Ieri in non molti, purtroppo, hanno partecipato al presidio che ricordava il Giorno della Terra e del Diritto al Ritorno del 1976, quando migliaia di palestinesi scesero in piazza per protestare contro le ulteriori restrizioni e confisca di territorio, perpetrati dallo stato sionista di Israele. Una ricorrenza molto sentita non solo tra i palestinesi ma anche tra le organizzazioni comuniste, rivoluzionarie e in solidarietà e che negli scorsi hanno ha visto manifestazioni molto partecipate e con tantissime bandiere palestinesi.
Il volantino di proletari comunisti |
Il presidio si è aperto con gli interventi dei rappresentanti dall'API che hanno fatto un escursus storico del 30 marzo 1976, con richiami al 1948, inizio del colonialismo dello stato sionista, per arrivare ai nostri giorni dove, in particolare, col governo Netahnyahu si è dato impulso all'esproprio dei coloni, dove aumentano quasi quotidianamente assassinii dei palestinesi, arresti, torture dei prigionieri politici, gli arresti arbitrari anche di bambini e lo sciopero della fame dei prigionieri politici palestinesi. Il tutto coperto dalla comunità internazionale, dagli Usa all'Europa, ai paesi arabi,
Nel frattempo è arrivato Moni Ovadia che è intervenuto con un bell'intervento. Innanzitutto a sottolineato che non poteva non esserci perché è da sempre al fianco del popolo oppresso. Tra le cose dette, ha dato nome e cognome a Netanyahu, chiamandolo fascista; ha denunciato la comunità europea che manda milioni di armi all'Ucraina contro l'aggressione e non manda armi al popolo palestinese aggredito da più di 70; che non ci potrà essere mai pace ne in Palestina ne altrove finchè il popolo palestinese sarà oppresso; ha denunciato le ipocrite manifestazioni in Israele contro il governo, dove tutti impugnano la bandiera di Israele, ma nessuno che impugni la bandiera palestinese
Poi sono intervenuti i compagni del Vittoria che hanno denunciato la "scusa" da parte dei sionisti di utilizzare l'olocausto perpetrato dal nazismo per agire da nazi/sionista contro il popolo palestinese; e oggi la realtà ci dice che la resistenza del popolo palestinese non deve fermarsi alle pietre, ma deve essere una resistenza armata.
Poi F. Giordano ha denunciato la Detenzione Amministrativa che il regime israeliano applica arrestando centinaia di palestinesi senza nessuna accusa tenendoli nelle prigioni per 6 mesi, rinnovabili, e in tanti casi diventano anni; ha concluso ricordando che il mese di aprile è pieno di date care alla causa palestinese e in particolare l'11 aprile quando fu ucciso Vittorio Arrigoni.
Infine sono intervenuti due compagni di proletari comunisti, che avevano portato uno striscione e distribuito un volantino
Nel primo intervento il compagno ha detto che eravamo in piazza per solidarizzare col popolo palestinese, come è giusto che fosse; riprendo due spunti dagli interventi dagli che mi hanno preceduto: il primo quello di Moni che ha dato nome e cognome, ma che abbiamo scritto in questo striscione, che Netanyahu è un fascista; la seconda questione è la questione è che siamo in guerra e non solo purtroppo in Palestina, ma andiamo incontro ad un escalation mondiale con opzione nucleare che avanza giorno x giorno; da questo punto di vista diciamo chiare,chi manda le armi e l'Italia, io sono nato in questo paese, l'Italia è al primo posto per proporzioni al mandare le armi per la guerra in Ucraina, non è diverso il governo che tra l'altro
lo rivendica di esserlo fascista e di farlo giorno x giorno la Meloni e stanno attaccando quelli che hanno portato questo paese ha raggiungere una democrazia, la Resistenza del popolo italiano, una guerra di popolo che liberò questo paese dal giogo del nazi/fascismo. Bene Netanyahu, il governo sionista, è sostenuto dalla comunità internazionale, dei cosiddetti paesi "civili", ma siccome io guardo al mio essere internazionalista che, come ha detto con parole sue Moni, io sono ebreo a vado a solidarizzare col popolo palestinese, non abbiamo nazioni non abbiamo confini, e quindi devo combattere il mio di fascismo quello che c'è in questo paese, perchè essere quì significa essere solidali con il popolo palestinese combattendo il fascismo in questo paese, perchè il governo italiano con la scusa della guerra la sta facendo la guerra ai popoli e la sta facendo ai migranti, facendoli morire in mare anzi rivendicando, come ha fatto Crosetto, che è una guerra e quindi bisogna fargli la guerra ai migranti, che scappano dalle loro guerre per spartirsi il bottino. Rilancio le parole d'ordine che è necessario e andare oltre il 30 di marzo, perché stiamo andando verso un baratro in cui non è lecito consegnare alle nuove generazioni questa barbarie ma tocca a noi combattere uniti questa barbarieNel secondo intervento il compagno ha detto: volevo ricordare che in questa settimana è in corso un'azione internazionale per la liberazione di Georges Abdallh, a cui va tutta la nostra solidarietà, come a tutti i compagni prigionieri in lotta per una Nuova Resistenza, dobbiamo mobilitarci anche noi il 25 aprile e fare quello più forte che abbiamo fatto gli altri anni aggiungendo i vari partiti istituzionali, la Meloni chiaramente, ma anche gli altri come il il PD, non hanno il diritto di partecipare alla manifestazione della Resistenza della Liberazione, questo è il nostro internazionalismo, perché quà in Italia non è un problema economico che incontra Netanyahu, e non è solo un problema di colonialismo, siamo nella fase dell'imperialismo, prima è stato detto che non ci sarà mai una fine delle guerre dell'oppressione finché il popolo palestinese non sarà liberato, certo perché il popolo palestinese è sempre stato un faro della lotta della liberazione dei popoli e ancora oggi dobbiamo unirci per liberare i popoli dalle guerre e dall'imperialismo
il presidio si è concluso gridando "PALESTINA LIBERA, PALESTINA ROSSA"
A fine presidio un rappresentante dell'API ci ha ringraziato di essere intervenuti
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