Traduzione per Resistenze.org a cura del
Centro di Cultura e Documentazione Popolare
25/06/2018
Il Comitato Centrale del Partito Comunista dell'India (marxista), riunitosi a Nuova Delhi dal 22 al 24 giugno 2018, ha condannato con fermezza le violenze contro il CPI(m) e altri partiti della sinistra nello stato di Tripura e nel Bengala Occidentale.
A Tripura, dopo le elezioni, quattro compagni sono stati uccisi; quasi 100 uffici del Partito e organizzazioni di massa sono stati distrutti, sgomberati con la forza o occupati. Di fronte a questi attacchi senza sosta quasi 500 compagni hanno dovuto abbandonare le loro case e sono temporaneamente alloggiati negli uffici del Partito. Oltre ad occupare fisicamente le sedi delle
organizzazioni, sono messe sotto scacco anche le attività e gli eventi condotti dal partito e dalla sinistra.
Anche all'ex primo ministro e leader dell'opposizione nell'Assemblea del Tripura, Manik Sarkar, è stato impedito di visitare aree tribali in difficoltà insieme ad una squadra di deputati eletti. Il leader dell'opposizione ha responsabilità equivalenti al grado di un ministro nella democrazia parlamentare indiana. Ostacolare i suoi legittimi programmi non ha precedenti nella storia della democrazia parlamentare indiana e costituisce una violazione dei diritti costituzionali dei legislatori.
Bengala Occidentale: il Comitato Centrale deplora i violenti attacchi ai danni dell'opposizione, in particolare contro il CPI (m) e la sinistra, colpendo migliaia di funzionari con falsità e attacchi, attraverso l'autorità statale, ai mezzi di sostentamento e alle proprietà dei nostri quadri e dei loro familiari.
Il CC prende atto con preoccupazione che le recenti elezioni del panchayat nel Bengala Occidentale sono state trasformate in una farsa totale dal partito dominante, il TMC (Nationalist Trinamool Congress). Durante l'intero periodo delle elezioni, sono stati sferrati attacchi contro i partiti dell'opposizione e i loro candidati con la collaborazione della polizia, dell'amministrazione locale, della commissione elettorale statale e della banda terroristica del TMC. Anche i familiari dei candidati sono stati presi di mira. Dieci compagni sono stati martirizzati in queste elezioni.
25/06/2018
Il Comitato Centrale del Partito Comunista dell'India (marxista), riunitosi a Nuova Delhi dal 22 al 24 giugno 2018, ha condannato con fermezza le violenze contro il CPI(m) e altri partiti della sinistra nello stato di Tripura e nel Bengala Occidentale.
A Tripura, dopo le elezioni, quattro compagni sono stati uccisi; quasi 100 uffici del Partito e organizzazioni di massa sono stati distrutti, sgomberati con la forza o occupati. Di fronte a questi attacchi senza sosta quasi 500 compagni hanno dovuto abbandonare le loro case e sono temporaneamente alloggiati negli uffici del Partito. Oltre ad occupare fisicamente le sedi delle
organizzazioni, sono messe sotto scacco anche le attività e gli eventi condotti dal partito e dalla sinistra.
Anche all'ex primo ministro e leader dell'opposizione nell'Assemblea del Tripura, Manik Sarkar, è stato impedito di visitare aree tribali in difficoltà insieme ad una squadra di deputati eletti. Il leader dell'opposizione ha responsabilità equivalenti al grado di un ministro nella democrazia parlamentare indiana. Ostacolare i suoi legittimi programmi non ha precedenti nella storia della democrazia parlamentare indiana e costituisce una violazione dei diritti costituzionali dei legislatori.
Bengala Occidentale: il Comitato Centrale deplora i violenti attacchi ai danni dell'opposizione, in particolare contro il CPI (m) e la sinistra, colpendo migliaia di funzionari con falsità e attacchi, attraverso l'autorità statale, ai mezzi di sostentamento e alle proprietà dei nostri quadri e dei loro familiari.
Il CC prende atto con preoccupazione che le recenti elezioni del panchayat nel Bengala Occidentale sono state trasformate in una farsa totale dal partito dominante, il TMC (Nationalist Trinamool Congress). Durante l'intero periodo delle elezioni, sono stati sferrati attacchi contro i partiti dell'opposizione e i loro candidati con la collaborazione della polizia, dell'amministrazione locale, della commissione elettorale statale e della banda terroristica del TMC. Anche i familiari dei candidati sono stati presi di mira. Dieci compagni sono stati martirizzati in queste elezioni.
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