Stralci della discussione che si è sviluppata presso la sede dello Slai Cobas per il sc a Palermo nell'assemblea di lavoratori e precari del 29 marzo scorso ... verso la giornata di azione in solidarietà dei lavoratori in rivolta in Francia del 6 aprile
Locandina diffusa in diversi posti di
lavoro a Palermo
Per quanto riguarda il mondo della scuola, ma alcuni di noi potrebbero raccontare questi anni di lotta in cui abbiamo in parte capito che cosa significa essere governati da pezzi di merda borghesi, da maledetti che non avrebbero neanche il diritto di vivere… portando avanti la lotta in difesa del nostro lavoro, abbiamo sempre fatto in questo sindacato l'analisi fondamentale della fase che vivevamo ogni volta, e di chi è più forte in termini di rapporti di forza appunto di fase, al fine di organizzarci di conseguenza nella lotta. In questo momento a mio avviso il governo attuale esercita una forza innanzitutto ideologica in ogni campo che incide a livello di massa… diversi sul posto di lavoro ti dicono: "eh ma questo governo è così, non c'è niente da fare…"; questi oggi al governo sono fascisti che vogliono soffocare ogni respiro di ribellione a partire dal lavaggio del cervello che mettono in atto ogni giorno su ogni tema che ci investe… In ognuno di noi lavoratori, lavoratrici, precari c’è forse naturalmente un minimo di ribellione contro le cose sbagliate, illegittime, ingiuste socialmente, se ti toccano nel profondo, comunque tu scatti nelle cose che ti possono succedere ogni giorno in famiglia, al lavoro, ecc. Però in questo momento siamo in una fase in questo paese in cui siamo, diciamo, in perdita come lavoratori. Abbiamo detto che questi governi, questa borghesia al potere è come un gigante dai piedi d'argilla che soccombera', ma ora è come se tentano in tutti i modi di reggersi su questi piedi di argilla… si può anche arrivare a toccare il baratro. Viviamo con una cappa sempre più pesante, ma poi può scattare quella molla che invece ci fa riemergere molto più di prima e con una forza maggiore
Se guardiamo alla Francia e a quello che sta accadendo, la lotta da giorni di milioni di lavoratori, donne,
giovani che ci danno esempio ma anche coraggio e speranza, a mio avviso dobbiamo continuare a fare la nostra parte, seppur ancora non estesa, non con grandi forze, senza cedere al “nuovo” nemico di oggi, questo governo nero. Ci vorrà tempo ma esserne consapevoli è già una forza. Noi il nostro anche piccolo a prescindere dobbiamo farlo lottando anche contro noi stessi che non siamo esenti dal lavaggio del cervello ideologico quotidiano, vedi la questione della guerra che non finisce e a cui questo schifoso governo Meloni ci vuole ancora di più abituare, in parte riuscendoci, con tutti i mezzi che ha nelle sue sporche mani… una lavoratrice precaria
In Francia si vede la bandiera della CGT in prima linea, non è la CGIL francese? Magari questo sindacato non è neanche tanto d'accordo con le barricate ma la forza del popolo, dei lavoratori è tale che non si può tirare indietro… Qui in Italia la Cgil di Landini invece incontra la Meloni e le dà comunque il palco, la possibilità di parlare a nome dei padroni: i partigiani che hanno combattuto per tutti noi si rivolteranno nelle tombe. Sono loro insieme al partiti come il PD che hanno contribuito attivamente a dare il potere a Fdi, alla Meloni/Salvini … da brevi interventi di lavoratori
Ogni giorno al lavoro a scuola salgo una scala dove su ogni gradino ci sono delle scritte del tipo No allo sfruttamento, diritto al lavoro, diritto alla pubblica assemblea, diritto alla libera espressione, diritto all’accoglienza, No alla guerra ecc ecc, ecco per ogni frase che vi è in quei gradini, tratti dalla Costituzione scaturita dalla Resistenza antifascista, ci sarebbe da fare un romanzo su come ancora di più oggi non vi è corrispondenza per i tanti studenti, e non solo, tra quello che leggono ogni giorno quando entrano a scuola e quello che poi vivono realmente nella società odierna. Una scuola che oggi, con a capo il fascista ministro Valditara di questo nero governo Meloni, deve “educare” ideologicamente e poi praticamente gli studenti ai “valori” del padroni e della guerra imperialista. L’inneggiamento ideologico e pratico dell’alternanza scuola lavoro in fabbrica e oggi nelle caserme, vedi Sigonella qui in Sicilia, è il concentrato di tutto questo, e se gli studenti più che giustamente si ribellano e lottano vengono subito denunciati e repressi. Una scuola con un nero ministro che giustifica gli attacchi neosquadristi contro gli studenti come successo a Firenze, una scuola che vorrebbe cancellare pagine gloriose della nostra storia di classe come la Resistenza guidata dal grande Partito comunista fondato in Italia da Gramsci, contro cui è ossessionata la borghesia in generale ma soprattutto oggi la frazione borghese più reazionaria di questo governo di luridi fascisti alla La Russa maniera. Andiamo verso il 25 aprile che come lavoratori e lavoratrici dobbiamo rivendicare e affermare a gran voce in ogni forma piccola o grande, dicendo che oggi serve una nuova Resistenza degli operai, dei lavoratori, delle donne, dei giovani con la guida del partito comunista di tipo nuovo
Ai Cantieri navali alcuni operai ci dicono non abbiamo partiti che ci rappresentano, c’è sfiducia, c’è rabbia, c’è anche assuefazione, ma ci sono anche da parte di alcuni atteggiamenti più reazionari, ci vuole pazienza e costanza, spiegare e rispiegare come stanno le cose…
Stamattina è stata trovata una donna migrante morta annegata che sbatteva sugli scogli a Lampedusa, nei social alcuni commenti erano osceni del tipo “non vado più in vacanza lì, cambio meta”... Per dire che le campagne ideologiche in primis fascio-razziste di questo governo devono servire a contenere la ribellione sociale, a dividere le masse che devono vedere il nemico nei migranti; mentre dall’altro non si devono intaccare gli interessi dei padroni in questa società capitalista: i migranti comunque in questo paese devono entrare, servono ai padroni nelle campagne, nelle fabbriche, i padroni chiedono al governo pressanti nuovi decreti flussi ogni giorno per fare entrare i migranti, da assumere e sfruttare. Con i migranti si abbassano i salari, i migranti si usano come arma di ricatto verso gli operai italiani, perché come ci hanno insegnato i nostri maestri, i maestri della nostra classe, Marx, Engels… in ultima analisi conta il fattore economico, la base economica.
La Meloni si fa fotografare dentro un F35 con il lurido ministro della guerra Crosetto mentre i piccoli alunni delle scuole sventolano come dei piccoli moderni balilla le bandiere tricolore.
Lato economico/lato politico al servizio della guerra imperialista per i profitti dei padroni, lato ideologico per giustificare la giustezza di questa guerra, l’economia di guerra, l’esaltazione della “patria” di una donna, madre, cristiana fascista, razzista, sessista, che usa strumentalmente la maternità per imporre ideologicamente il doppio ruolo che in questa società borghese la maggioranza delle donne in ambito produttivo e riproduttivo deve avere mentre si attaccano le coppie omogenitoriali, gay, lesbiche privandole del diritto ad avere figli… la barbarie non ha fine… Ma questi sono fascisti!
Slai Cobas sc.
Oggi ci bombardano di notizie di invasione di migranti, nei telegiornali dicono che sono pronti a partire dal Nord Africa e in particolare dalla Tunisia 900.000 migranti, ma se uno si fa anche dei calcoli terra terra quanti barconi ci vorrebbero come ha già detto qualcuno? Ma l'importante per il governo è creare allarme, confusione a livello di massa.
Macron in Francia ci aveva già provato alcuni anni fa a mettere le mani sulle pensioni dei lavoratori e i francesi anche lì avevano reagito ma non nelle forme attuali con circa tre milioni e mezzo complessivamente di lavoratori di diversi settori in piazza che hanno animato e combattuto negli scioperi generali. In questo paese non siamo nelle condizioni della Francia ma non dobbiamo neanche pensare che tutto sia fermo e passivo, ci sono delle lotte anche esemplari che dobbiamo sentire anche come nostre lotte, ci sono gli operai portuali di Genova che bloccano le navi delle armi e che sono stati il polo trainante della importante manifestazione del 24 Febbraio contro la guerra, ci sono gli operai GKN a Firenze che resistono e continuano a lottare, a Firenze vi è stata anche una buona risposta a livello di massa nella manifestazione antifascista a seguito dell’aggressione di fascisti agli studenti e dell’attacco del lurido ministro Valditara alla Preside, anche a Milano c'è stata una manifestazione antifascista molto partecipata; continuano le lotte, nonostante la repressione, le denunce, i processi contro attivisti e militanti compreso nostri compagni di proletari comunisti, contro le basi militari, strumenti di morte come il Muos, ecc.
Quindi, per fortuna non è proprio una situazione piatta, non è la lotta attuale in Francia ma come diceva la precaria prima, essa ci incoraggia…Dobbiamo dare il nostro contributo politico, fare la nostra parte.
Per 20 anni il popolo italiano ha subito la dittatura fascista ma la scintilla del partito comunista che lavorava incessantemente sia in forme più aperte sia in modo sotterraneo ma legandosi e organizzando sempre le masse operaie, lavoratrici, le donne, i giovani, resistendo alla feroce repressione, ed è rimasta sempre accesa contro il nero vento fascista che voleva spegnerla per sempre, ha poi incendiato una prateria con la guida della Resistenza fino alla liberazione dal nazifascismo.
Avere la coscienza della necessità delle cose che si devono fare. Oggi abbiamo in questo paese Cospito di cui tutti conosciamo ormai la storia e la lotta che mostra fino allo stremo la coscienza della necessità di lottare contro il 41 bis, contro uno Stato che si vendica in modo spietato contro chi lotta per una società diversa, senza classi, sfruttamento e oppressione di pochi su molti, uno Stato borghese che invece negli anni ha liberato dal carcere neri fascisti/stragisti alla Concutelli per motivi di salute. Un operaio dell’Ex Ilva di Taranto ha scritto una bella e forte lettera a Cospito che rileggeremo insieme e che dà bene il senso di tutto questo.
"Ci dobbiamo difendere innanzitutto e combattere", diceva oggi qui uno di voi. Naturalmente noi ci dobbiamo difendere perché difendersi è il primo termine necessario, a partire dal lavoro sempre sotto attacco; ma dobbiamo organizzarci per combattere perché siamo in guerra, lo vogliamo o non lo vogliamo, ci trascinano in guerra in tutti i sensi, anche in quello della guerra militare vera e propria, e la lotta in Francia ce lo fa vedere chiaramente cosa è la borghesia dominante quando deve difendere i propri interessi di classe
Il governo accentua la repressione, solo qui a Palermo dal vostro processo come lavoratori a diverse denunce contro attivisti sociali, militanti, non ultimi chi è stato denunciato illegittimamente per avere contestato il comizio elettorale della Meloni a settembre a suon anche di manganellate della polizia, per arrivare alla grave vicenda Cospito che rappresenta la spietatezza ai massimi livelli della repressione borghese, perché ci deve disciplinare socialmente o ti disciplini con le buone oppure con la forza… Dobbiamo comprendere bene la natura di questo governo che rappresenta un salto di qualità rispetto ai precedenti, parlare di continuità come fanno altri sindacati anche di base o altri compagni è sbagliato e devia i lavoratori innanzitutto dalla giusta comprensione della fase, dei rapporti di forza e della conseguente lotta…
Il capitale, l'imperialismo sono giganti strategicamente dai piedi d'argilla perché in profonda crisi economica innanzitutto, le guerre sono una conseguenza inevitabile di questo per riemergere dalla crisi, ma tatticamente fa pesanti danni come un mostro che si agita spasmodicamente, dall’altro lato la nostra classe, che è internazionale ed è in generale in difensiva ma con punte importanti di lotta rivoluzionaria che ci danno forza e speranza, vedi le guerre popolari, impara a conoscere il mostro e organizzarsi per difendersi e combatterlo…
La lotta sindacale si deve porre al servizio della necessaria lotta politica di classe che i lavoratori devono impugnare comprendendone la necessità oggettiva e soggettiva.
Proletari comunisti
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