Ieri un altra vita operaia è finita. Si chiamava Ioan Vlonga ed era padre di tre figli, tutti residenti in Romania, il muratore di 40 anni morto oggi ad Opera dopo essere caduto dal tetto di un capannone in via Staffora. L'uomo era salito sul tetto utilizzando una lunga scala per porre rimedio a un problema di infiltrazione.
Basta anche su questo con i "bla-bla-bla" di Draghi - il partito unico e acclamato dai padroni, che prima di tutto deve difendere gli interessi dei padroni.
Queste morti sono il costo tragico di uno scontro di classe ancora impari, che vede da un lato l'"esercito" dei padroni che vogliono tutto, maledetto e subito, anche sul sangue dei lavoratori, e dall'altro l'"esercito" ancora debole, ancora non organizzato, non attrezzato, non unito dei lavoratori; uno scontro di classe impari che ha bisogno urgentemente di equilibrarsi.
(questa è la ragione principale, lo scopo che deve cominciare ad affermarsi e praticare a partire dallo sciopero generale dei sindacati di base, di classe e combattivi dell'11 ottobre)
La trincea principale della lotta per la difesa della vita degli operai è questo "esercito proletario", è la fabbrica, i cantieri, la logistica, i posti di lavoro, dai più grandi, da luoghi di lavoro in cui la lotta c'è agli altri, per imporre misure per tutti.
Senza questa trincea di lotta, di difesa/soluzioni sul campo, azione diretta, non ci sono tardive, ultra parziali, ipocrite misure per la sicurezza, non c’è magistrato o legge che garantisca la vita dei lavoratori.
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