mercoledì 11 novembre 2020

pc 11 novembre - A PROPOSITO DEI MEDICI DI BASE - UN ARTICOLO E UNA LETTERA PERVENUTACI

A proposito dei medici di base e dell'articolo uscito ieri su Contropiano a firma di Giogio Cremaschi e del Dr. Carlo Barbieri: "Vergogna su Milena Gabanelli, che se la prende con i medici di base" - che si può leggere cliccando su questo link:

https://contropiano.org/interventi/2020/11/10/vergogna-su-milena-gabanelli-che-se-la-prende-con-i-medici-di-base-0133481?fbclid=IwAR2Mv3YzHAoFaQrHB7zxaSuz_0zQAiZq8or8r1Z055Fcjspwp5xS302nVvg

Ci è pervenuta una lettera da un lavoratore insegnante residente a Milano:


"...spiace dirlo ma tanti medici di base in questo periodo pandemico si sono dati alla macchia. Senza generalizzare, non tutti e per carità sono da sempre rimborsati poco e in questa fase non vengono neanche tanto aiutati dallo Stato, per esempio fornendo loro di dispositivi di protezione adeguati. Ma non dimentichiamo mai che la figura professionale dell'attuale medico di base non è più quella del cancellato "medico della mutua"; quelli di oggi sono liberi professionisti che hanno un contratto di lavoro autonomo, ma continuo e coordinato, con le ASL di zona. Quindi medici privati che quasi sempre si fanno pagare per le loro prestazioni

extra; le loro rappresentanze di categoria battono cassa continuamente sui Tavoli istituzionali facendo pressione per monetizzare tutto, dalla semplice ricetta, alle visite domiciliari e adesso all'eventuale somministrazione di tamponi. Senza contare che già prima dello scoppio della pandemia tanti di loro sono stati solerti applicatori del Decreto Lorenzin - che impone di limitare al massimo gli esami specialistici e di rispettare rigidissimi tetti di spesa annuale (dietro minaccia di sanzione ma anche attraverso un meccanismo di premialità economica per i più "virtuosi") - e hanno così contribuito in prima persona alla cancellazione di ogni prevenzione e hanno accettato, per conformismo o per interesse, di farsi guardiani-filtro dell'austerity sanitaria tra noi cittadini-pazienti e il Sistema Sanitario regionale e nazionale.

Senza contare poi i medici di base che usano la loro attività di base per procacciare clienti per la loro più remunerativa attività specialistica privata o quelli che, pur al servizio della Sanità pubblica, colgono sempre l'occasione per indirizzare il paziente verso strutture private "di loro fiducia" o quelli che diventano solerti dispensatori di farmaci in cambio di benefit offerti dalle case farmaceutiche. Non tutti ripeto, per andare contro certe leggi e certe logiche ci vuole sicuramente una coscienza politica sviluppata e una forte dose di coraggio, (entrambe cose che non sono nelle corde neanche della maggioranza di altre categorie di lavoratori) ma molti medici di base hanno sulla coscienza morti evitabili se solo avessero seguito la deontologia medica e non il parametro economico. I primi a denunciare questa degenerazione della categoria sono, per fortuna, dal di dentro i tanti medici di base onesti o persino compagni (ahimè pero una minoranza rispetto al totale e la maggior parte a un passo dalla pensione) che continuano ad andare controcorrente. 


Io non ho visto la trasmissione della Gabanelli di cui si parla e quindi non posso fare riferimento a quello che lì si è detto ma, per quanto riguarda il nostro campo, attenzione a fare di certe categorie lavorative degli eroi, così come oggi fa ipocritamente la stampa borghese rispetto al personale medico e paramedico. Esso merita certamente sostegno e incoraggiamento ma è anche doveroso analizzarne materialisticamente le contraddizioni interne e i lati oscuri, pena la idealizzazione o il non comprendere le cause che contribuiscono a certi fenomeni generali, tipo la distruzione della medicina pubblica territoriale. I processi di degenerazione neoliberista e di privatizzazione della Sanità italiana passano anche dalla mercificazione e dalla cooptazione ideologica delle categorie su cui concretamente detti processi si reggono e hanno gambe per avanzare. E la categoria dei medici di base non sono esenti da responsabilità.


Compito di organizzazioni e riviste comuniste e anticapitaliste dovrebbe essere, più che strillare indignate contro le inchieste della stampa borghese e mainstream che non fa mai gli interessi della classe lavoratrice (anche nella sua versione "democratica" e "di denuncia" incarnata da personaggi come la Gabanelli o trasmissioni come Report), quello di dare al popolo strumenti di analisi, guardare oltre le apparenze e essere uno sprone ideologico e politico, anche duro e senza sconti, verso quei lavoratori che inconsapevolmente o meno si fanno complici del Sistema. 


Oggi un Governo davvero popolare, che volesse davvero combattere la pandemia, non schiavo quindi di interessi economici, gruppi di potere, lobby e logiche corporative - quindi non l'attuale Governo Conte - dovrebbe fare un vero lockdown che blocchi anche le attività produttive non essenziali, requisire ospedali e cliniche private per aumentare posti letto, ma anche a mio parere dovrebbe immediatamente fare un decreto che obblighi TUTTI i medici di base a fare la propria parte in questa battaglia senza pretendere monete di scambio se non quella di poterlo fare in massima sicurezza e con la giusta formazione. Molti medici di base già lo fanno, ma non credo siano la maggioranza, pochi fanno anche di più del necessario ma ancora troppi agiscono e pensano da membri di una corporazione di interessi più che da medici fedeli fino in fondo e disinteressatamente al giuramento di Ippocrate.


PS. cosa sarebbe giusto fare dopo la pandemia e cosa i medici di base onesti e compagni dovrebbero pretendere per loro stessi? Tornare ad essere dipendenti della Sanità pubblica e non più liberi professionisti e imporre un divieto assoluto di conflitto di interesse tra l'attività pubblica e qualsiasi attività e interessi privati.

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