager

questo è un governo che oggi con personaggi schifosamente fascio-razzisti alla Lollobrigida, sostenuti dalla nera Meloni, parla di pericolo di “sostituzione etnica” dei migranti in Italia inneggiando in modo fasciosessista soprattutto contro la maggioranza delle donne che devono fare più figli, ma figli di razza bianca e cristiana, come piace alla Meloni, che devono servire oggi sempre di più agli interessi dei padroni capitalisti e della patria della guerra imperialista, verso cui la Meloni con tutto il suo governo sono attivi servi dei servi

questo è un governo che nelle sue azioni/leggi non pone una motivazione solo “economica” ma pone anche una “visione” ideologica/politica di cambiamento di società che deve investire ogni ambito anche quello culturale, una società di fatto da “disciplinare” sia con l’inquadramento delle nuove leve per esempio nelle scuole dove si portano i militari, sia appunto attaccando e falsificando la storia, la gloriosa Resistenza antifascista da cui è emanata  la Costituzione, e l’elenco di ciò che questo governo infarcito di fascisti dichiarati ha fatto in sei mesi dal punto di vista delle leggi e dei provvedimenti sociali a parole e nei fatti è abbastanza esaustivo della direzione, “visione” appunto come l’ha chiamata la Meloni, di dove vuole andare a parare

questo governo attacca ciò che rappresenta la storia reale di classe di questo Paese,  un attacco punteggiato dalle dichiarazioni di La Russa su Via Rasella e della stessa Meloni sulle fosse ardeatine e sulla “pacificazione nazionale” come piace ai fascisti , oggi più profondo adesso che mira ad arrivare fino in fondo perché questo settore più reazionario della borghesia avendo nelle mani le leve del governo, il potere, non può tollerare l’opposizione, il dissenso, la ribellione e vuole avanzare rapidamente  con la repressione di Stato a 360 gradi. 

A questo insieme di attacchi non si può certo rispondere solo con le parole e che non vanno nemmeno fino in fondo… ristabilire la verità storica come scrive ad esempio l’Anpi di Palermo nell’appello verso la manifestazione cittadina del 25 aprile è sicuramente una delle cose da affermare e da fare, ma non si può oggi più restare e prospettare ai lavoratori, ai proletari, alle masse popolari una visione/logica generica in cui si parla genericamente di difesa della democrazia senza citare nemmeno un volta chi sta attaccando ogni giorno sempre di più quella “democrazia", il governo fascista Meloni, e senza mettere sul piatto la lotta sempre più necessaria e urgente in ogni ambito contro questo governo, che avanza rapido nella tendenza/marcia della borghesia dominante al moderno fascismo. 

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