Un centinaio di compagne e compagni ha partecipato ieri all’assemblea "Fermare l’escalation bellica mondiale" tenutasi nella fabbrica occupata GKN.
Nel mattino vi sono state una serie di relazioni di organizzazioni politiche e sociali già partecipanti a un precedente convegno contro la guerra imperialista Sono seguite quelle di Insorgiamo Bologna, Comitato No Base Coltano, Calp Genova e, registrato, un intervento dal meeting internazionale di Francoforte per il Trans-national Social Strike.
Tutte le relazioni si sono interrogate sul perché al momento le forze scese contro la guerra su una posizione coerentemente antimperialista e di classe sono ancora troppo ristrette e non in grado di
sviluppare un’azione che contrasti effettivamente la partecipazione dell’Italia e le ricadute in termini di attacchi alle condizioni di vita delle masse e su come superare questa impasse.Ma, tutti hanno ripetuto con più o meno enfasi che non era compito né pretesa dell’assemblea giungere a una sintesi delle analisi e indicazioni proposte, né darsi una forma organizzata più “pesante”. L’obiettivo che ci si è posto era la “restituzione” dello sforzo di analisi e percorsi di lotta fatti da ciascuno, persistere nel metodo della “convergenza”, nella prospettiva che l’estendersi e crescita dell’immaginario collettivo dell’insorgere e convergere, condiviso ognuno nei suoi modi e luoghi, giunga finalmente a superare differenze e diffidenze reciproche, cambiare i rapporti di forza e alla fine vincere.
Con questa affermazione di intenti e metodo enunciata dall’intervento del Collettivo di Fabbrica si è aperta la discussione ad interventi liberi, non molti in realtà, del pomeriggio che si è conclusa con la conferma del calendario di mobilitazioni già annunciate per il mese, le prossime settimane, con l’obiettivo e auspicio che la convergenza porti a riuscire a nel mese di maggio, stavolta magari contemporanee al Nord e a Sud, precedute da un nuovo Tour insorgiamo.
L’intervento di 'proletari comunisti' è partito dallo stato delle mobilitazioni che sono ancora deboli per ribaltare i rapporti di forza rispetto alla partecipazione dell’imperialismo italiano in questa guerra, una guerra che è imperialista e bene hanno fatto i compagni che su questo hanno dibattuto al Convegno di ottobre, - abbiamo bisogno anche di analisi su posizioni di classe - la necessità di estendere le mobilitazioni e di creare unità, la partecipazione dei lavoratori, da valorizzare l’azione diretta dei portuali e dei lavoratori dell’areoporto di Pisa, gli scioperi, e all’interno di questi la necessità di arrivare ad un vero sciopero generale (quello del sindacalismo di base non ha inciso nei rapporti di forza), per questo c’è bisogno che gli operai scendano in campo e in questo senso che valorizziamo la mozione operaia – un esempio da estendere - che stiamo portando alle fabbriche per far schierare e dibattere e rafforzare la visione di classe su questa guerra degli operai, il 24 continueremo a fare questo.
La lotta contro la guerra è lotta contro il nostro governo che da una parte è in continuità con i governi dei padroni ma è la sua natura fascista che fa la differenza in termini ideologici e repressivi.
Il 25 faremo iniziative territoriali. Intanto stiamo lavorando per un’assemblea proletaria nazionale il 18 prossimo e su questo i partecipanti all’iniziativa della GKN sono stati invitati
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