martedì 14 febbraio 2023

pc 14 febbraio - Ex Fiat Termini Imerese: c’è una proposta di reindustrializzazione, la Alumeta (Ucraina) per la produzione di alluminio

 

L’Accordo di programma per la reindustrializzazione dell’area ex Fiat di Termini Imerese, tanto richiesto da politici e sindacati, sembra in dirittura d’arrivo. C’è una “bozza”, ha detto l’assessore, di Accordo, che dovrebbe essere finanziato con 70 milioni di euro di soldi pubblici, e che è stato al centro dell’incontro che si è tenuto l’altro ieri: a quanto si legge il “tavolo” era abbastanza pieno! “Al tavolo, convocato dall'assessore Tamajo, hanno partecipato i tre commissari della ex Blutec (Giuseppe Glorioso, Fabrizio Grasso, Andrea Bucarelli), l'assessore regionale al lavoro, Nuccia Albano, il dirigente del dipartimento attività produttive Carmelo Frittitta, il commissario della Zes Sicilia occidentale Carlo

Amenta. Presenti anche i responsabili dell'Inps regionale e i segretari Fim Fiom e Uilm.”

L’incontro era comunque, urgente, visto che il precedente Accordo era già scaduto, e serve anche a dare una giustificazione alla cassa integrazione perenne per i circa 600 ex operai rimasti, più quelli dell’indotto. Questi operai della ex Fiat come si sa aspettano oramai da 12 anni la fantomatica reindustrializzazione e nel frattempo in tanti stanno raggiungendo l’età per la pensione, tanto che l’assessore, ha tenuto a comunicare ai presenti di aver “attivato l’Inps affinché assieme ai commissari verifichi le condizioni per accompagnare i lavoratori, che hanno i requisiti, al prepensionamento”.

Nell’incontro è stato illustrato il piano di rilancio dell’azienda ucraina, Alumeta. Si tratta di “Un investimento da 41 milioni di euro di cui 27 milioni di capitali propri e 14 di finanziamento bancario. Obiettivo la realizzazione di una fabbrica di produzione di profilati e componenti di alluminio con una capacità di 1.100 tonnellate al mese. L'avvio a regime in 24 mesi, prevista nella prima fase l'assunzione di 250 lavoratori.”

“I commissari, da quanto si apprende, hanno espresso parere favorevole sulla sostenibilità del progetto e hanno annunciato che chiederanno al ministro dello sviluppo economico la pubblicazione del bando per l'assegnazione dello stabilimento.” Quanto ne possano capire i commissari della Blutec di reindustrializzazione non si sa… nel frattempo si aspetta la pubblicazione del bando e i vari passaggi necessari che però sono ancora tanti.

Ai padroni ucraini dell’Alumeta lo stabilimento fa gola, anche perché “si trova in area Zes [Zona Economica Speciale], il che vuol dire che può usufruire di iter autorizzativi agevolati e un regime fiscale favorevole” cioè, incassa i profitti e paga meno tasse in generale!

Ma se anche alla fine l’accordo dovesse andare in porto, rimangono diversi problemi: innanzi tutto per il numero di operai, visto che si parla di 250 operai, naturalmente da “riconvertire”, passando dalla costruzione di auto alla produzione di profilati di alluminio; per i tempi, che sembrano abbastanza lunghi… non dimenticando che in ballo ci sono milioni di euro pubblici!

Ma, soprattutto, quanto può essere affidabile un’azienda che ha sede in Ucraina, un paese attualmente in guerra?

Su tutto questo, sulle manovre di padroni e governi, gli operai hanno ormai una lunga esperienza, e anche su questa proposta possono benissimo riflettere, ma soprattutto possono decidere cosa fare!

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