mercoledì 11 novembre 2020

pc 11 novembre - Sicilia: 57 padroni denunciati per violazione di diverse leggi: lavoro nero, sicurezza sul lavoro, video sorveglianza abusiva, mancata prevenzione antiCovid…

È chiaro che l’attenzione concentrata sugli effetti del coronavirus rischia di “distrarre” da tante altre notizie che riguardano la realtà quotidiana vissuta da milioni di lavoratrici e lavoratori innanzi tutto!

I padroni di cui si parla nel titolo (non sappiamo se grandi, medi o piccoli, ma molto probabilmente si tratta di quelli piccoli!) sono gli stessi che piangono miseria, manifestano a gran voce nelle piazze e pretendono aiuti dallo Stato!

Ma, come tanti altri che incappano di volta in volta nei controlli a campione, purtroppo rari, si tratta di veri e propri delinquenti, e l’articolo pubblicato oggi dal Giornale di Sicilia, che riporta il risultato delle ispezioni dei carabinieri in diverse aziende in Sicilia (ma nelle altre regioni non è tanto differente) è abbastanza chiaro su questo.

“… sono stati eseguiti ben 129 accessi ispettivi in altrettante aziende che lavorano in vari settori che vanno dall'edilizia - con particolare attenzione per chi ha appalti pubblici - alla filiera della ristorazione e all'agricoltura.” dice il GdS, che continua: “Per 57 datori di lavoro è scattata la denuncia in stato di libertà per violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e per aver installato sistemi di videosorveglianza abusivi.”

Si tratta di violazioni che mettono in serio pericolo la vita stessa dei lavoratori, che spesso la perdono! ma per le leggi esistenti i padroni vengono denunciati “in stato di libertà”!

Venticinque imprese sono state destinatarie di provvedimento di sospensione per aver impiegato più del 20% della forza lavoro non in regola. Su 383 lavoratori identificati, 84 erano in nero.

Fra lavoro nero e incentivi statali di fatto la manodopera è gratis… ma ai padroni non basta.

“… 14 aziende non erano in regola con le prescrizioni anti-Covid: dipendenti non muniti di mascherine e guanti, mancato rispetto del distanziamento interpersonale, assenza di documentazione informativa sui comportamenti da tenere sui luoghi di lavoro.”

Come si vede questi padroni che gridano “tu ci chiudi, tu ci paghi” di fatto, loro, non pagano proprio niente!

Ma non solo, a loro i carabinieri riservano un trattamento di favore! Hanno agito mantenendo “un clima di lealtà e confronto costruttivo”… leggiamo infatti: «Le attività ispettive sono state improntate ad un approccio collaborativo, per il ripristino della legalità e la prevenzione di condotte future - si legge in una nota del comando provinciale Palermo - In un clima di lealtà e confronto costruttivo…” Ma l’aiuto non era ancora abbastanza per i carabinieri che “hanno cercato di indottrinare ed indirizzare gli imprenditori, per meglio districarsi nella fitta maglia di norme che disciplinano la prevenzione anti-Covid. Solo nelle situazioni più gravi è stata avanzata proposta all'autorità prefettizia per la sospensione delle attività»!

E quanto gravi erano queste situazioni!

Ma guarda caso lo stesso trattamento non viene riservato ai lavoratori. Lo Stato qui usa come sempre due pesi e due misure: “Tra i lavoratori «in nero», tre sono risultati percettori di reddito di cittadinanza: per loro oltre alla denuncia in stato di libertà è scattata la segnalazione all’Inps per il recupero delle somme già percepite ed il blocco delle successive erogazioni.”

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