Il neoministro dell'Istruzione italiano, allora accademico, affidò la prefazione di un libro sul sovranismo del 2018 al corrispondente da Roma di Breitbart, Thomas Williams, ex sacerdote, amico personale di Bannon, antiabortista, no vax e «PhD».
Valditara, della Lega, espose il concetto ad un convegno organizzato nel 2017 a Milano dal portale dell'estrema destra trumpiana, Breitbart (fondato da Steve Bannon, allora al suo apice di popolarità presso i segmenti nero-verdi). Presenti pure Marcello Foa e Giulio Tremonti.
Ma chi semina vento raccoglie tempesta, e noi lavoriamo perchè l’opposizione diventi ribellione su tutti i piani alla marcia reazionaria del nuovo governo.
Riportiamo parti di dichiarazioni dello scrittore Christian Raimo che già il giorno della nomina aveva scritto: "Ministro dell'istruzione e del merito, da ora in poi sappi che io a scuola insegno solo storia militare per formare le truppe scelte che domani vi verranno ad assediare”.
La prima dichiarazione del neoministro Giuseppe Valditara dopo le scemenze sul merito è dedicata al 4 novembre. Addirittura una lettera agli studenti e alle studentesse, in cui si dice che non va esaltata la guerra, ma il martirio dei giovani sì…Pensare a distanza di più di cent'anni di commemorare il 4
novembre in nome di qualunque nazionalismo e usare il sacrificio per la patria come leva pedagogica è davvero una vigliaccata dal punto di vista politico e didattico, e una viltà dal punto di vista storiografico - quando affronteremo la prima guerra mondiale in classe andremo esattamente nella direzione opposta a quella che propone il ministro, cercando di problematizzare storiograficamente invece anche quell'armistizio e le letture revansciste che ne sono seguite nei decenni.Dalla lettera del ministro: ”La Grande Guerra fu una tragedia immane e nella celebrazione odierna bisogna rifuggire qualunque esaltazione bellicista, a maggior ragione di fronte alla morte e alla distruzione che sono tornate a infestare il territorio europeo. Dobbiamo tuttavia onorare quei ragazzi, quegli italiani, che in nome di un ideale alto e nobile (l’unità di un popolo, la conclusione del Risorgimento), hanno sacrificato la propria vita. Il loro ricordo deve indurci ad apprezzare ancor più profondamente la Pace e la Libertà”.
Da una intervista del ministri al quotidiano reazionario Libero: “È importante che i giovani tornino a riflettere su alcune date simboliche della nostra storia nazionale. La nostra identità non può prescindere da ciò che ha rappresentato il Risorgimento. C’è da preservare e rivalutare il concetto di ‘appartenenza’, di ‘patria’, senza cadere, naturalmente, in quello di nazionalismo che del patriottismo è la degenerazione. Senza consapevolezza di ciò che ci appartiene, del nostro passato, rischiamo una società frammentata, disgregata”.
“Nella scuola è saltato da tempo il riconoscimento dell’autorevolezza dei docenti. Dobbiamo ripristinarla nella società e nelle classi. Assistiamo ad una delegittimazione del docente che, in qualche cosa, parte dalle famiglie. Quando andavo a scuola io, a cavallo degli anni ’70, e ricevo una nota o un brutto voto, i miei genitori si mettevano sempre dalla parte degli insegnanti. Per converso anche i docenti devono avere sempre il senso della propria professione, mai tradendola con parole o comportamenti che non siano consoni alla loro straordinaria missione educativa”.
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