lunedì 6 settembre 2021

Politica e critica proletaria - VACCINAZIONI - ANCHE NEL CAMPO DELLA SINISTRA ABBIAMO PROBLEMI...

Avevamo scritto in un precedente articolo che la presenza/influenza anche tra i lavoratori (in una ristretta minoranza, sia chiaro) di concezioni, posizioni sul no ai vaccini è "da contrastare apertamente, con argomentazioni, convinzione, perchè dimostrano la perdita di una concezione collettiva, di un ragionamento come classe, non come individui"

Aggiungevamo poi che "chi, nel campo della sinistra, dei rivoluzionari, del sindacalismo di base liscia, giustifica il rifiuto della vaccinazione, e le concezioni tra i lavoratori che l'accompagnano, chi difende il diritto alla "libertà individuale", chi semina confusione, è dannoso e va apertamente criticato. 
La coscienza di classe non si può svendere... perchè le concezioni individualiste sono un cancro che via via danneggia tutti...".

Ma la "svendita" sembra purtroppo un'operazione che trova adepti in questo periodo. 
Prendiamo ad esempio le cose che scrive e pubblica "Pungolo rosso" di Cuneo rosso-Tendenza Internazionalista.
Questi compagni scrivono in un primo documento: "...mesi fa siamo stati contrari al decreto Draghi che ha stabilito l’obbligo di vaccinazione per il personale sanitario, e abbiamo difeso gli infermieri che si sono opposti ad esso..."; in un secondo sono anche più espliciti: "Noi siamo contro l'obbligo di vaccinazione e contro il green pass obbligatorio sui luoghi di lavoro, le scuole, nei trasporti, etc..."  

Per dar ragione a questa posizione, prima di tutto si amplifica la presenza tra i lavoratori delle posizioni anti vaccinazione, anti green pass (sulla questione del green pass, lo abbiamo già ampiamente criticato, smascherato negli altri articoli su questo blog, per cui non ci ritorniamo, riportiamo solo un breve stralcio in nota*) per lisciare, avallare - siccome sono dei lavoratori... - motivazioni che ricalcano quelle dei no vax.
Ora, prima di tutto, è falsa la fotografia nei posti di lavoro. La maggioranza dei lavoratori e lavoratrici, compreso nella scuola e sanità, come chi lavora nelle aziende private, si è vaccinata ed è d'accordo alla vaccinazione di tutti; solo una concezione, elitaria, da intellettuale piccolo borghese, che vede "la vasta massa di lavoratori oggi passivizzata, disorientata, dispersa..." può pensare che i lavoratori non riflettono, non decidono. Lì dove, invece, elementi di disorientamento e confusione sono portati spesso proprio da chi si dice rivoluzionario.

Quali sarebbero, infatti, le "solide ragioni" per cui si dovrebbe essere per 'Cuneo rosso' "contro l'obbligo di vaccinazione e contro il green pass"? 
  
"1) perché esso comporterebbe inevitabilmente una serie di sanzioni per chi si sottrae – ricordiamo che la legge del 1966 che rendeva obbligatoria la vaccinazione antipolio per i bambini entro il primo anno di vita, prevedeva sanzioni per i genitori inadempienti... già migliaia di operatori sanitari sono stati sospesi e il rischio del loro licenziamento appare dietro l’angolo".
2) perché, come è ormai evidente, la capacità di questi vaccini di difendere dal virus non è certo totale, e scende ancor più nei confronti delle varianti. Essa, inoltre, si è dimostrata rapidamente decrescente nel tempo, sicché avallare, anche solo indirettamente, il ricorso al vaccino come arma risolutiva e perciò, in quanto risolutiva, obbligatoria (come tuttora pretende di fare il governo Draghi), ci metterebbe in contraddizione con la realtà stessa dei fatti...
3) perché con il profilarsi di una permanenza dell’epidemia almeno fino alla primavera del 2022 e, quindi, con il profilarsi del permanere di misure quali il distanziamento fisico, le mascherine, etc., sarà cruciale, per il governo e le istituzioni statali, trasformare il covid da problema sociale in problema individuale... scaricando sui singoli la responsabilità della diffusione del virus che è invece interamente di sistema, e attizzando anche dentro la classe lavoratrice l’antagonismo (fasullo) tra vaccinati e non vaccinati.

Alla faccia della "solidità"!
1) Il paragone con la vaccinazione antipolio invece che contrastare l'obbligo vaccinale lo conferma in pieno: quanti bambini storpi avremmo avuto se il vaccino non fosse stato obbligatorio? Perchè mai genitori incoscienti dovevano essere liberi di non far vaccinare i figli? In nome della libertà si avallano concezioni oscurantiste, ignoranza rivendicata. Sugli operatori sanitari, perchè mai loro non dovrebbero rischiare alcun provvedimento mentre devono essere un rischio costante per la gente, per i ricoverati? Quale becera posizione individualista e non sociale può avallare posizioni di chi coscientemente mette a rischio gli altri, quando, anche per la loro funzione, dovrebbero essere vettori di conoscenze mediche e di esempio?
2) La copertura dei vaccini non è totale... e per questo non mi faccio un vaccino che comunque mi difende al 60/70/80%... Ma che razza di ragionamento "solido" è? Della serie: meglio morto che, al massimo, ancora contagiabile ma col vaccino più guaribile; o della serie: per essere coerenti contro la vaccinazione obbligatoria e il governo Draghi io non mi vaccino - diremmo: una stupida e controproducente coerenza. Così come è criminale e ripete posizioni dei no vax scrivere (in un articolo precedente) che "le persone vaccinate ... sono contagiose più o meno quanto le persone non vaccinate..." , che non ha alcuna base scientifica e semina solo confusione.
3) Che la pandemia è frutto del modo di produzione capitalista, dell'azione dell'imperialismo di distruzione/stravolgimento a proprio uso e consumo della natura l'abbiamo detto e stradetto; ma che c'azzecca dirlo per avallare la non vaccinazione? Anche il cancro al 90% è frutto di questo sistema, e gli interventi medici non garantiscono affatto il 100% di guarigione; e allora che diciamo: non curatevi?
Invece poi di opporsi e contrastare la trasformazione da parte del governo da problema/responsabilità sociale a problema/responsabilità individuale, Cuneo rosso per i lavoratori ne fa un problema individuale se vaccinarsi o meno, e afferma che sui posti di lavoro non ci sarebbe differenza tra vaccinati e non vaccinati. Questo oltre che non vero, è proprio nei posti di lavoro, nelle fabbriche che la condizione dei lavoratori deve essere comune - e chi si dice rivoluzionario, un sindacato di classe dovrebbero essere i primi a non stancarsi di dire a lavoratori che non vogliono vaccinarsi che non lo possono fare, perchè così se ne fregano dei loro compagni di lavoro, e questo chiaramente non è accettabile, allo stesso modo in cui non sono accettabili atteggiamenti individualisti sulle norme di sicurezza, sulla partecipazione agli scioperi, ecc, Non a caso i lavoratori che si oppongono alla vaccinazione sono spesso i più arretrati. E perchè mai li dovremmo difendere? Invece che criticarli e lottare strenuamente perchè cambino opinione, e se ciò non avviene isolarli?

Noi non siamo per "l'auto-difesa della propria salute da parte dei lavoratori" - come scrive sempre CR in un precedente articolo su Pungolo rosso "NO al green pass inefficace contro il virus, utile solo a distrarre, dividere e reprimere i lavoratori". L'auto-difesa se è individuale sarebbe un grave arretramento della battaglia per la salute dei lavoratori, che è sempre battaglia collettiva, non certo scelta e azione dei singoli lavoratori; nè si può mettere sullo stesso piano le proteste degli operai della logistica e gli scioperi avvenuti in varie fabbriche metalmeccaniche nel primo lockdown per dover continuare a lavorare senza neanche le minime protezioni, e la difesa di chi rifiuta di vaccinarsi. Gli operai in diverse fabbriche hanno appunto scioperato per difendere la propria salute e ora un sindacato di classe dovrebbe difendere chi se ne frega della salute collettiva!?
  
Sulla questione Padroni/green pass è demagogia affermare che i padroni vogliono il green  pass "per disfarsi dei “propri” operai e dipendenti più deboli di salute e/o renitenti alla vaccinazione". Le aziende vogliono il green pass, la vaccinazione perchè stanno riprendendo a produrre a ritmi intensi, e quindi non vogliono avere nuovamente problemi di fermate perchè vi sono contagi in fabbrica. Le aziende che stanno licenziando non hanno certo bisogno del motivo del green pass, o di far fuori i "renitenti alla vaccinazione", stanno licenziando a livello di massa perchè vogliono chiudere, delocalizzare o avere meno operai ma più sfruttati. Non facciamo demagogia da strapazzo, quando c'è da affrontare i temi veri dello scontro; lasciamo dire a Landini queste cose, mentre firma accordi svendita con i padroni.     

Ma alcune righe dopo Cuneo rosso scrive "...questi vaccini, in linea generale, aiutano a contrastare sia la diffusione che l’aggressività del virus..".
La linea del "Sì...però", che in questo caso è la linea del "No...però", è ciò che si dice portare un'indicazione chiara tra i lavoratori... 
Questa politica di affermare una cosa e qualche passo dopo affermare il contrario è presente in vari passaggi del precedente articolo, tipo: da un lato dicono che i vaccini non sono sicuri ed efficienti, e poi scrivono: "le informazioni sui vaccini, sul loro fattore di rischio che è in generale, ad avviso di tutti gli scienziati e gli studiosi di cui ci fidiamo, nettamente inferiore ai loro benefici... le vittime da vaccinazione si contano sulle dita una mano..."; prima sottolineano la "ricerca frenetica di un antidoto valido qui ed ora" e quindi non sarebbero affidabili, poi qualche frase dopo scrivono "Sempre sulla base dei fatti, rifiutiamo anche la tesi che gli attuali vaccini siano totalmente “improvvisati”, totalmente sperimentali (i vaccini contro i coronavirus sono allo studio da un paio di decenni) e quanto mai pericolosi. Dai primi dati attendibili risulta che i vaccini autorizzati riducono a circa un terzo la possibilità di contrarre il contagio, e ad almeno ¾ il rischio di forme gravi di malattia e di morte. Un risultato rilevante, che non rifiutiamo..."; 
prima dicono che sono contro l'obbligo di vaccinazione, elencando le "solide ragioni", e poi attaccano "...ogni interpretazione volta a individuare nei vaccini non uno strumento, per quanto incompleto e difettoso, per combattere la pandemia ma, paradossalmente, il vero rischio da cui difendersi. Noi facciamo nostre, invece, le richieste provenienti dagli sfruttati del Sud del mondo di un accesso universale e gratuito ai vaccini, e della cancellazione dei brevetti"; prima difendono la libertà individuale di scelta di quei lavoratori che non vogliono vaccinarsi, poi verso l'attitudine individualista della "mucillagine piccolo borghesi" che scendono nelle piazze di destra, denunciano "...l'affermazione di una presunta "libertà individuale" da far valere anche a discapito della salute della collettività..." - ma non è lo stesso atteggiamento di "libertà individuale a discapito della collettività" che hanno i lavoratori della sanità, della scuole e altri che non vogliono vaccinarsi? E, allora, perchè quelli giustamente vengono denunciati e questi invece li dovremmo difendere?

CR crede di salvarsi portando la denuncia delle ragioni della pandemia, dell'"uso capitalistico della pandemia", così come facendo una "fotografia" e mostrando i vari aspetti, anche se contraddittori tra di loro e alimentanti confusione sul che fare; senza assumersi la responsabilità di dire qui ed ora l'indicazione giusta su un tema importante di questa lotta contro la pandemia com'è la vaccinazione e servire qui e ora l'unità della classe, ed elevare la coscienza collettiva.
 
proletari comunisti
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* Questa del green pass è una misura, per correre ai ripari ipocritamente, e che soprattutto scarica la responsabilità/la scelta, le colpe sulle singole persone, invece di assumersi la responsabilità e l'onere di una vaccinazione obbligatoria, come fu nei decenni passati per la vaccinazione per la poliomielite, o ancora prima per il vaiolo, o per altri vaccini, ecc.

Ora, invece dell’obbligo vaccinale per tutti si inventano “misure incentivanti” – e il green pass rientra in questo schema – che possano spingere ad accettare la vaccinazione, ma fingendo di rispettare la “libera scelta individuale”, lì dove invece non c'è nessuna scelta, ma al massimo presa d'atto degli impedimenti.

Da parte del governo è stato introdotto il green pass per tornare alla "normalità" della gestione della vita sociale; ma è una loro "normalità" che i lavoratori respingono, perchè è fatta di miseria, condizioni di vita, di salute sempre peggiori.

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