martedì 2 novembre 2021

Politica proletaria - Vietare le manifestazioni fascio/no vax è giusto e necessario, a Trieste come ovunque - Ma al solito governo e Stato borghese ci marciano

I divieti di manifestazioni proletarie e popolari invece vanno contrastati con tutti i mezzi necessari

le argomentazioni generiche e volutamente ambigue del prefetto di trieste non vanno bene

...Il prefetto di Trieste Valerio Valenti ha annunciato che è arrivato il momento di «comprimere il diritto alla libera manifestazione». Le nuove misure per contenere il contagio: stop alle manifestazioni a Piazza Unità d’Italia e sanzioni per chi manifesta senza rispettare il distanziamento e l’obbligo della mascherina.

...Ufficialmente il divieto è giustificato con le manifestazioni “no vax” che hanno distrutto la capacità di mobilitazione dei portuali di Trieste, che non sono riusciti a limitare il peso degli anti-vaccinisti al proprio interno (l’esempio più clamoroso è quel Fabio Tuiach, ex esponente di Forza Nuova – e prima

ancora della Lega – in Consiglio comunale a Trieste, che si è preso il Covid ma l’ha attribuito agli idranti della polizia, come fosse il solito raffreddore).

E quindi le misure di prevenzione come il distanziamento e le mascherine, in una città che vede risalire velocemente contagi e ricoveri, hanno un loro perché....

Ma il prefetto Valenti – cioè IL GOVERNO – non ha affatto dichiarato di voler limitare-vietare le manifestazioni no vax, ma TUTTE le manifestazioni. Vuole infatti “comprimere un diritto in generale”, non una particolare forma di follia che mette in pericolo la salute collettiva.

Quindi usa un problema vero, ma minore, per imporre una limitazione universale ai diritti costituzionali.

Basta vedere quel che ha combinato la polizia a Padova per “comprimere il diritto a manifestare” contro Bolsonaro, che peraltro era in tutt’altro posto (una villa vicino ad Anguillara Veneta), e dunque di certo non per “difendere un capo di stato straniero”.

E’ la stessa cosa avvenuta a Roma dopo il raid di Castellino e Fiore. Non un “divieto di manifestazioni fasciste” – che pure sono incostituzionali e dunque fuorilegge – ma una “limitazione al diritto di manifestare”, imponendo piazze non centrali, percorsi in zone disabitate (come sabato per il corteo contro il G20), ecc.

da una nota di Barontini su contropiano

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