giovedì 12 novembre 2020

pc 12 novembre - Carabinieri: tutta la caserma di Chiari (Brescia) sotto inchiesta per legami mafiosi…

Dopo la caserma di Piacenza, quella di Chiari… e poi i tanti altri carabinieri e poliziotti sparsi che commettono crimini di vario tipo…

Sono queste le “forze dell’ordine” della società borghese… sono le stesse che caricano cortei di operai, lavoratrici e lavoratori, giovani, donne e tutti coloro che osano mettere in discussione il profitto dei padroni garantito dalle politiche dei diversi governi che si alternano nel dominio di classe.

Carabinieri e carcere… l’essenza dello Stato borghese, come diceva già Engels: “Questa forza pubblica esiste in ogni Stato e non consta semplicemente di uomini armati, ma anche di appendici reali, prigioni e istituti di pena di ogni genere…” (L'origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato)

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Una caserma sotto indagine per i legami con un mafioso

Andrea Cittadini BRESCIA

Tra le sue amicizie «inusuali» c'era un magistrato della Procura di Brescia, un ex comandante della Polstrada, ufficiali e sottufficiali dei carabinieri e pure un finanziere impegnato negli uffici della locale

Procura. Sono i «rapporti particolari», come vengono definiti dagli inquirenti, di Francesco Mura, imprenditore nato ad Asti ma residente nel Bresciano, che hanno portato l'Arma a indagare sull'intera caserma di Chiari (Brescia). Proprietario di televisioni nel Cremonese e in carcere da una settimana nell'ambito dell'inchiesta su un presunto riciclaggio di denaro sporco attraverso le vincite al Lotto, Mura è anche accusato di associazione mafiosa perché considerato vicino a Giuseppe Pangallo, membro della cosca della 'ndrangheta Barbaro-Papalia, da cui avrebbe ricevuto anche 100 mila euro in contanti per evitare il fallimento di una delle sue società.

L'imprenditore ha regalato decine di biglietti per assistere allo stadio di Torino alle partite di Champions League e di campionato della Juventus, ad un magistrato, non indagato, e a forze dell'ordine, ma anche, ad un uomo in divisa, quelli per il concerto di Beyoncé a San Siro. E poi un fine settimana in Sicilia ha dato 422 euro allo stesso ufficiale dell'Arma e un viaggio aereo per tornare nel Bresciano in occasione di una festività dopo il trasferimento al Sud del militare non iscritto nel registro degli indagati. Ora l'Arma vuole capire come siano andate le cose e ha messo sotto indagine interna l'intera caserma di Chiari. Al vaglio le posizioni dei carabinieri non penalmente perseguibili, ma punibili disciplinarmente. L'imprenditore avrebbe pure acquistato i condizionatori della caserma dove accompagnava e prelevava militari amici.

Giornale di Sicilia 12 nov. 20

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