Solo proletari comunisti e una delegazione kurda hanno portato al G20 di Roma la denuncia e la lotta contro Erdogan...
Dove erano gli altri solidali? info/contatti pcro.red@gmail.com
Dopo i recenti movimenti di truppe turche intorno a Kobane e Tell Tamir, le città musulmane curde e cristiane assire del Rojava, e dopo gli incontri bilaterali che il presidente della Turchia ha tenuto al G20 di Roma con i rappresentanti delle potenze presenti in Siria e Medio Oriente, la possibilità di una terza invasione dell’Amministrazione autonoma della Siria settentrionale e orientale è ritenuta “grave”. Le intenzioni di Erdogan potrebbero essere fermate da Russia e Stati Uniti, oppure potrebbero essere avallate, come già accaduto all’inizio del 2018 ad Afrin o nel 2019 a Serekaniye/Ras Al-Ain e Tell Abiyad. Erdogan si è recato al vertice di Roma con questo obiettivo in mente: ottenere il permesso di attaccare di nuovo le Forze Siriane Democratiche, le Ypj e le Ypg a Tell Tamir e Kobane
Nei confronti degli alleati europei, la leva di Erdogan sono ancora una volta i profughi.
Erdogan, quindi, ha comunicato a Biden, e soprattutto i leader dell’UE, di aver bisogno di maggiori fette di territorio in Siria per collocarli affinchè non raggiungano la Turchia e, quindi, l’Europa.
Nessun commento:
Posta un commento