Lottiamo contro le scelte di guerra di questo Stato imperialista - governo, parlamento, forze armate, industrie di armi -, e combattiamo l'influenza dell'imperialismo tra le fila dei lavoratori e nei movimenti che si chiama pacifismo, nazionalismo, collaborazionismo
Contro il G20 dei padroni del mondo!
Ogni scelta sul piano economico/politico di questo governo (che non è esclusiva solo del governo Draghi, qualunque governo rappresentante dei padroni e della grande finanza avrebbe fatto lo stesso) è per sostenere i grandi capitalisti, è l'unica via d'uscita (dal loro punto di vista, naturalmente) alla loro crisi economica strutturale e pandemica che non può essere che contro gli interessi dei lavoratori e delle masse. La competizione della borghesia italiana con gli altri imperialisti per la spartizione del mondo ogni giorno fa un passo in più – un notevole cambio di passo - in direzione della guerra. La corsa agli armamenti è frenetica e ad essa corrispondono
economia di guerra, sostegno parlamentare e politico/sindacale al proprio imperialismo. L’attacco al salario, il carovita/caroprezzi, la sanità e la scuola smantellate, la repressione contro le lotte proletarie per il lavoro - lotte che si pongono contro la “normalità” dei sindacati confederali e alternative a quasi tutto il sindacalismo di base, tutti allo stesso modo conciliatori e collaborazionisti -, è l’altra faccia della guerra che stanno preparando i rappresentanti della borghesia imperialista italiana.Da questo giornale è sempre viva la denuncia e la critica/lotta di posizione, sulla minaccia di nuovi venti di guerra, un lavoro con l'obiettivo che si trasformi al più presto in una lotta per il rovesciamento rivoluzionario di questo dis/ordine borghese.
L'opposizione al G20 del 30 ottobre è una scadenza di lotta importante per contrapporre le ragioni dei proletari e dei popoli oppressi ai piani imperialisti che portano guerre, fame, migrazioni, fascismo e reazione. Il potere operaio, la rivoluzione proletaria sono le uniche soluzioni!
Le notizie di questi
giorni sono:
L’esercitazione navale congiunta italo-nipponica al margine della missione anti-pirateria in corso
nell'Oceano Indiano
Iveco DV e Leonardo
hanno risposto all’esigenza dell’EI per un
nuovo veicolo da combattimento per la fanteria – programma AICS (Armored
Infantry Combat System). Al momento per il programma AICS sono stati come noto stanziati, fino al 2035, 2,141 miliardi di euro, a fronte di un
fabbisogno complessivo di circa 6 miliardi. L’EI punta ad acquisire un
totale di 679 mezzi con i quali rimpiazzare DARDO ed M113.
l’acquisto di 90 F-35 da parte della Difesa (nel DPP 2021 viene, difatti, ufficializzato l’avvio
della Fase 2B che prevede l'acquisizione di 35 velivoli – che, aggiungendosi,
ai 28 della Fase 1 ed ai 27 della Fase 2A, porta il totale, appunto, a 90
esemplari – ad un costo complessivo fino
al 2031 di 7 miliardi di euro.
Gli obbiettivi
strategici dell’Italia imperialista sono nell’area che chiamano “Mediterraneo
Allargato” che arriva fino al Sahel. Un’area contesa con altre potenze UE/USA/Turchia/Russia/Cina.
Ed è in questo contesto, dopo la svolta impressa dall’Aeronautica di armare i suoi droni, anche la Marina Militare italiana potenzia le sue armate in funzione dell’attacco militare, scegliendo di imbarcare i missili cruise made in USA, armi con una portata di oltre mille chilometri, che verrebbero imbarcate sui nuovi sottomarini e successivamente anche sulle fregate Fremm. L’Italia lavora per essere autonoma nella produzione.
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