È chiaro che l’attenzione concentrata sugli effetti del coronavirus rischia di “distrarre” da tante altre notizie che riguardano la realtà quotidiana vissuta da milioni di lavoratrici e lavoratori innanzi tutto!
I padroni di cui si parla nel
titolo (non sappiamo se grandi, medi o piccoli, ma molto probabilmente si
tratta di quelli piccoli!) sono gli stessi che piangono miseria, manifestano a
gran voce nelle piazze e pretendono aiuti dallo Stato!
Ma, come tanti altri che
incappano di volta in volta nei controlli a campione, purtroppo rari, si tratta
di veri e propri delinquenti, e l’articolo pubblicato oggi dal Giornale di
Sicilia, che riporta il risultato delle ispezioni dei carabinieri in diverse
aziende in Sicilia (ma nelle altre regioni non è tanto differente) è abbastanza
chiaro su questo.
“… sono stati eseguiti ben 129
accessi ispettivi in altrettante aziende che lavorano in vari settori che
vanno dall'edilizia - con particolare attenzione per chi ha appalti
pubblici - alla filiera della ristorazione e all'agricoltura.” dice
il GdS, che continua: “Per 57 datori di lavoro è scattata la denuncia in
stato di libertà per violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di
lavoro e per aver installato sistemi di videosorveglianza abusivi.”
Si tratta di violazioni che
mettono in serio pericolo la vita stessa dei lavoratori, che spesso
la perdono! ma per le leggi esistenti i padroni vengono denunciati “in stato di
libertà”!
“Venticinque imprese sono
state destinatarie di provvedimento di sospensione per aver impiegato più del
20% della forza lavoro non in regola. Su 383 lavoratori identificati, 84
erano in nero.”
Fra lavoro nero e incentivi
statali di fatto la manodopera è gratis… ma ai padroni non basta.
“… 14 aziende non erano in
regola con le prescrizioni anti-Covid: dipendenti non muniti di mascherine e
guanti, mancato rispetto del distanziamento interpersonale, assenza di
documentazione informativa sui comportamenti da tenere sui luoghi di lavoro.”
Come si vede questi padroni che gridano
“tu ci chiudi, tu ci paghi” di fatto, loro, non pagano proprio niente!
Ma non solo, a loro i carabinieri
riservano un trattamento di favore! Hanno agito mantenendo “un clima di
lealtà e confronto costruttivo”… leggiamo infatti: «Le attività
ispettive sono state improntate ad un approccio collaborativo, per il
ripristino della legalità e la prevenzione di condotte future - si legge in
una nota del comando provinciale Palermo - In un clima di lealtà e confronto
costruttivo…” Ma l’aiuto non era ancora abbastanza per i carabinieri
che “hanno cercato di indottrinare ed indirizzare gli imprenditori, per
meglio districarsi nella fitta maglia di norme che disciplinano la prevenzione
anti-Covid. Solo nelle situazioni più gravi è stata avanzata proposta
all'autorità prefettizia per la sospensione delle attività»!
E quanto gravi erano queste
situazioni!
Ma guarda caso lo stesso
trattamento non viene riservato ai lavoratori. Lo Stato qui usa come sempre due
pesi e due misure: “Tra i lavoratori «in nero», tre sono risultati percettori
di reddito di cittadinanza: per loro oltre alla denuncia in stato di
libertà è scattata la segnalazione all’Inps per il recupero delle somme già
percepite ed il blocco delle successive erogazioni.”
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