mercoledì 14 dicembre 2022

pc 14 dicembre - Sullo sciopero generale regionale di Cgil-Uil in Sicilia…

Ieri mattina c’è stato lo sciopero generale in Sicilia indetto dalla Cgil e dalla Uil (la Cisl non ha partecipato perché è d’accordo con la manovra del governo) come parte degli scioperi in diverse regioni e che si concluderanno il 16 a Roma con la manifestazione nazionale dei pensionati contro la manovra finanziaria.

Ci si aspettava ed era stata annunciata una partecipazione soprattutto da parte degli operai della Fincantieri per ricordare l’operaio Angelo Salamone morto sul lavoro il 7 dicembre scorso, con le bandiere listate a lutto. Una partecipazione che di fatto non c’è stata. Nessuno striscione della Fincantieri, una decina di operai della Fiom Palermo e una decina dell’indotto Fincantieri Uilm, di fatto dell’apparato sindacale.

Dopo 5 giorni di chiusura della fabbrica eravamo andati per incontrare anche in questa occasione gli operai, ma tutti i partecipanti, o quasi, alla manifestazione facevano parte, appunto, dell’apparato sindacale. Il corteo ha percorso i circa 500 metri del centro di Palermo; un migliaio di partecipanti provenienti da tutta la regione in maggioranza pensionati (età medio alta in generale) e poi altri settori: scuola e funzione pubblica, sanità, forestali… pressoché nessun settore operaio se non come citazione da un intervento dal palco. Nessun operaio, né rappresentante della Fincantieri è intervenuto. E dal

palco solo nell’introduzione è stato accennato e chiesto un minuto di silenzio (non osservato di fatto) per l’operaio morto della ditta esterna impegnata nei lavori alla Fincantieri.

Gli altri interventi (un lavoratore della banca, un precario, una lavoratrice della sanità…) sono stati tutti un elenco di lamenti sulle tasse, il lavoro che manca, il carovita… e denunce delle cose non fatte dal governo; si è accennato a qualche vertenza in corso come quella delle lavoratrici e dei lavoratori di Almaviva, ma non c’è stato, come è normale per i sindacati confederali complici di fatto delle “manovre” di padroni e governo, nessun accenno a lotte in corso né alcun invito a farle, le lotte.

A proposito di padroni, c’è stato un timido tentativo di critica dal palco usando la frase “quelli che una volta si chiamavano padroni”, esattamente la stessa frase che usa il segretario generale dei pensionati della Cgil: “quelli che una volta si chiamavano i padroni” che “devono capire che il lavoro va pagato degnamente”. Insomma, andiamoci piano con parole che ricordano le classi.

In questo senso anche la Cisl nella giornata ha voluto fare la propria parte depositando dei fiori sotto una targa in memoria delle “Vittime del Dovere”! Anche la frase “morti sul lavoro” è diventata troppo imbarazzante per chi sostiene attivamente i padroni.

Padroni che non hanno minimamente sentito gli effetti dello sciopero visto che, naturalmente, la Sicilia non si è fermata, come invece a chiacchiere avevano preannunciato Cgil e Uil.

Tutto questo mentre arrivavano gli ultimi dati su morti e infortuni sul lavoro in Sicilia che confermano la media di quasi 4 morti al giorno.

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