martedì 10 novembre 2020

pc 10 novembre - PANDEMIA - TORNIAMO ALL'ORIGINE: IL RUOLO DI GOVERNI E STATO - LA "SOLUZIONE" COMUNISTA - parte 2

Oggi pubblichiamo stralci della seconda parte dell'articolo apparso sul primo numero "speciale coronavirus" del giornale proletari comunisti dell'aprile 2020. 

Questo articolo partiva dal saggio del blog Chuang "Contagio sociale e guerra di classe microbiologica in Cina", apparso poco più di un mese prima.
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SECONDA PARTE

5. La trasformazione dell'agricoltura in agricoltura capitalista, come anello della produzione capitalista globalizzata, è una delle ragioni, se non proprio la ragione fondamentale, del processo che libera i virus vecchi e nuovi dal contesto naturale e dagli animali naturali che ne sono portatori e li trasmette all'uomo, spesso per il tramite di popolazioni scacciate dal loro territorio e costrette nel loro approvvigionamento elementare ad entrare in contatto e a distruggere a loro volta gli habitat naturali degli animali portatori del virus. 
Il capitalismo rapace diventa quindi il vero responsabile nel suo processo di aggressione alla cosiddetta “natura selvaggia”, che ormai non esiste più, e scoperchia il 'vaso di pandora' dei virus aggressivi e del cosiddetto “spillover” che permette la trasmissione da animali a uomo...
Certo il coronavirus ha invaso, con un meccanismo ancora non del tutto spiegato, dalla Cina all'Italia, dall'Italia agli Stati Uniti, ecc, quasi a mostrarci la faccia nera della globalizzazione capitalista, che altro non è che il normale funzionamento del sistema capitalista-imperialista analizzato scientificamente da Marx e Lenin, e proprio per questo attaccato o attaccabile innanzitutto dalle grandi rivoluzioni, dall'Ottobre in Russia alla Rivoluzione cinese, alla Grande rivoluzione culturale proletaria in Cina, che sono l'unica risposta a coloro che insistono sulla domanda: “Quando finirà?”, “Come ne usciremo?”. Non finirà mai, né ne usciremo, se non ciclicamente, come le crisi economiche...

6. Il coronavirus pur essendo l’'ultimo arrivato dei virus ha fatto irruzione in Cina e nel mondo con una potenza tale da evocare e chiamare in azione tutta la potenza dello Stato del capitale per fronteggiarlo. Diventando una prova generale e un'immagine non solo della risposta a un “nemico invisibile” ma anche di come lo Stato si va conformando e preparando nell'interesse del capitale e delle classi dominanti, ove questo nemico invisibile diventasse un vero nemico visibile: l'insurrezione popolare, che esiste come tendenza e prospettiva nel sistema mondiale e in ogni paese  per l'acutizzazione delle contraddizioni di classe e sociali che domandano un cambiamento radicale...
(Ma) Il dilagare del virus e la rapidità con cui si è allargato ha messo in luce innanzitutto la debolezza e l'incapacità dello Stato borghese, di far fronte agli effetti di quel processo di distruzione capitalistica - dalla natura alla sanità – che mette a rischio la vita delle masse popolari sotto ogni latitudine...
E' evidente che quando anche una società capitalista viene attraversata da un evento pandemico di questa natura, lo stato del blocco generale, della quarantena universale è quasi obiettivamente l'unica strategia di contenimento, e si passa sopra al fatto che è lo stesso Stato, lo stesso sistema che ha causato la nascita e  l'espansione del coronavirus e ha messo in luce che questa società è divenuta ingovernabile agli “spiriti selvaggi” che hanno generato l'esplosione pandemica. Se il futuro è la “quarantena globale” significa che la società capitalistica è in condizione di distruggere ben di più che la democrazia, formale o allargata che sia, ma la vita stessa delle persone, naturalmente in un cammino in cui le classi continuano ad esistere...
la giustificazione che fanno gli Stati borghesi dell'unica soluzione da essi proposta per fermare la crisi...
La dittatura del proletariato è lo strumento per eliminare, in un percorso prolungato di transizione socialista, le cause che producono le pandemie; è lo strumento... per intervenire radicalmente là dove esse esplodono; essa che dà il potere tutti i giorni ai proletari e alle masse popolari e le rende quindi autocoscienti, disciplinate e organizzate nella vita quotidiana e sicuramente enormemente più in grado di fronteggiare, senza i grotteschi decreti quotidiani dei Conte di turno, qualsiasi minaccia venga alla vita collettiva delle masse.

Ora come ora quello che bisogna innanzitutto fronteggiare è l'utilizzo da parte delle classi dominanti del coronavirus come strumento per edificare la loro dittatura mascherata da “democrazia”. Le classi dominanti al potere  fanno  “prova generale di misure disperate e aggressive” da usare in casi estremi di controinsurrezione...
7. ...i governi e lo Stato fungono da “repressori umanitari” a fini del bene pubblico. 
Ma sotto la bandiera di frenare il virus essi mostrano con i loro interventi le crepe, frutto della loro natura borghese, della incapacità di risolvere i problemi delle masse e nello stesso tempo il loro carattere effettivo di strumento “di guerra civile e controinsurrezione”...
Pandemia e crisi economica si rincorrono l'un l'altro alimentando da un lato un obbligo alla ripresa dell'economia del capitale dall'altro la sua impossibilità.
Va avanti la devastazione sociale delle masse senza reddito che si aggiunge alle masse senza casa, ai lavoratori che perdono i loro salari, mentre i capitalisti e le classi ad essi alleate pretendono di essere prima aiutate e poi anche “utilizzatori finali” perfino delle stesse misure per le masse che il sistema è costretto a prendere.
8. Lo stato della borghesia, che fronteggia il coronavirus attivando un controllo totale e una repressione, come si dimostra oggettivamente incapace di risolvere il problema del coronavirus, così evidenzia la sua difficoltà con crisi e contraddizioni interne (compreso quella tra autorità centrale e autorità locali) che può avere e avrà nel fronteggiare 'la battaglia corpo a corpo contro l'insurrezione'.
In uno scenario quindi in cui “tali crisi diventeranno più comuni” e porteranno gli stati del capitale sulla strada di modalità nuove di controinsurrezione, la risposta è la politica comunista in grado di armarsi di teoria scientifica aggiornata – che per noi altro non è che marxismo-leninismo-maoismo aggiornato e applicato a “un terreno caratterizzato da crisi e disastri ecologici - e oggi anche microbiologici” - capace di agire in ogni condizione e quindi dentro e contro il perpetuo stato di repressione e isolamento sociale imposto alle masse.
L'ordine imposto dalla borghesia per “evitare il contagio sociale” domanda il prodursi ora lento, ora accelerato della guerra sociale necessaria per ribellarsi ad esso, in grado progressivamente di combattere e vincere la battaglia per mettere fine all'orrore senza fine del capitale 'pandemico'.

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