Di Maio trucca le carte
Di Maio per la milionesima volta ha
dichiarato: “taglieremo le pensioni d’oro” per aumentare le pensioni
minime. Di Maio si comporta come se le pensioni da fame fossero solo
quelle minime. Invece i dati dell’Inps dicono che nel 2017, su 17.88
milioni di pensioni private, ben 12,8 milioni ovvero il 70,8%, sono
inferiori a mille euro mensili.
Forse Di Maio vuole fare come Berlusconi che, alle pensioni minime di 450 euro, fece l’elemosina e lasciò la stragrande maggioranza delle pensioni sotto i mille euro?
Da non dimenticare inoltre che, la Corte Costituzionale dichiarò
illegittimo e abolì il piccolo taglio alle pensione d’oro, ma dichiarò
invece legittimo e a tutt’oggi è in vigore, il taglio delle pensioni dai
mille euro in su.
Anche Di Maio sbandiera il taglio alle pensioni d’oro, come pretesto per poi colpire la massa delle pensioni basse?
L’esternazione di Di Maio continua: “3 milioni di italiani non hanno
neppure i soldi per fare la spesa, perché sono stati abbandonati dalle
istituzioni”.
Ora che Di Maio è vicepremier del governo della massima istituzione,
sembra che sia proprio lui a voler “abbandonare” in partenza più della
metà dei poveri.
Infatti il Rapporto Istat (aprile 2018), riporta che: “In Italia 7,3
milioni di italiani vivono in condizioni di grave deprivazione, ovvero
in forte disagio economico”.
Di Maio parla di 3 milioni che non hanno i soldi di fare la spesa,
mentre l’Istat dice che sono 7,3 milioni gli italiani che vivono in
condizioni di grave deprivazione, ovvero in forte disagio economico.
Saluti Oxervator - da operai contro
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